L’Isola dei serpenti – Prima parte

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Al largo della costa di Santos, in Brasile, un piccolo pezzo di terra rocciosa registra la più alta concentrazione di una delle tipologie di serpenti più misteriose al mondo. Si tratta dell’Isola di Queimada Grande, o l’Isola dei Serpenti, ed è l’unico posto dove si possono trovare 2.000 esemplari, o giù di lì, di ferro di lancia dorato. 

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Il suo veleno è particolarmente potente e per questioni evolutive ha anche l’azione più rapida all’interno del genere.

Dopo una serie di incidenti l’isola è stata dichiarata inaccessibile e rimane presidiata dai serpenti per gran parte dell’anno. Le uniche occasioni in cui qualcuno batte il suo suolo sono le spedizioni dei ricercatori e le operazioni di manutenzione del faro guidate dalla marina brasiliana, a cui si aggiungono le gite illegali dei bracconieri. Il ferro di lancia dorato è così unico che i campioni di veleno prelevati dai serpenti contrabbandati possono valere fino a 22.000 euro.

Date le premesse, l’idea di girare un documentario sull’isola sembrava completamente folle. Alla fine comunque la troupe è sopravvissuta, e queste sono alcune delle testimonianze che abbiamo raccolto al loro ritorno dal Brasile:

“Sembrava un film di David Lynch visto attraverso un prisma direttamente dal culo di Satana. L’anti-Galápagos. L’esatto opposto di Darwin.”

“I pescatori ci hanno raccontato storie su un presunto tesoro piazzato lì dai pirati. Altri hanno parlato di alieni. È terra bruciata. È dove manderei a vivere i miei peggiori nemici, e non vedo l’ora di fare accordi col governo brasiliano perché i miei piani diventino realtà. Dopo i mondiali, naturalmente.”

“La notte ci sono locuste blu e quintali di strani scarafaggi dall’aspetto preistorico. Quel posto è spacciato. L’isola è accessibile soltanto in casi straordinari. Non andateci. Mai.”

“Detto ciò, grande servizio. Grande immersione, anche. “