pane nella storia
Paesaggio di pane. Tutte le foto per gentile concessione di Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger 
Cibo

Il ruolo centrale del pane nella storia, fra rivoluzioni sanguinarie e propaganda

Il pane è una delle più grandi invenzioni dell'umanità. Non a caso vogliono eleggere la baguette francese a patrimonio dell'UNESCO.
Alexis Ferenczi
Paris, FR

Ogni anno, l’UNESCO (ovvero l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) chiede a paesi di tutto il mondo di proporre esempi di “tradizioni ed espressioni ereditate dai nostri antenati e tramandati di generazione in generazione,” per compilare la lista del Patrimonio culturale immateriale o (ICH).

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A marzo 2021, è stato eletto un contendente insolito: la umile baguette francese. Se dovesse avere successo, nel 2022 la forma di pane siederà nell’olimpo con tante altre tradizioni culinarie, dalle gare di tosatura del prato bosniache, ai canti bizantini greco-ciprioti. Anche in Italia il pane di Altamura, celebre pane pugliese, ha avviato lo stesso procedimento, alla voce di “Non semplice brand, ma prodotto identitario”.

Il pane e il lievito da madre esistono da sempre

Gli esseri umani fanno il pane da praticamente sempre. Ci sono prove del fatto che i nostri lontani antenati macinassero il grano già 30.000 anni fa (almeno!) ed è del tutto plausibile che lo consumiamo in forme diverse da circa 100.000 anni. L’esempio di pane (nel senso più riconoscibile del termine) più antico mai ritrovato risale a un periodo tra il 14.000 e l’11.000 a.C.—e sono le briciole di una focaccia trovata in un camino in Giordania. Persino il lievito madre—emblema generazionale per i millennial tanto quanto l’avocado—appare come oggetto di discussione in uno scritto del filosofo dell’Antica Roma Plinio il Vecchio.

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Nel 2021, la ministra della Cultura francese Roselyne Bachelot ha appoggiato la candidatura della baguette rispetto alle altre proposte, ben più sofisticate—tra cui i tetti di zinco di Parigi e un festival di vino che si tiene nella regione della Giura. Il motivo è che la baguette è un “prodotto nobile e falsamente semplice,” ha detto la ministra. “Unisce le persone, ecco perché l’ho scelto.”

Il pane come scintilla delle rivoluzioni

Ma per quanto simbolo di convivialità, il pane ha anche una lunga storia di conflitti. Anzi, il pane è così importante che siamo pronti a scatenare rivolte per averlo: da Versailles all’Egitto, dagli Stati Uniti al mondo arabo, un numero impressionante di rivoluzioni è esploso in seguito a un picco di prezzo del pane, compreso nel caso della Primavera Araba.

Per quanto non possiamo considerarlo l’unico fattore (né il principale), è sicuramente spesso ciò che fa superare la soglia di tolleranza per le persone. L’inflazione nel prezzo delle sementi dovuta alla crisi climatica ha contribuito a fomentare un sentimento anti-governo nella popolazione egiziana. Il pane è uno dei cibi più antichi del mondo e per questo rappresenta anche metaforicamente la soddisfazione dei bisogni umani più basilari—non per niente, in arabico egizio la parola “pane” significa anche “vita”.

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Mostra Marsiglia sul pane

Una parte della mostra che celebra il grano.

Impazienti di celebrare il pane in tutta la sua complessità, gli artisti e curatori svedesi Gerda Steiner e Jörg Lenzlinger hanno lanciato una mostra dove la pagnotta è al centro del palcoscenico. Copain, un gioco tra le parole francesi per amico/a (simile a “compagno”) e pane (“pain” in francese), è una mostra edibile e immersiva ospitata dal Fonds Regional d'Art Contemporain, un museo di arte contemporanea al centro di Marsiglia, fino a gennaio 2022.

Il nome della mostra prende ispirazione dalla vera etimologia della parola “compagno/a” e dai suoi derivati principali, come compagnia, accompagnare, etc. Viene dal latino cum, “insieme”, e panis, “pane”, dunque significa “la persona che condivide il pane.”

Steiner dice che l’idea di celebrare il pane arriva direttamente dalla città di Marsiglia. “È una città portuale che da sempre mescola e unisce persone e culture da tutto il Mediterraneo,” spiega. “Di conseguenza, qui si incontrano ricette diverse per fare il pane.” Per creare la mostra, il duo ha unito le forze con alcuni forni artigianali locali, per mostrare quante alternative esistono al pane da toast prodotto industrialmente.

“In pratica, l’aspetto [del pane] che ci dà ispirazione è il suo ciclo di vita, compresi i cambiamenti che subisce e il processo di degradazione,” dice Steiner. “Mangi il pane e ti nutre, poi scompare. Ma se ti liberi in un campo, fertilizzi il suolo e contribuisci a far crescere il grano. È un grande ciclo.” In breve, il pane non si crea né si distrugge, si trasforma.

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Scorri in basso per vedere altre foto dalla mostra.

COPAIN FRAC MARSEILLE

Il nitrogeno è un elemento chimico comune, Nitrogen is a common chemical element, ma fino al 1918 nessuno era mai riuscito ad estrarlo dall'aria.Quando il chimico tedesco Fritz Haber ci è finalmente riuscito, ha vinto un premio Nobel, e la gente diceva che aveva “creato il pane dall'aria.”

COPAIN FRAC MARSEILLE

Diversi tipi di pane francese.

COPAIN FRAC MARSEILLE

Un cosiddetto "tozzo di pane", cotto con segatura e paglia.

COPAIN FRAC MARSEILLE

Una visione allargata della mostra.