Tecnología

Da oggi puoi inviare le tue onde cerebrali via email

La tecnologia che rileva le onde cerebrali, che utilizza delle cuffie EEG, ha già dimostrato di avere applicazioni sbalorditive, come il pilotaggio di un aereo o il controllo di un robot. E ora gli scienziati stanno effettuando delle ricerche per realizzare un tipo di comunicazione telepatica grazie all’uso di questa tecnologia.

Un team internazionale è stato in grado di usare l’elettroencefalografia (EEG) per convertire le parole “hola” e “ciao” dalle onde cerebrali di una persona al sistema binario: queste informazioni sono poi state trasmesse da un soggetto che si trovava in India ad un altro in Francia, e da lì il processo è stato invertito con successo. In altre parole i ricercatori hanno detto di essere riusciti a creare un sistema di comunicazione da-cervello-a-cervello.

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Un sistema EEG di solito riguarda la comunicazione cervello-computer: gli elettrodi attaccati al cranio rilevano le correnti elettriche nel cervello che sono associate a varie azioni mentali, come il movimento del braccio sinistro, e un’interfaccia computerizzata analizza il segnale e ne fa una mappa per un output di controllo, come un robot.

Nello studio, pubblicato su PLOS One, gli scienziati hanno chiuso il circuito cervello-computer ponendo un altro cervello all’altro capo del sistema, perché ricevesse il segnale processato dall’interfaccia computerizzata.

È importante sottolineare che il loro approccio alla comunicazione telepatica era estremamente rudimentale, scoordinato, e molto lontano dall’essere quel processo diretto e intuitivo che vediamo nei film fantasy e di fantascienza.

Una visione d’insieme dell’interfaccia del cervello. Immagine: PLOS One

Dopo che le parole erano state codificato il risultato è stato automaticamente mandato via mail in Francia, dove un’altra interfaccia le ha de-codificate e ha inviato i segnali binari al cervello del destinatario delle informazioni attraverso una stimolazione elettrica non invasiva che appariva nella forma di un flash luminoso alla periferia del campo visivo.

E ha funzionato. Un secondo esperimento simile al primo, che riguardava l’emissione di pensieri dalla Spagna alla Francia ha raggiunto il risultato di un tasso d’errore del 15 percento, un 5 percento nella fase di codificazione e circa l’undici percento nella fase di decodificazione.

Degli studi precedenti sulla comunicazione EEG cervello-cervello hanno mostrato dei risultati soddisfacenti nei topi. Dei ricercatori dell’università di Washington l’anno scorso hanno utilizzato un approccio simile per permettere a una persona di controllare il dito di un’altra grazie alla stimolazione di aree del cervello deputate al movimento, e non dimentichiamo gli studi di Kevin Warwick sulla digitalizzazione dei pensieri.

Secondo i ricercatori che si sono occupati dello studio, tuttavia, questa è la

prima volta che gli uomini sono riusciti a mandare dei contenuti comunicativi direttamente nel cervello di una persona.

Per quanto rudimentale sia questo approccio, è importante sottolineare che questo tipo di tecnologia è soltanto agli esordi. Gli scienziati hanno concluso la ricerca facendo una previsione sul fatto che la comunicazione telepatica, mediata dai computer, sarà parte della nostra vita di tutti giorni in un prossimo futuro.

“Prevediamo che in un futuro non così distante i computer interagiranno direttamente con il cervello umano in modo fluido, supportando sia la comunicazione cervello-computer che quella cervello-cervello senza difficoltà,” hanno scritto.

Ma per il momento mandare una mail al vostro capo con parole normali è probabilmente più facile che agitarvi per codificare le vostre poco convincenti scuse per non esservi presentati al lavoro e mandarle poi al suo cervello—e poi come si scrive “hangover” nell’alfabeto binario?

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