La prima volta che ho aperto il video di “Power Cuts” di MHYSA, la versione originale, credevo di avere lasciato aperta un’altra finestra di youTube con la scena di Game Of Thrones in cui Daenerys brucia vivo lo schiavista. E invece stava proprio dentro il pezzo, e ci potevo pure arrivare prima, dato che “Mhysa” (madre) è proprio l’appellativo che gli ex-schiavi di Yunkai danno alla regina nel momento della loro liberazione. La complessità contraddittoria del politico di quella scena non è sfuggito all’artista visuale E.Jane, di cui MHYSA è una delle multiple identità, ma lei ci tiene a speigare che è suo obiettivo andare oltre il discorso anti-identitario per arrivare più concretamente a porsi il problema del futuro, della sopravvivenza. Un atteggiamento costruttivo-rivoluzionario che però, non so per quale motivo nel video si esprime in tipe che si fanno ossessivamente delle selfie e le mettono su instagram.
Ad ogni modo, il pezzo in questione sta in una fichissima compilation intitolata NON WORLDWIDE COMPILATION, uscita sullla NON Records di Chino Amobi, che ha collaborato alla stesura proprio di quel brano lì. Label e compilation sono entrambe esempi di lavoro su una energia futuribile applicata alla diaspora africana, mescolando accelerazione uber-grime, dub e macchine da guerra sia nomadiche che industriali. E poi be’, Rabit, che è amico del duo e collabora con la label, ha fatto un remix in cui i toni paranoici del pezzo diventano un vero gorgo noise. Nessuno sembra per ora intenzionato a farlo apparire su nessun disco. Per ora ascoltatelo qui e sacaricatelo aggrao.