La Georgia è il paese dove ho mangiato meglio in tutta la mia vita. Chi mi conosce sa che da quando ci ho passato una settimana, ad agosto 2018, ripeto con frequenza fastidiosa quanto sono accoglienti i georgiani, deliziosi i piatti tipici georgiani, irresistibile il vino georgiano (concludendo spesso con un "Ah ah ah d'altronde quel paese porta il mio nome!" che di solito porta i presenti a disperdersi con sorrisetti di circostanza)."Il Khachapuri Adjaruli è la famosa pizza georgiana a forma di barchetta che viene servita con un tuorlo galleggiante dentro insieme a pezzi di burro - la risposta caucasica all'eutanasia legale"
Forno Georgiano a Bologna, in via Sebastiano Serlio. Foto dell'autrice.
Il forno. Foto dell'autrice
La proprietaria e il forno | Foto di Marco Salicini
Dietro il bancone c'è Shorena Kurkhuli: "Io e mio marito siamo in Italia da 22 anni. Abbiamo una ditta di trasporti. Un giorno ci siamo detti, perché non aprire un ristorante, visto che in città non possiamo sentire da nessuna parte i sapori del nostro paese?". Eh già, replico, perché in effetti è assurdo che in Italia non ci sia nemmeno un ristorante georgiano. Lei mi guarda perplessa e replica che no, ce ne sono già altri due, a Bari e Pavia (immaginate riascoltarsi sbobinando quest'intervista volersi seppellire). Mi racconta anche delle grandi comunità di immigrati georgiani a Bari, Napoli, Reggio Emilia."Il forno l'ha costruito un fabbro georgiano venuto apposta. Il pane (puri) si cuoce sulle pareti di argilla"
Puri
Limonata al dragoncello
Shorena
Kakhaber
Verdure e salsa di noci | Foto di Marco Salicini
I khinkali sono i ravioli giganti ripieni di carne e brodo che si mangiano mordendone una parte, succhiando il brodo e lasciando la parte in cima, un nodino di pasta dura
Il khachapuri in tutto il suo splendore | Foto di Marco Salicini
Il khachapuri ormai dilaniato.
Khinkali | Foto di Marco Salicini
Il khachapuri