Disclaimer: Alcuni degli ingredienti adoperati questa settimana erano già in possesso dell’autrice. Il prezzo è indicativo sebbene molto vicino a quello di cui parliamo nel titolo.
Qualche tempo fa vi avevo raccontato come risparmiare a Milano quando fate la spesa, vi ho anche mostrato come, quando ero ancora una studentessa squattrinata, mangiavo – bene e in modo vario – con un budget di 15/20 euro a settimana. Ogni volta che ripostiamo l’articolo sui social di Munchies, c’è sempre qualcuno che storce il naso. A molti pare impossibile non finire a nutrirsi di sola pasta al pomodoro con un budget così basso. Bene, è giunta l’ora di dimostrarvi che le cose possono anche andare diversamente.
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La richiesta di scrivere questo articolo coincide con un tempismo incredibile con un periodo arduo per il mio portafogli: l’inizio della mia vita da freelance. La vita da lavoratrice autonoma mi ha ricordato come si vive risparmiando — perché in questi casi, la sicurezza di ricevere i pagamenti in tempo è sempre la prima a morire, proprio come la speranza.
Poi aggiungete la mancanza di tempo per cucinare e fare la spesa con intelligenza all’immancabile voglia di mandare a puttane qualsiasi piano di risparmio, ordinando del delizioso cinese d’asporto a fine giornata, e il gioco è fatto.
Generalmente, poco dopo l’entrata dei supermercati, trovate tutti i prodotti in promozione della settimana, ma in realtà non sono un affare, quindi evitateli!
Questo articolo vuole quindi essere una specie di guida per aiutarvi a risparmiare facendo una spesa varia e di buona qualità anche nel supermercato dietro casa, e una raccolta di consigli su come cucinare e organizzare i pasti settimanali.
ORGANIZZAZIONE E CIBI ECONOMICI
L’organizzazione è la base di ogni azione volta al risparmio. Andate a fare la spesa una volta a settimana facendo una lista della spesa, così da non finire a comprare prodotti che non vi servono. Fate una spesa settimanale di prodotti freschi che comprenda formaggi, carne, pesce, frutta e verdure e una spesa mensile per fare la scorta di prodotti a lunga conservazione come pasta, legumi, farine…
I legumi sono un alimento che costa poco e sazia alla grande, inoltre, hanno un impatto ambientale inferiore rispetto a quello degli altri prodotti. Cercate di privilegiare i legumi secchi a quelli precotti, così da risparmiare ulteriormente. Potete cuocerli in grandi quantità una volta a settimana, congelare quelli che non usate immediatamente per utilizzarli più avanti.
A volte ho come l’impressione che le persone si ricordino che esistono le uova solo in determinati contesti: a Pasqua oppure a quei costosissimi brunch. Beh, se le risorse economiche a vostra disposizione sono scarse, innanzitutto scordatevi per un po’ di mangiare fuori casa — lo so è dolorosissimo — e iniziate a riscoprire il piacere di cucinare uova — e qualsiasi altro cibo —a casa.
Per quanto riguarda i momenti in cui cucinare, invece, concentrate le vostre energie nel weekend oppure, quando vi cucinate una cena con calma in settimana fate qualche porzione in più che vi basti per il giorno successivo oppure che potete congelare per consumarla più in là. Per esempio, una verdura cucinata in grandi quantità può essere usata a cena come contorno e come sugo per la pasta il giorno seguente: minimo sforzo e massimo risultato.
AL SUPERMERCATO
Cercate di capire quale supermercato è più conveniente come rapporto qualità/prezzo. Se come me vivete in una grande città e siete senza auto e senza patente, naturalmente sceglietelo tra quelli più vicini a casa — trasportare le buste della spesa per chilometri non è un hobby COSÌ divertente. Un primo mito da sfatare è quello che porta a pensare che scegliere il supermercato più economico comporti necessariamente fare la spesa dal discount. In ogni caso, per orientarvi al meglio nella scelta, Altroconsumo ha stilato una classifica dei supermercati più economici.
Accorgimenti: generalmente, poco dopo l’entrata dei supermercati, sono piazzati tutti i prodotti in promozione della settimana, non so se ci avevate mai pensato ma in realtà non sono un affare, quindi evitateli! Se sono in offerta non vuol dire che sono i prodotti più economici in assoluto, andate alla corsia monotematica dove potete confrontare prodotti in offerta con tutti gli altri e capirete di cosa sto parlando.
Un’altra categoria di prodotti a cui sono molto affezionata sono i cosiddetti ‘culi’ o fondelli degli affettati, possono essere scontati fino a 60% dal prezzo originale al kg. I più diffusi sono la bresaola e il prosciutto crudo. I culi sono ottimi da tagliare a cubetti per preparare un sugo per la pasta o da mettere nell’insalata.
Il miglior modo per individuare il prodotto più economico di una determinata categoria è confrontare le diverse marche in base al prezzo per kg. Trovate questa informazione scritta in caratteri più piccoli sotto al prezzo evidenziato. Perderete qualche minuto in più ma il vostro portafoglio vi ringrazierà.
Ultimo consiglio dal mondo dei supermercati: diversi prodotti monomarca del supermercato in realtà sono fatti da buone aziende, leggete bene l’etichetta e vi si aprirà un mondo.
PASTI DI UNA SETTIMANA
Sono sicura che anche dopo tutti questi consigli qualcuno avrà qualcosa da ridire. Ecco perché qui di seguito vi faccio vedere un po’ di esempi di pranzi, cene e colazioni fatte in una settimana che oltre a costar poco, non vi faranno intristire.
I GIORNO – 2 euro
Inauguro la settimana del risparmio con la mia solita colazione: yogurt, frutto e un pezzo della torta di mele fatta nel weekend, il pasto in tutto mi è costato 1,00 euro. A pranzo sono in università e opto per una semplice pasta con sugo di melanzane e pomodoro preparato la sera prima, il tutto per la modica cifra di 0,50 euro circa. Evito di riscaldare tutto nel microonde sudicio dell’università e me lo gusto all’aperto con il sole che mi accarezza e la musica di Myss Keta sparata a tutto volume dai comitati studenteschi: “ah che benessere” penso. Quando torno a casa ho più tempo per preparare con calma una cena: dahl di lenticchie che imbastisco in 40 minuti. Faccio bollire più porzioni di riso basmati e nel mentre schiaffo in forno ad arrostire le melanzane, un po’ per stasera e il resto per i giorni successivi. Questa cena pseudo-indiana mi è costata 0,50 euro circa.
Totale speso in una giornata per mangiare: 2 euro
II GIORNO – 3 EURO
Per colazione mangio con un po’ di porridge, niente di più antiestetico ma al contempo economico, una busta da 500 g di fiocchi d’avena costano all’incirca su i 2-3 euro che mi durerà un po’. In totale questa colazione mi è costata 1,00 euro calcolando latte, frutta e cacao che ho utilizzato come topping per il porridge. A ora di pranzo non ho molto tempo di cucinare, sono un po’ di fretta, riscaldo le melanzane le ficco dentro a due fette di pane e aggiungo un pezzo di primo sale comprato a metà prezzo perché in scadenza. Un pasto molto economico se contiamo che le melanzane sono quelle del giorno prima e fra pane e quantità di formaggio siamo sull’euro circa. Per cena mi tratterò meglio, penso. Invece, sono sempre un po’ di fretta quindi, simil-farinata di ceci, un pezzo di primo sale sciolto sopra e portulaca, un’erba spontanea regalata da un contadino al mercato. È uno di quei cibi salva vita, costa poco e in pochi minuti è pronta. Costo complessivo della cena: 1,00 euro.
Totale speso in una giornata per mangiare: 3 euro.
III GIORNO – 3 EURO
Mi sveglio con poca fame, mangio l’ultima fetta di torta di mele e un caffè americano bollente (1 euro). Esco di fretta che devo andare in ufficio: schiscia imbastita in pochi minuti con una frittata di uova con zucchine e l’ultimo pezzo di pane (1,00 euro). Quando torno a casa sono abbastanza distrutta, l’ufficio sta dall’altra parte della città e per tornare a casa ci metto quasi 1 ora. Per fortuna c’è ancora del riso basmati bollito avanzato ritrovato nel frigo per miracolo, faccio cuocere degli spinaci frullo tutto, aggiungo spezie e l’ultimo pezzo di primo sale. Ho improvvisato un Palak Paneer velocissimo. Mi rendo conto che questa ricetta non è propriamente da principianti, ma l’ho cucinato anche io seguendo i passaggi in qualche blog trovato per caso. Costo della cena: 1,00 euro.
Totale speso in una giornata per mangiare: 3 euro.
IV GIORNO – 4 EURO
Per colazione il solito porridge quindi quasi niente di speso. Per pranzo sono a casa, quindi opto per una pasta — dopo un po’ il riso mi ha stufato — condita con porri, basilico e zucchine (0,50 euro circa). Ne faccio più porzioni, così la posso mangiare anche domani. Per cena salmone scontato che ho congelato qualche settimana fa con salsa yogurt, ancora spinaci e Padum, una sfoglia di farina di lenticchie, una confezione da 25 pezzi mi è costata 1,50 euro. La cena di oggi è un po’ più costosa 3 euro in totale. Prima di andare andare a letto inforno dei plumcake dolci, per prepararli ho impiegato circa 20 minuti.
Totale speso in una giornata per mangiare: 4 euro.
V GIORNO – 2,30 EURO
Finalmente posso mangiare questi plumcake, mi sono venuti discretamente ma sono un poco secchini, li ‘puccio’ in un po’ di latte ed ecco pronta la colazione (0,80 euro). Pranzo di nuovo in università. La pasta di ieri è ancora buona, la mangio davanti al pc facendomi un po’ pena, ma oggi va così, mi consolerò a cena. Tornata a casa sono stanchissima e, visto che sono umana anch’io, l’unica cosa che riesco a fare è aprire una scatoletta di tonno e mischiarlo con pomodori e un po’ d’insalata. (1,50 euro)
Totale speso in una giornata per mangiare: 2,30 euro.
VI GIORNO | 2 EURO
Essendo sabato oggi posso svegliarmi più tardi e mangiare la colazione con calma guardando un po’ di video stupidi su YouTube. Taglio i plumcake in due e ci verso sopra una bella dose di yogurt e marmellata di prugne di mamma (1 euro). A pranzo ho invitati degli amici e riesco a fare un piatto economico che piace a tutti: pappa al pomodoro con il pane vecchio che da alcuni panettieri – come il mio — trovi in vendita a meno di metà prezzo o addirittura a gratis. I miei ospiti portano del formaggio e delle verdure e il pranzo del sabato è fatto. A cena sono a casa dei miei, ci rimarrò tutto il weekend per scroccare un po’ di pranzi al ristorante e qualche cosa ‘costosa’ da aggiungere alla mia spesa.
Spero di avervi convinti una volta per tutte che risparmiare in fin dei conti può non essere così drammatico. Parola di chi ci sguazza da un po’.
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