Al momento quel pezzo ha 160 milioni di views su YouTube e 294 milioni di riproduzioni su Spotify. È un pezzo lento e semplice: tre note di chitarra tutte malinconiche, un finto crack di vinile, un beat chill, una melodia vocale dolce, un testo pieno d'amore: "Sei il motivo per cui continuo a tenere duro / Sei il motivo per cui la mia testa è ancora sopra la superficie dell'acqua.""Quando mi hanno chiamato aveva 20 milioni di play su Spotify", mi spiega Kina. "Io non l'avevo mai mandata a nessun editor, ma da quando l'hanno messa nelle playlist è cominciato il casino."Kina era a casa sua ad Acerra con i suoi amici a giocare all'Xbox quando ha visto una notifica comparire sul suo telefono. Era la Columbia Records.
A tirarlo fuori dalla musica neomelodica è stata la radio. Aveva sette, otto anni e sentì uno speaker di M2O parlare di produzione musicale ("Molella, se ricordo bene"). Gli piaceva stare al computer, voleva diventare programmatore, e quindi l'idea di fare musica senza dover toccare uno strumento gli accese qualcosa dentro—" quando ho cominciato a fare musica, in paese eravamo in cinque su sessantamila a sapere di cosa si trattava quando si parlava di kick e snare", spiega.Le prime cose che ascolta e prova a rifare su FL Studio ("È molto intuitivo, soprattutto per fare trap") sono electro house e progressive house. Segue i tutorial su YouTube e impara, e stando tanto al computer impara anche l'inglese. Si apre un profilo SoundCloud e comincia a caricarci i primi pezzi."Fare electro house richiede un maggior lavoro rispetto a quello che faccio oggi," racconta, "ci sono tantissime automazioni, tantissima melodica. Ma ho imparato tantissime cose che oggi mi tornano molto utili. Solo che quei progetti, a cui pensavo seriamente, raggiungevano in media 500 ascolti a traccia. Dopo svariate tracce, andate tutte male, ho deciso di chiuderli.""Sembra brutto dirlo, ma almeno crescere lì ti fa iniziare a pensare di dover fare qualcosa per andartene. È un posto dove si muore."
"Sai la sensazione di stare facendo quello che non vuoi fare? Non avevo creato Kina per quello", spiega. "Lì ho deciso che la situazione doveva cambiare. Dovevo dare passione e basta, non me ne fregava nulla di ricevere feedback, volevo sfogarmi. Quindi ho cominciato a pubblicare le tracce Kina Mood." Le chiama così, le cose che fa.Quando gli chiedo da dove viene la malinconia che pervade la sua musica, lui si chiude. "Sono successe un paio di cose esterne alla musica che mi hanno fatto sentire così. Cose private però." E ci sta di non andare a scavare troppo, perché Kina è in fondo un modello di musicista in bilico tra fama e anonimato. Quello del lo-fi hip-hop, semplificando, anche se non è quello che lui sente di stare facendo."Sai la sensazione di stare facendo quello che non vuoi fare? Non avevo creato Kina per quello."
E poi arriva il pezzo che cambia tutto, "Get You The Moon". La canta un ragazzo americano, Snøw, che Kina ha conosciuto "su Instagram a caso. Avevo trovato delle sue cover su YouTube e gli avevo chiesto di lavorare insieme. Sulle lyrics ha fatto tutto lui, anche se abbiamo lavorato insieme." Allora non sapeva che insieme a lui avrebbe fatto un disco d'oro e cominciato una nuova vita.Ragionare sul successo di "Get You The Moon" è come chiedersi perché certa arte contemporanea sia famosa e altra no. Perché un quadro tutto bianco della persona x è famosa e quello tutto rosso della persona y no? Perché uno ha qualcosa e l'altro no. "L'ho fatta normalmente", dice Kina quando gli chiedo se ha mai pensato al motivo per cui quel pezzo ha cominciato da subito a fare milioni di views."Me lo sono sempre chiesto, però la risposta non la so," mi dice. "Io ho fatto una cosa da semplice beatmaker, mandare una traccia a un canale." La traccia comincia a salire, e lui la mette su Spotify da solo. "Io non ho mai mandato la traccia a nessun editor, andava da sola grazie al flusso di canali YouTube che la pubblicavano. Poi Spotify se n'è accorto e ha iniziato a metterla in playlist. Là è successo il casino. Quando mi ha contattato Columbia era a 20 milioni.""Spotify si è accorto di 'Get You The Moon' e ha iniziato a metterla in playlist. Là è successo il casino. Quando mi ha contattato Columbia era a 20 milioni."
A convincere Kina è stato anche il rapporto con una A&R, Maria: "Avevamo le stesse idee. Non volevamo un contratto che si basasse solo su 'Get You The Moon', ma che mi facesse diventare un artista Columbia a tutti gli effetti." Mi parla dell'aiuto morale e pratico ricevuto da suo cognato, sua sorella, un suo amico di scuola. E poi da Paola Zukar, che diventa la sua manager—"Una manna dal cielo", la descrive."Mio padre in quel periodo aveva perso il lavoro, mia madre faceva la casalinga. Io gli vado a dire questa cosa e loro non capiscono… come gli fai a spiegare che ti vuole un'etichetta?"
"All'inizio eravamo una nicchia, ma una volta che arrivano certi numeri è impossibile ignorarci", dice Kina. "Ti stai comprando una fetta del mercato, un movimento che non combacia con i generi che vanno adesso. Solo ora si stanno iniziando ad unire, rapper che basano su basi lo-fi. Pensa a powfu, l'ultimo firmato da Columbia. La sua 'death bed' sta andando benissimo."Ed è un esempio perfetto: un rapper americano che usa un beat che campiona un pezzo acustico tenerello di una ragazza londinese diventato virale. E ora, entrambi sono musicisti firmati. Basta navigare tra le loro pagine Spotify, interconnesse dai featuring e dai consigli della piattaforma, per rendersi conto di quanti nomi che il grande pubblico non conosce stia facendo dei numeri clamorosi.Perché in fondo il bello sta proprio nelle opportunità che questi ragazzi e ragazze si trovano in mano. Fanno una cosetta in camera, diventano enormi. Si possono trasferire a Lisbona, prendersi un appartamento e fare le ore piccole a produrre—come Kina. "Ho scelto di andare via di casa, di venire qua per crescere come artista e come persona. E poi qua, dato che produco principalmente di notte, non disturbo la zia o il vicino."Elia è su Instagram.Segui Noisey su Instagram, YouTube e Facebook."All'inizio eravamo una nicchia, ma una volta che arrivano certi numeri è impossibile ignorarci."