Non saremo certo noi a ricordarvi che certe parti del mondo stanno rinsecchendo, che la gente coi capelli rossi è sempre meno e che i cambi d’acconciature sono sempre più legati alla gentrificazione, perché sappiamo che il mondo attorno a noi cambia sempre—alle volte anche in meglio. L’unica cosa che possiamo fare davvero in tutta questa storia è scegliere il modo in cui vogliamo raccontarla, come fanno i fotografi di Fabrica da più di vent’anni a questa parte.
Fabrica è un centro di ricerca sulla comunicazione con sede a Treviso in cui giovani artisti provenienti da tutto il mondo, fotografi inclusi, hanno la possibilità di portare avanti i loro progetti. Per festeggiare la sua storia, dal 5 maggio al 9 luglio al festival Fotografia Europea di Reggio Emilia sarà in mostra Up to Now. Fabrica Photography: una selezione di scatti, curata da Enrico Bossan, realizzati da fotografi passati per Fabrica—e in alcuni casi dalle pagine di VICE—che negli anni hanno continuato a scarpinare molto.
Videos by VICE
“La selezione esplora le varie sfaccettature delle nostre società affrontandone le questioni sociali, politiche, economiche e ambientali,” si legge nelle presentazione della mostra. “Una celebrazione della diversità del mondo e del corpo umano come veicolo di memoria e negoziazione.”
Qui sotto trovate alcune delle foto che saranno in mostra, accompagnate da una breve descrizione. Tutte le immagini sono per gentile concessione di Fabrica.

Oasis Hotel, Nicolò Degiorgis, Italia – Oasis Hotel racconta un autostop lungo la Cross-Desert Highway in Cina, una strada costruita a metà degli anni Novanta per favorire le attività di estrazione del petrolio nell’area. La strada si allunga per oltre 500 km da nord a sud attraverso il Taklmakan, uno dei deserti più inospitali del mondo. Il viaggio registra le storie della strada e della sua gente—autisti di camion, raccoglitori di cotone, lavoratori nei pozzi di petrolio e prostitute—le cui vite sono strettamente legate alla desolazione.

The Ninth Floor, Jessica Dimmock, USA – Al nono piano di un edificio di Manhattan si trova un appartamento in cui un gruppo di tossicodipendenti acquista e spaccia droga, dorme, discute, fa l’amore e litiga. Per quasi tre anni, Jessica Dimmock ha seguito le storie di questo luogo e dei suoi abitanti.

Welcome to Vörland, Reed Young, USA – Vörland è il nome di una cittadina svedese inventata e immaginata a cinquant’anni di distanza dal nostro presente. Per allora—secondo il progetto di Reed Young—il riscaldamento globale sarà diventato così reale che anche una cittadina originariamente inospitale potrà tranquillamente essere spacciata per una meta turistica balneare.

A bad day, Laia Abril, Spagna – Jo è una ragazza inglese di 21 anni che lotta contro la bulimia. Una brutta giornata per Jo comincia quando si sveglia, prende tre confezioni di cibo dal suo armadio, si abbuffa per venti minuti davanti a un film e poi vomita tutto. Questa finta normalità si manifesta in un peso corporeo nella media—il 64 percento delle persone affette da bulimia non è sottopeso—ed è una delle ragioni per cui la bulimia è considerata il disturbo alimentare più difficile da diagnosticare.

Under the Weather, Philipp Ebeling, Germania – Nel suo progetto, Philipp Ebeling mostra l’aspetto più nascosto della crescita urbana e industriale della Cina: la desertificazione, il drenaggio dei fiumi, le ondate di calore eccezionali e i contrasti nella vita quotidiana delle persone.

The Beautiful Gene, Marina Rosso, Italia – Nel settembre 2011 la banca del seme più grande al mondo ha smesso di accettare donatori con i capelli rossi, poiché la domanda era troppo bassa in rapporto alla scorta presente. Marina Rosso ha scattato 204 ritratti e ne ha poi selezionati 47 seguendo uno schema che potesse rappresentare il gene dei capelli rossi attraverso 48 categorie, tramite cui individuare altrettante combinazioni uniche di questa caratteristica con altri cinque tratti fisici.

Oil will never end, Lorenzo Vitturi, Italia – Partendo dalla certezza che certe risorse si esauriranno, il progetto Oil will never end indaga sullo spinoso tema della “questione energetica”, tra vecchie e nuove alternative. Qui un particolare dei giacimenti petroliferi del Mar Caspio.

Under Gods, Liz Hingley, Gran Bretagna – Negli ultimi cinquant’anni il Regno Unito è diventato sempre più una società multiculturale, e quasi la metà degli abitanti adolescenti che vive in città crede in un Dio. L’esempio più lampante è a Soho Road, una strada di Birmingham in cui coesistono ben otto comunità religiose con un credo diverso. Liz Hingley le ha fotografate per dimostrare quanto la religione abbia cambiato il volto delle città britanniche.

Death and Birth, Ashley Gilbertson, USA – Dopo aver rischiato la propria vita per quattro anni come reporter di guerra di Iraq, Ashley Gilbertson si è messo a rappresentare il primo vagito della vita e il suo ultimo respiro delle varie comunità che vivono a Vienna, in Austria, lontano da aree di conflitto.

Beijing, Chen Jiaojiao e Peng Yangyun, Cina – Nel 2008, a poca distanza dalle Olimpiadi, Pechino ha attraversato un lungo periodo di cambiamento che ha contribuito a renderla la megalopoli che è considerata oggi. Durante quella fase, Chen Jiaojiao e Peng Yangyun si sono messi alla ricerca delle persone che avevano subito di più il fascino dei cambiamenti sociali associati.
Altro
da VICE
-
(Photo by Francesco Castaldo/Pacific Press/LightRocket via Getty Images) -
M Scott Brauer/Bloomberg via Getty Images -
Firefly Aerospace/YouTube -
Justin Paget / Getty Images