Apophis è un asteroide che gli scenziati hanno dapprima identificato come una pericolosissima minaccia per il pianeta terra, poi no, poi boh. Sta di fatto che se un giorno piomberà sulla terra, non ci saranno molti rimasti a dire “ve l’avevo detto”. La collaborazione tra Stuart Argabright (Black Rain) e Nino Pedone (Shapednoise) ha scelto di seguire questo livello fantascientifico di paranoia e di descriverlo con il solito frastuono elettronico, monolitico, che emana roba corrosiva in direzioni sempre diverse, con una meccanica non più industriale ma psico-elementale. Pesante e intenso, ricco di quella armonia di distruzione che rende il rumore qualcosa di simile a una forza liberatrice.
La massa del suono cresce progressivamente pur dando l’impressione di starsi autodistruggendo, disassemblando con un unico gesto possibile, un’eruzione di sensi ed energie, ingioiando e buttando fuori materia a un ritmo sfiancante. Mondi interi triturati e risputati fuori, in particolare il pianeta jungle, quello techno e quello industrial.
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Queste quattro tracce escono dopodomani per la Cosmo Rhythmatic di Nino e contengono anche un remix del re della jungla Miles Whitaker, che offre una versione nihil-raver in cui il groove va a sbattere con tutti metalli che incontra. Ascoltatele, comprate il disco, e aspettate che il cielo vi cada sulla testa.