Da più di un decennio la regista svedese Erika Lust è una pioniera del nuovo genere indie-porno, in cui desideri e fantasie sessuali vengono esplorati dal punto di vista femminile. Nonostante i suoi lavori si distanzino molto dalla maggior parte di quelli creati dai suoi colleghi uomini, Erika si è costruita negli anni una comunità di fan che sa apprezzare la qualità dei suoi film e che non vuole più doversi accontentare di porno in cui le donne appaiono solo come strumento per appagare l’eros maschile. Nel 2013 ha dato vita al progetto Xconfessions, in cui gli utenti possono mandare proposte e idee che Erika sceglie poi di trasformare in pellicole erotiche. In questi giorni è invece nata la sua nuova piattaforma ThePornConversation.org, che dovrebbe aiutare i genitori a preparare i loro figli alla visione di contenuti pornografici. Oggi, pensare all’industria del porno senza Erika Lust è impossibile, perché la regista ha concentrato tutti i suoi sforzi lavorativi nel presentare film che distruggano con metodo ed eleganza i cliché legati al sesso.
In occasione dell’evento che Erika ha organizzato in collaborazione con la Berlin Film Society, noi di i-D l’abbiamo intervistata per parlare del legame tra sesso e vergogna, del significato che riveste una piattaforma come ThePornConversation.org e della sua missione: sostenere le donne che lavorano nell’industria del porno.
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