Qualche dimostrazione della ‘coerenza’ del M5S sull’immigrazione

Dalle sue prime settimane, il nuovo governo “del cambiamento” si annuncia come una campagna elettorale perenne in cui le due forze politiche che lo compongono fanno a chi la spara più grossa per guadagnare voti in attesa di farsi le scarpe a vicenda.

Al momento, il tema su cui si svolge questa guerra di propaganda è quello dell’immigrazione, con la vicenda della nave Aquarius, bloccata a largo di Malta con 629 migranti a bordo—tra cui 11 bambini, 7 donne incinte e 123 minori non accompagnati—perché Salvini ha annunciato di voler chiudere i porti italiani (coincidenza: l’ha detto proprio mentre in diverse città italiane le urne erano aperte per le elezioni comunali). Vicenda che, nella necessità di seguire Salvini sul tema, ha fatto venire alla luce una certa incoerenza del M5S sul tema dell’immigrazione.

Videos by VICE

L’esempio più lampante è quello del sindaco Cinque Stelle di Livorno Nogarin, che in un post su Facebook ha detto che avrebbe aperto il porto della città alla nave: “Siamo pronti ad aprire il porto di Livorno e ad accogliere la nave Aquarius con il suo carico di 629 vite umane,” scriveva, dicendo di aver già parlato con il ministro dei Trasporti Toninelli e con il presidente della Camera Fico. “Io capisco perfettamente che si voglia dare un segnale all’Europa chiedendo un cambio di passo sulle politiche migratorie,” aggiungeva, “ma questo braccio di ferro con Bruxelles non può essere fatto sulla pelle di centinaia di uomini, donne e bambini.”

A quanto pare però si trattava di un’iniziativa estemporanea e non approvata da nessuno, visto che Nogarin ha poi cancellato il post “per non creare problemi al governo.”

Anche l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao ha scritto un post sulla sua pagina Facebook dedicato al “grande fermento ideologico e propagandistico” intorno al caso, nel quale spiegava che l’Italia sta semplicemente “facendo quello che fanno sempre tutte le altre Nazioni che consideriamo evolute e democratiche,” che l’Aquarius “non è una bagnarola che sta affondando ma una nave moderna dove nessuno sta rischiando la vita” e che l’Italia sta semplicemente “dicendo legittimamente che l’immigrazione verso l’Europa va gestita in modo congiunto e l’Italia, che può dare lezioni di umanità a tutti, non può più essere il campo profughi d’Europa.”

Ok. È interessante notare però che si tratta dello stesso Corrao che nel 2015, sul suo sito, si esprimeva in modo decisamente diverso sul tema, elogiando Moas—l’ONG specializzata in ricerca e soccorso nel Mediterraneo fondata dagli imprenditori Christopher e Regina Catrambone—e raccontando la sua esperienza personale a bordo di una nave impegnata nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo: “La nave che vedete nella foto è la Phoenix e la signora che è con me si chiama Regina Catrambone (…) Si, avete capito bene, usano soldi privati per salvare vite umane. MIGLIAIA DI VITE UMANE.”

In realtà, Corrao si era già riposizionato su questo tema l’anno scorso, quando si era schierato contro lo ius soli dicendo che sì, in teoria è una bella cosa ma “purtroppo il mondo non è fatto solo di rose e fiori” e “l’Italia ha già dimostrato di essere facilmente permeabile a qualsiasi forma di speculazione da parte di criminalità organizzate (…) Lo fanno con uno ius sanguinis abbastanza rigido, immaginate con uno ius soli.”

Riposizionamento che avveniva proprio mentre il programma 2017 del Movimento 5 Stelle diceva esplicitamente quale fosse l’obiettivo del Movimento in tema di immigrazione: sbarchi zero. “Il MoVimento 5 Stelle s’impegnerà per affermare vie legali e sicure di accesso all’Europa,” diceva il programma, specificando che lo scopo era “eradicare le cause profonde delle migrazioni” tramite il “finanziamento trasparente di tanti piccoli programmi di sostegno allo sviluppo rurale, all’agricoltura sostenibile e alla sicurezza alimentare, all’ istruzione e alla formazione professionale per attività artigianali, di contrasto alle emergenze sanitarie.” Aiutarli a casa loro, in pratica.

Ma la cosa forse più lampante è il silenzio di Roberto Fico—il presidente della Camera che Nogarin aveva detto di aver consultato sulla decisione di aprire il porto di Livorno. Solo pochi giorni fa Fico aveva ricevuto una delegazione di Medici Senza Frontiere e ancora prima, il 27 maggio, aveva ringraziato via Twitter MSF dopo la nascita di un bambino proprio a bordo dell’Aquarius.

Oggi, mentre il suo governo lascia in mare 629 persone, è a Rosarno a esprimere cordoglio per Soumayla Sacko e intanto dice che sta “monitorando la situazione Aquarius.”

Segui Mattia su Twitter