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In Parlamento si è formato un gruppo che vuole riportare l'Italia all'Ottocento

L'intergruppo si chiama Vita, Famiglia e Libertà, è composto da 150 parlamentari e vuole combattere la "deriva antropologica" causata dai diritti civili.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Twitter.

Sebbene la legislatura sia partita da pochi mesi, il tasso di distopia in materia di diritti civili è già ai livelli de Il racconto dell'ancella. Oggi, ad esempio, in Senato è stato presentato l’intergruppo parlamentare “Vita, Famiglia e Libertà” che riunisce 150 tra deputati e senatori di centrodestra—nonché la grillina Tiziana Drago, che tempo fa aveva organizzato una “veglia” delle Sentinelle in piedi a Catania.

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Il parterre de rois alla conferenza stampa era di tutto rispetto. Il promotore dell’iniziativa è stato Massimo Gandolfini, neurochirurgo di Brescia e organizzatore dei Family Day del 2015 e 2016; e al suo fianco figuravano Simone Pillon (quello che ha recentemente promesso: “impediremo alle donne di abortire”), Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliarello e il leghista Alessandro Pagano.

Quest’ultimo, a margine dell’evento, ha assicurato che “stavolta non giocheremo più una partita di rimessa, ma una partita d’attacco” contro la “deriva antropologica frutto di una cultura cosmopolita e perversa.” Il deputato ha poi aggiunto che “c’è un popolo italiano che si è risvegliato dal torpore voluto dalla massoneria internazionale.”

Se non bastassero solo i nomi che ho citato prima e le dichiarazioni qui sopra, i temi—anche se sarebbe più corretto parlare di bersagli—di cui intende occuparsi l’intergruppo sono i seguenti: "utero in affitto" (già vietato dalla legislazione italiana); “adozioni omo-genitoriali” (non previste da nessuna legge); la “legalizzazione delle cosiddette droghe leggere” (di cui nessuno si azzarda più a parlare); il “contrasto al suicidio assistito”; la “valorizzazione del principio di obiezione di coscienza” (leggi: guerra alla legge 194); e—pensavate davvero che potesse mancare?—“l’educazione del gender nelle scuole.”

In pratica, si tratta di tutti i discorsi paranoici che ho sentito negli ultimi anni dal palco dei due Family Day. La novità è che ora si sono trasferiti direttamente in Parlamento, trovando un folto gruppo di parlamentari pronto a farli propri.

A coronare la presentazione sono poi arrivate le dichiarazioni di Quagliariello, che ha definito “orribile” la scorsa legislatura—principalmente per l’approvazione delle leggi sulle unioni civili e sul fine vita—e ha garantito: “l’intergruppo Famiglia e Vita è un’azione di resistenza e di testimonianza.”

Non so per la “testimonianza,” ma per quanto riguarda “l’azione di resistenza” ha indubbiamente ragione. Solo che si tratta di resistenza ad un minimo progresso civile che è stato faticosamente conquistato negli ultimi decenni.

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