Attualità

L'espressione che meglio definisce la politica italiana oggi: 'Ma cosa cazz?!'

Conte avvocato-eroe, Salvini che si è eliminato da solo, PD e M5S che ora dovranno mettersi d'accordo: tutto è il contrario di come era prima.
Niccolò Carradori
Florence, IT
conte
Grab via Facebook.

Buongiorno caro cittadino elettore, come stai? Tutto a posto? Hai dormito bene? Come è stato il rientro dalle vacanze, faticoso? Lo so che la prima settimana è sempre un casino, ma purtroppo ho qualcosa da dirti. Mentre eri via ci sono stati molti cambiamenti drastici, e con qualcuno di questi dovrai fare i conti già da subito, anche se è fine agosto e nessuno ha voglia di accollarsi gli sbatti. Sei pronto? Cerca di visualizzare gli ultimi sei anni di politici italiana, tutte le informazioni che hai sull'andamento del nostro paese. Hai presente l'apparato di comunicazione e propaganda, le infinite campagne elettorali? La divisione fra "pidioti di Bibbiano" e "analfabeti grillini", il superomismo inarrestabile di Salvini, Giuseppe Conte il "burattino inutile", Renzi il morto che cammina, le richieste di impeachment per Mattarella, tutte le idee straordinarie su come far ripartire la sinistra italiana? Ecco, fai finta che non sia successo niente di tutto ciò, perché dopo l'ultima settimana di crisi governativa tutte queste cose non contano più. Vuoi sapere come sono cambiate tutte queste cose? È facile: tutto è il contrario di come era prima. Quindi facciamo una breve lista, per chi fosse stato in vacanza in Cambogia nell'ultimo mese, bloccato in una foresta sull'Ho Chi Minh Trail senza connessione internet.

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Innanzitutto adesso Movimento 5 Stelle e PD sono papabili (quasi sicuri) alleati di governo. Era il peccato capitale, invece è così. Sei anni di insulti e accuse reciproci, divisioni politiche e sociali che rasentavano le differenze fra eucarioti e procarioti (in quasi tutte le materie di dibattito politico), sceneggiate in streaming, Grillo che dà dell'ebete a Renzi, Renzi che dice che Grillo fa schifo, hashtag al vetriolo come il #senzadime del PD e #parlatecidibibbiano dei grillini, tutto messo da parte in una settimana. E chi sono stati due degli artefici principali di questo patto di governo? Beppe Grillo e Matteo Renzi (più Zingaretti), che hanno deciso di accantonare tutto per salvare l'Italia da Salvini. Questa nuova alleanza è imperniata su una figura politica di riferimento, un albero maestro che ormai sembra fondamentale in questa Arca della Speranza: Giuseppe Conte. L'avvocato-eroe che fino a qualche tempo fa era il fantoccio di Salvini e Di Maio, mentre adesso è uno dei grandi garanti del rispetto istituzionale. Un hombre vertical, che si erge a demolire Salvini in Senato, rinfacciandogli tutte le malefatte politiche che lo stesso Conte ha avallato in silenzio nei 14 mesi precedenti. L'ascesa di Conte a politico italiano più popolare ricorda molto le vittorie di Steven Bradbury alle Olimpiadi invernali del 2002, ma è bastato per cambiare totalmente le sorti della crisi di governo.

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Perché è bastato questo risveglio di Gaudenzio da parte di Conte per far partire il contropiede ai leghisti e al governo gialloverde? Perché negli ultimi dieci giorni quello che sembrava il dominus incontrastato della politica italiana, l'uomo dalle cui labbra gli italiani pendevano è stato messo all'angolo. Fiaccato dai ribaltamenti.

Salvini si è fiocinato i piedi da solo talmente tante volte, negli ultimi giorni, da rendere impossibile fare un report completo. Chiedendo pieni poteri e scalzando il governo che lui stesso stava mandando avanti, ha rimesso il PD e Renzi nelle condizioni di fare la differenza in Parlamento, ha resuscitato la volontà di potenza smarrita del M5S, ha dato l'opportunità al Senato e a Conte di suonargliele in diretta davanti al paese. Perfino Trump adesso sta elogiando Giuseppe Conte.

In questo processo di desalvinizzazione del governo, Sergio Mattarella ha guidato Conte e Di Maio fino al patto col PD. E in tutta questa politica da soap opera scadente, ti chiederai, cosa ha fatto la sinistra? Deve aver avuto un ruolo, deve aver indirizzato qualcosa, deve essere ripartita da qualche punto di snodo che ha salvato il paese da Salvini.

Ecco, le uniche sinistre rappresentate al momento in parlamento sono ripartite non ripartendo: sono tornate al governo così come erano, solo che ora dovranno scendere davvero a patti con Grillo, Casaleggio, Di Battista, e Di Maio.

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