Pochi giorni fa lo zoo di Cincinnati ha ucciso un gorilla a rischio di estinzione nel tentativo di salvare un bambino caduto all’interno della gabbia.
La decisione ha però scatenato polemiche infinite, ora l’incidente potrebbe anche avere risvolti giudiziari, visto che la polizia locale ha avviato un’inchiesta nei confronti del parco.
Videos by VICE
Il fatto è accaduto sabato pomeriggio, quando un bambino di quattro anni è riuscito a intrufolarsi tra le barriere di sicurezza, per finire poi nel fossato di cemento che circonda la zona che ospita i gorilla.
Harambe, un esemplare di 205 kg e 17 anni di età, si è avvicinato al bambino, dando l’impressione di cercare di proteggerlo; l’animale però ha anche spinto ripetutamente il bambino vicino all’acqua, che scorreva ad alta velocità. Intanto, dall’alto, la gente ha cominciato a urlare.
I vigili del fuoco di Cincinnati hanno poi spiegato che il gorilla “stava trascinando e lanciando il bambino con violenza.”
Successivamente, Harambe è salito fino all’area sopraelevata; pochi istanti più tardi, un guardiano l’ha colpito a morte. Il bambino è stato trasportato in ospedale, ed è stato poi dimesso la notte stessa.
La procura della Contea di Hamilton ha comunicato che l’episodio è ora oggetto di un’inchiesta.
“L’incidente dello zoo di Cincinnati che ha visto un bambino cadere nella gabbia dei gorilla è sotto inchiesta da parte del Dipartimento di Polizia di Cincinnati,” ha spiegato infatti Joseph Deters, procuratore della Contea di Hamilton. “Una volta che l’indagine sarà completata, discuteremo insieme della possibilità di formulare delle accuse.”
Gli attivisti hanno organizzato una serie di veglie per Harambe, lasciando fiori e biglietti all’ingresso dello zoo e ai piedi della statua che si trova vicino a Gorilla World.
Una petizione online che esorta a indagare la madre del bambino per negligenza ha già raccolto 300.000 firme.
“Questo bellissimo gorilla ha perso la vita perché i genitori di un bambino non hanno tenuto d’occhio il proprio figlio,” riporta la petizione. “Si pensa che l’incidente sia stato provocato dalla negligenza dei genitori e che lo zoo non abbia alcuna responsabilità per le ferite riportate dal bambino.”
Secondo quanto riportato da CNN, la polizia di Cincinnati avrebbe avviato un’indagine anche nei confronti dei genitori del bambino.
Leggi anche: Sperimentazione sugli animali: siamo entrati nel “laboratorio delle scimmie”
Michelle Gregg, la madre del bambino, è stata ricoperta di insulti dopo aver pubblicato un post su Facebook nel quale “ringrazia lo staff dello zoo di Cincinnati per aver agito prontamente.”
“Sappiamo che è stata una decisione molto difficile per loro e che stanno piangendo la perdita del gorilla,” riferisce il messaggio.
Dopo essere stata insultata da centinaia di troll infuriati, la donna ha disattivato il suo profilo. L’abuso online nei suoi confronti è diventato così pesante che un uomo ha creato una pagina Facebook a sostegno di Michelle Gregg, seguita ora da più di 450 followers.
Alcuni sostengono che la colpa dell’accaduto sia da imputare allo zoo. Un’associazione ha sporto un reclamo ufficiale al Dipartimento dell’Agricoltura americano dicendo che lo zoo di Cincinnati è responsabile per la morte del gorilla —per non aver messo barriere adeguate tra i visitatori e gli animali.
Nel corso di una conferenza stampa, un portavoce dell’organizzazione Stop Animal Exploitation Now (SAEN) ha detto che lo zoo “avrebbe violato diverse sezioni della legge che protegge il benessere degli animali” non avendo costruito “protezioni fisiche adeguate.”
“La gente deve capire che cosa sta supportando quando si reca in strutture come questa”, ha aggiunto poi il portavoce. “Non sono ideate per proteggere al meglio gli interessi degli animali. Sono create affinché gli esseri umani possano osservare gli animali.”
Leggi anche: Questi siti fanno montagne di click con foto finte di animali down
Il gruppo no-profit ha sporto reclamo all’USDA elencando le presunte violazioni e sostenendo che lo zoo sia già stato richiamato due volte per problemi di sicurezza.
Lo scorso marzo due orsi polari dello zoo di Cincinnati, “Little One” e “Berit”, hanno tentato di scappare dal loro recinto dopo che i guardiani avevano lasciato la porta aperta. Grazie al sistema di doppia sicurezza non sono riusciti a superare la seconda porta che li avrebbero portati direttamente nell’area dedicata ai visitatori.
Il direttore dello zoo ha assicurato che né gli orsi né i guardiani sono rimasti feriti nell’incidente.
Dopo le polemiche riguardo all’incidente di sabato, lo zoo di Cincinnati ha reso pubblico un altro comunicato che spiega dettagliatamente cosa è successo: dopo aver ricevuto la notizia che un bambino era caduto nel fossato, i guardiani hanno immediatamente richiamato i gorilla fuori dalla loro area.
“Le due femmine hanno rispettato l’ordine, ma Harambe no,” riporta il comunicato, aggiungendo che “data la presenza del bambino, non era possibile colpire il gorilla di 200 kg con un calmante.
“Ci vogliono alcuni minuti perché un sedativo abbia effetto e il bambino si trovava in pericolo immediato. Inoltre, l’impatto del dardo avrebbe potuto agitare l’animale peggiorando la situazione.”
Visto che il comunicato non era riuscito a calmare le acque, lunedì lo zoo ha indetto una conferenza stampa per difendere il suo operato.
Thane Maynard, direttore del parco di Cincinnati, ha definito l’incidente “senza precedenti. Non avevamo mai dovuto uccidere un animale pericoloso in una situazione di emergenza,” ha detto ai giornalisti presenti. “E lo zoo esiste da 143 anni.”
Leggi anche: Gli animali selvatici si sono impossessati della zona di alienazione di Chernobyl
Maynard ha poi spiegato che “non è possibile correre rischi con un gorilla maschio” e che Harambe poteva essere spaventato dalla presenza di un bambino di quattro anni nel suo recinto.
“Ho visto questo animale prendere una noce di cocco e spaccarla con una mano,” ha raccontato Maynard. “Era disorientato. Non gli era mai capitato qualcosa di simile prima d’ora.”
Maynard ha inoltre ribadito che la sicurezza dello zoo è la sua massima priorità. “L’aerea è sicura e le barriere sono sicure. Detto ciò, chiunque può arrampicarsi sulle barriere se volesse.”
La morte di Harambe avrà delle conseguenze anche per gli altri animali del gruppo. I gorilla di pianura occidentale vivono in un nucleo famigliare molto ristretto – solitamente va da quattro a otto esemplari. Si tratta di animali molto intelligenti e, secondo National Geographic, alcuni gorilla in cattività hanno imparato il linguaggio dei segni.
Venerdì scorso lo zoo aveva festeggiato il 17esimo compleanno di Harambe con un tweet.
Harambe era nato nello zoo Gladys Porter di Brownsville, in Texas, ed era stato trasferito a Cincinnati nel 2014. I gorilla di pianura occidentale sono classificati come specie a rischio di estinzione e, a detta di Maynard, lo zoo sperava di poter utilizzare Harambe per l’allevamento di nuovi cuccioli.
Secondo alcune stime, ci sarebbero solo 125.000 esemplari di questi gorilla in libertà tra Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Angola e Zaire.
Segui VICE News Italia su Twitter, su Telegram e su Facebook