L’enigma della prima volta di ogni nuova relazione

Questo post è stato realizzato in collaborazione con Durex.

C’è sempre una prima volta quando si inizia una nuova relazione, che si tratti di un legame unicamente sessuale o qualcosa da “#insiemepersempre, e vogliamo che sia in ogni caso piacevole. La società—e i blockbuster hollywoodiani più kitsch—ci hanno riempito la testa di nozioni su come far andare per bene le cose come se dovessero durare per sempre. Ma in questa visione così definitiva c’è poco spazio per tutta quella parte eminentemente pratica e molto poco glamour del rapporto sessuale e delle questioni a esso collegate. “A casa sua o a casa mia?”, “E se i coinquilini ci sentono?”, “Dovevo prima depilarmi del tutto?”, “Sono io che devo comprare i preservativi, o lui?”, “E se non vengo, meglio fingere?”, “Non mi sono portata lo spazzolino… che faccio se mi fermo da lui?”, “E se non mi piace quello che vedo una volta che saremo senza vestiti?”

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Queste domande non si trovano nei copioni dei Jennifer Garner e Ben Affleck di turno, ma sapere come affrontarle costituisce il livello minimo di sopravvivenza all’inizio di ogni nuova relazione. E in questo senso, anche conoscere la regola di base non guasta: fai quello che ti senti, ma non dimenticarti delle protezioni. In effetti, sono convinta che sia possibile misurare il livello di cura, amore e rispetto di una persona semplicemente basandosi sulla sua disponibilità a proteggere se stessa e il suo partner. E anche se queste protezioni possono evolversi nel corso della relazione, usare i preservativi agli inizi sembra inevitabile, volendo contemporaneamente divertirsi e stare tranquilli.

Lo so, sento alcuni mormorare e lamentarsi. E qui affrontiamo uno dei grandi luoghi comuni sul sesso sicuro: i preservativi danno molta meno intimità e creano una certa distanza. La maggior parte delle mie conoscenze né è sinceramente convinta, e sostiene che i preservativi limitino le sensazioni—una volta, un ragazzo con cui sono uscita per un po’ ha descritto questa situazione come l’avere il “pisello intrappolato in una camicia di forza di lattice.”

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Ma ragioniamoci un attimo: siamo nel 2017, la varietà di preservativi disponibili oggi offre l’imbarazzo della scelta, e usarli è un segno molto tangibile di interesse e protezione. In fondo, anche quando si è perdutamente innamorati—o semplicemente eccitati—e si vuole vivere il presente perché la storia è storia e l’oggi conta più di ogni altra cosa, non si può essere sicuri dei trascorsi sessuali del proprio partner (e nemmeno il vostro partner può esserlo).

Per quanto mi riguarda, testare preservativi diversi col mio ragazzo finché non abbiamo trovato quello giusto si è rivelato un’esperienza piuttosto divertente. È come fare test di guida ogni settimana con una nuova macchina: Lamborghini o Aston Martin? L’Italian stallion o il gentleman britannico? Perché accontentarsi di uno quando li puoi provare tutti? Pensate a tutta la varietà: preservativi di diversa foggia e misure, diversi gradi di sensibilità, diversi aromi e gusti, adatti a chi è allergico o persino con possibilità di illuminarsi al buio. Sì, ci sono anche quelli che si illuminano al buio. Sperimentare dovrebbe diventare una specie di passaggio obbligatorio, a meno che non facciate parte di quella categoria che rifiuta fermamente di usare i preservativi ed è tranquillamente disposta a rischiare gravidanze indesiderate o una lunghissima convivenza coi germi e le MST dell’altro. Ma devo supporre che questa svolta distopica nella vostra storia alla #insiemepersempre non sia il massimo, dato che probabilmente sarete ancora bloccati al capitolo tre e alla sua folta schiera di cenette intime. Detto ciò, non fraintendetemi. Perché anche io ho qualche verità un po’ scomoda. Ho sempre usato i preservativi in passato? No. Me ne pento? Ovviamente. In parte perché sono ben consapevole dei rischi, e in parte perché è da perfetti irresponsabili giocare in modo così stupido con la salute e il benessere proprio e dell’altra persona, quando per evitare questa specie di Roulette Russa basta un semplice gesto.

Mi sono ritrovata più volte in situazioni disperate della mattina dopo, e non mi va di ripetere l’esperienza. Contare le pecore per addormentarsi, riuscirci e poi svegliarsi di soprassalto per ricominciare a pensare a quella volta in cui ci siamo “dimenticati” del preservativo, guadagnandoci un giro di analisi per due e un test di gravidanza per la sottoscritta. Nessuno sarebbe disposto a vivere questa situazione ogni singola volta, e nemmeno un paio di esperienze negative con le protezioni dovrebbero fermarvi—proprio come non vi fermerà la prima discussione con la vostra nuova fiamma.

Ora: alcuni obietteranno che il sesso non protetto con la persona con cui si sta è prova del fatto che il vostro è un rapporto esclusivo, che nessuno dei due va a letto con altri e che ci si fida della parola data. Qualcuno potrebbe fare un passo più in là e affermare che il sesso non protetto garantisce un livello di intimità ancora maggiore, qualcosa di più sostanziale. Be’, fatemelo dire: credo che nella vostra relazione ci sia qualcosa di profondamente sbagliato, se il livello di impegno e serietà che ci mettete dipende dalla quantità di lattice che siete disposti a (non) usare.

Perché l’esclusività nel sesso non è l’esclusività in generale, e per alcuni la promessa della prima potrebbe essere più una soluzione temporanea che un impegno a lungo termine. In parole povere: ci si dovrebbe proteggere sempre, perché per quanto siate invaghiti dell’altro e sinceramente convinti che la sua disponibilità a fare sesso non protetto sia sinonimo della serietà del suo impegno nei vostro confronti, nella maggior parte delle relazioni questa cosiddetta esclusività può andare a farsi benedire nel tempo necessario ad accedere a un’app e piazzare qualche cuore.

Allora, che resta da dire? Come si può trasformare la prima volta che si va a letto con qualcuno in un’esperienza da ricordare? Divertitevi, sperimentate e proteggetevi. E non avvicinatevi mai alla zona X senza un preservativo. Ah, e ricordatevi di provare quelli che si illuminano al buio.

Questo post è stato realizzato in collaborazione con Durex.