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Cibo

Negli Stati Uniti c'è un'allergia alla carne incurabile

Non solo glutine, frutti di mare e arachidi. C'è chi se la passa peggio di tutti e non può addentare una bistecca neanche per sbaglio.
Andrea Strafile
Rome, IT
Foto Eser Aygün via Flickr

Se mangio una pesca vado in shock anafilattico, se la tocco mi riempio di chiazze rosse.

Uno pensa che le allergie si limitino a frutti di mare, glutine, arachidi, nichel e poca altra roba, e invece no.

È da qualche tempo, con un picco raggiunto in queste settimane (almeno stando ai dati), che negli Stati Uniti si sta diffondendo un’allergia capace di mandare in seria depressione la gente.

L’allergia alla carne, e ai suoi derivati come formaggio e latte, è un vero incubo per un paese la cui identità culinaria si può riassumere in hamburger, hot dog, bistecche e tacchini, soprattutto perché al momento non esiste una cura né tantomeno un farmaco che la sopisca.

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Ma com’è possibile essere allergici a tutti i tipi di carne rossa? In una maniera che può a noi sembrare tanto complessa quanto stupida, ma che in Nord America non lo è affatto.

I mammiferi come mucche, conigli, cervi e maiali portano con sé una molecola di zucchero chiamata Alpha Gal (galattosio a-1, 3- galattosio è il nome completo), che noi esseri umani non abbiamo, ma che nella maggior parte dei casi sappiamo assimilare. Chi non è in grado di farlo, attiva in ogni caso degli anticorpi in grado di distruggere la molecola e può tranquillamente vivere di pulled pork dalla colazione alla cena. Magari affaticando i vasi sanguigni, ma questa è un’altra questione.

Il problema, che si presenta soprattutto negli stati dell’est come Tennessee, Louisiana, le Caroline, la Florida, la Georgia, l’Alabama e soprattutto il Texas, è che da quelle parti vive e prolifica la zecca LoneStar, che mozzica tutto quello che trova portando con sé anche la molecola Alpha Gal.

Il morso della zecca funziona come un antivaccino: in buona sostanza il corpo si ritrova con il doppio delle molecole malvagie e gli anticorpi non sanno più chi contrastare, per cui scatenano una reazione allergica tutte le volte che viene ingerita carne. Come a dire: “Ehi, bello, io ti sto avvertendo. Quella roba ce l’ho già, se ne metti altra saltiamo in aria tutti e due”.

I casi si riconducono al 10% della popolazione, un numero altissimo considerando il fatto che esistono da decenni vaccini preventivi contro i morsi di zecca. “Questa allergia sta vivendo il suo momento più prolifico, rischia di diventare più imponente di quella al polline, a livello di numeri. Nel 2016 i casi erano 3.600, in questo settembre sono raddoppiati. Speriamo che la gente capisca l’importanza di prevenire i morsi da zecca”, ha detto il dottor Fauci (davvero. Fauci.), direttore del National Institute of Allergies and Infectious Diseas.

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La fregatura sta nel fatto che, a differenza della classica allergia ai frutti di mare, in cui mangi un gamberetto e cinque minuti dopo ti gonfi come un rospo in amore, l’allergia alla carne rossa si manifesta dopo ore dall’ingerimento. Per cui potresti svegliarti nel cuore della notte faticando a respirare e mai ti verrebbe da credere che il problema potrebbe essere stato l’hamburger mangiato a cena.

Dato che i sintomi sono abbastanza simili alla Malattia di Lyme, non è molto facile diagnosticare un’allergia del genere. In perfetto stile americano, le abitazioni che sorgono come funghi incoscienti su territori bradi e ricchi di cattive bestioline sono la causa principale del tutto.

I ricercatori sono al lavoro senza sosta per trovare una cura a quest’allergia che spaventa più di qualsiasi altra cosa, ma ancora non hanno la minima idea di cosa fare.

Un complotto ai danni di Trump per fargli mangiare solo verdure e pesce? Può essere, non va mai escluso a priori.

Quel che è certo è che difficilmente troverete occhi più tristi di chi sa che per tutta la vita non potrà più addentare un succulento, fantastico, insuperabile cheeseburger.