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Come è facile osservare se si ripercorrono a ritroso i tweet legati alla vicenda, quasi tutti gli utenti che criticano Poletti si concentrano sul fatto che il ministro non abbia alcuna credibilità per pronunciare un'affermazione del genere perché non si è laureato, mentre altri sottolineano le ombre che gravano sulla sua figura politica.E ciò che evidenziano tutte quante, al di là del personaggio politico a cui fanno riferimento, è la tipica tendenza di queste polemiche di concentrarsi su chi l'ha innescata piuttosto che controbattere sull'argomento. Il fatto che a pronunciarla sia stato Poletti, in effetti, è rilevante fino a un certo punto. Perché è tutto quello che c'è dietro che dovrebbe impegnare i tweet e le reazioni infuriate.La verità è che la dichiarazione in sé è assennata: è tutto sommato condivisibile che riuscire a ridurre i tempi di laurea sia una cosa positiva, e che spesso il percorso di molti studenti italiani presti il fianco alla procrastinazione. Ma il punto è che non si può liquidare una questione così complessa in modo tanto semplicistico, e che questo genere di polemica non arriva mai al succo autentico della questione. E per capirlo basta fermarsi a contare.
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