Non mi ha mai entusiasmato masticare chewing gum di un qualsivoglia genere. Nessuno mi ha mai convinto: dall’aberrante stucchevolezza di quelli alla fragola alla sensazione più rinfrescante di quelli alla menta, passando per le tremende e misteriose componenti delle Big Bubbles. Ma questa è solamente la mia opinione.
Un dato di fatto incontestabile riguardante le gomme da masticare è la graduale scomparsa del sapore. In teoria dovrebbero stimolare le papille gustative, e invece dopo una decina di minuti lasciano solo un lontano e sfuocato ricordo.
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Attenzione, miei cari patiti di gomme, perché per voi c’è in serbo la rivoluzione del secolo.
Arriva direttamente dal Giappone (e da dove sono?), per la precisione dai laboratori di ricerca della Meiji University, ed è un sottilissimo dispositivo ricoperto da pellicola plastica, impermeabile alla saliva, basato su una carica elettrica, che consente alla gomma di mantenere il gusto nitido, bello e vivo sul lungo andare. Il marchingegno è realizzato in materiale piezoelettrico, i cui microelettrodi scaricano, al contatto coi denti, una continua e leggera scossa di sapore, in concomitanza con la masticazione. Un chewing gum infinito insomma.
Ora il team di ricerca sta concentrando i propri sforzi sulle sfumature gustative del chewing gum tecnologico. Sarà un po’ come essere trasportati nella Fabbrica di Cioccolato, davanti alla grande macchina della gomma di Willy Wonka. Chissà se vi potrete sparare uno, due, tre piatti in fila, magari scegliendo fra i comfort food più graditi, o se proprio come nel film ci sarà la possibilità di provare in sequenza tutti i sapori di un intero pasto. Dalla zuppa al pomodoro alla torta di mirtilli, un super pranzo in una cicca!

Ma veniamo ai contro.
Il progetto nipponico, sbarcato a Berlino in occasione dell’Acm Symposium on User Interface and Technology , non assomiglia a un comunissimo chewing gum in termini di dimensioni e masticabilità: la sottigliezza e le dimensioni del prodotto non consentono un morso facile, libero e regolare.
Anche l’aspetto legato al gusto presenta qualche problema. Sì, perché i primi prototipi testati della Unlimited Electric Gum hanno rivelato un risultato sapido, simile a quello delle sardine, a tratti amarognolo. Non proprio il sogno proibito di qualsiasi consumatore di chewing gum.
Ma dobbiamo essere ottimisti: lavorando e sperimentando sulla forza e il modello della tensione elettrica generata si potranno esplorare l’amaro, l’acido, addirittura l’umami, fino a tornare magari al tanto caro dolce. E alla tanto profumata e rigenerante menta.
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