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Black Friday

Un'analisi dei video delle risse durante il Black Friday

Il Black Friday è questo venerdì, cerchiamo di arrivarci preparati.

Per gli italiani il concetto di Black Friday non è particolarmente familiare, se si escludono gli sconti su Amazon, ma negli Stati Uniti è una specie di festività consumistica nazionale durante la quale i negozi abbassano clamorosamente i prezzi e vengono presi d’assalto da un sacco di gente pronta a tutto per fare affari. Con l’inevitabile contorno di scene di follia collettiva e di risse quando due persone sono entrambe convinte di aver visto per prime l’ultimo televisore in sconto.

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I video del casino che si scatena nei centri commerciali in occasione del Black Friday sono diventati ormai una specie di genere a parte, come dimostrano gli oltre 9 milioni di risultati YouTube per la query “black friday fight”, con tanto di compilation con le migliori risse.

Qualche anno fa su VICE Nick Hilton ha anche parlato di “poverty porn” per descrivere la fascinazione per questo genere di video e l’atteggiamento di chi li guarda per sentirsi migliore rispetto ai loro protagonisti, considerati come delle specie di zombie iper-consumisti.

Questo atteggiamento traspare anche dai commenti. Prendo un video a caso, una compilation del 2014 che mette insieme video girati dentro Walmart e Tesco (1,7 milioni di visualizzazioni su YouTube). Tra riferimenti a Call of Duty e Hunger Games, giudizi tipo “questi sono animali” con risposta “gli animali sono più civili,” anatemi contro il capitalismo e insulti che spaziano da “poveracci” a “scimmie” il tono è generalmente sprezzante.

Cercando esempi italiani non ne ho trovati di direttamente collegati al Black Friday, ma tutti riguardano comunque centri commerciali presi d’assalto per sconti particolarmente grandi. Un esempio è questo video del 2007 (quasi 600mila visualizzazioni) filmato a Palermo in cui si vede—come spiega la descrizione—una folla che litiga “per un’offerta di 150 telefonini Nokia a 99 euro.”

Un altro è stato girato sempre a Palermo nel 2013. Si vede una folla che praticamente saccheggia un negozio Expert che, stando alla descrizione, aveva diffuso una falsa offerta suscitando l’ira dei clienti. Il video ha quasi 400mila visualizzazioni e i commenti sono proprio gli stessi che si trovano sotto i video americani: “Siete da studiare, animali, morti di fame”; “mi ricorda il film zombi di romero”; “scimmie ammaestrate dal sistema: consumate, subumani.”

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Negli Stati Uniti—come prevedibile—tutto questo però spesso degenera. I video delle vere e proprie risse che si scatenano nei centri commerciali sono un altro classico, che torna ogni anno. Eccone alcuni piuttosto recenti, a titolo d'esempio:

Talvolta, il tutto finisce anche in tragedia. Nel 2008, ad esempio, un 34enne che lavorava in un Walmart a Long Island è morto dopo essere stato calpestato dalla folla durante il Black Friday. Pare che circa 2000 persone si fossero radunate fuori dal negozio e aspettassero lo scoccare dell'orario di apertura cantando "aprite le porte, aprite le porte." I dipendenti di Walmart avrebbero tentato di formare un cordone umano ed eretto barricate per cercare di direzionare la calca, ma è stato inutile. Nella stessa occasione una donna incinta ha avuto un aborto dopo essere stata buttata a terra dalla folla, e dopo i fatti un portavoce della polizia ha detto che non sarebbe stato possibile aprire un'indagine perché il casino rendeva impossibile identificare i responsabili nelle immagini delle telecamere di sorveglianza.

Non si tratta di un caso isolato: c'è addirittura un sito, BlackFridayDeathCount, con l'unico scopo di tenere il conto dei morti e dei feriti per colpa del Black Friday—10 e 105, dal 2006 a oggi. Solo l'anno scorso ci sono state tre vittime: a San Antonio, Texas, un uomo di 39 anni è stato ucciso con un colpo di pistola dopo aver cercato di aiutare una donna che stava venendo picchiata; a Reno, Nevada, un uomo ha sparato e ucciso il tizio che gli aveva rubato il parcheggio; a Hamilton, New Jersey, un uomo è stato ucciso con un colpo di pistola e un altro è rimasto ferito. In tutti e tre i casi le sparatorie sono avvenute nei parcheggi dei centri commerciali.

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Mentre le varie testate rilanciano i video parlando di "follia" (che spesso diventa "ordinaria"), c'è anche chi tende a farli rientrare nel genere "video che spiegano bene il capitalismo"—un po' come quello della Lamborghini che non paga il parcheggio o quello del rapper che lancia soldi in aria e filma i senzatetto che se li contendono. Questo qui sopra, uno dei più famosi, è stato postato su Vine con il commento "scatenate il capitalismo."

Secondo Hilton, "quello che piace veramente alla gente che posta video di persone che si arrampicano una sull'altra per comprare una tv al plasma scontata è la loro disperazione." Nel suo pezzo racconta di essere andato a Chelsea—uno dei quartieri più ricchi di Londra—durante il Black Friday per vedere se anche lì avrebbe trovato le scene che si vedono in questi video. Non ne ha trovate. "Il Black Friday non è qui per tenere pieni i negozi durante le vacanze, ma per sfruttare il fatto che il nostro desiderio di beni materiali aumenta continuamente mentre i nostri introiti continuano a precipitare," conclude.

Invece che azzardare analisi del fenomeno, da parte mia mi limiterei a guardare queste scene pazzesche e a invidiare quel mio caro amico che riceve parte del suo stipendio in buoni regalo di Amazon.

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