A Oliver Fay, in arte LowKey, è bastato caricare 1 (un) mix di numero su Soundcloud, per aggiudicarsi un meritatissimo posto tra i migliori mix della settimana secondo Fact. Il mix in questione non era uno qualunque, ma parte del colossale dj set suonato a Macao, in chiusura a una serata il cui ospite d’onore era il caro Nick Klein. Tutto sotto la benedizione di Haunter Records, naturalmente. Di quel dj set si ode ancora oggi tanto, in giro. Nei giorni successivi ricordo di essermi imbattuta in persone che avevano presenziato alla serata—non io, mea culpissima—ancora visibilmente galvanizzati dall’impeto del suddetto dj set, e pure i più insospettabili non hanno saputo resistergli. Uno dei resident di Dance Affliction si è espresso con le seguenti parole: “È stato uno dei migliori dj set dell’anno, un’infinità di input e stili diversi, il risultato è stato incredibile.”
I lidi raggiunti sono i seguenti: footwork, grime pressurizzata, Kamixlo, Lotic, cassa, qualsiasi ulteriore genere musicale rigirato come un guanto e diventato qualcosa di totalmente diverso da ciò che era in partenza. In questa fine 2016 che tanto ci ha insegnato a ragionare per negazioni, ciò che vi offriamo oggi non è che un secondo capitolo di quanto detto fino a ora. Non sarò così supponente da spiegarvelo io, mi limito a riportare le parole di Oliver.
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LowKey è figlio di Rephlex Records e del braindance. Negli ultimi anni ha collaborato con NHK’Koyxen, Blood Music, e suonato assieme a Powell e Not Waving agli showcase Diagonal. Eppure LowKey è un’espressione di un Nosferatu culturale, un esploratore del suono, sostanzialmente un outsider… Non si sente mai totalmente soddisfatto da un genere o da un altro, né prova ad attribuire alcun senso di identità a nessuna scena o subcultura.
(artwork di Filippo Moia)
“I miei dj set rispecchiano questo principio, così come le clubnight che organizzo; c’è sempre un senso di dislocamento e transizione. Per l’ultima clubnight che ho tenuto ho lavorato con Inga Copeland, Klein e Elvin Brandhi… Tre figure femminili a cui mi sento molto legato, anche per come la mia psiche sta riassestando tutta la sfera uditiva. Sei anni fa ho gestito un locale chiamato Xenoglossy, dove ho fatto suonare artisti come Lee Gamble, Heatsick, Hieroglyphic Being, Bill Kouligas, Palmistry… Sono arrivato a un punto in cui ero così insoddisfatto del progetto che l’ho abbandonato per circa tre anni. Prima di quello ho curato una serie radiofonica sperimentale che esplorava la natura degli outsider in un contesto di “sound art” chiamato Glossolalia, incentrato su artisti che avevano tutto tranne che riconoscimenti ufficiali. Questo forse è stato il progetto più gratificante, col senno di poi!
Adesso sono solito tornare al punto di partenza, e ogni tanto mi rivolgo alla cultura del dancefloor come quella a cui il mio cuore ha sempre appartenuto. Nonostante tutto mi guardo bene dall’immergermici fino al collo, sia lì che in qualsiasi altro stile o sonorità. La mia mente e la mia anima sono in perpetua transizione. Le mie passioni si sviluppano e mutano in continuazione, e i miei dj set rispecchiano i miei gusti più intimi, e solo quelli. Spero solo di far battere un altro cuore almeno a metà di come batte il mio, quando sento certi suoni!”
Che sia una sorta di spoiler per il weekend? Chissà. Intanto avete pane per i vostri denti, e si chiama “Enchanting Repulsion.”
Tracklist:
01. Yves Tumor – Broke In
02. Soda Plains – Shuttered
03. Mobilegirl – ggc
04. Lotic – Carried
05. Rae Sremmurd – Black Beatles
07. Dinamarca – Holy
08. Slundmurderer – Limb By Limb
09. Rashad Becker – Themes
10. 5tarboi – Red Eyes
11. Ciara – Dance Like We’re Making Love
12. 5tarboi – Severo
13. Chino Amobi and Total Freefall – ???
14. Marvellous Caine – The Hitman
15. Arca – Vanity
16. Renick Bell – The Well
17. Afx – Laughable Butane Bob
18. Hecker (???) for Rephlex
19. Kamixlo – Bloodless Y
20. Lotic x Cupcake – Heterovagina
21. Ausschuss – Regolith
22. Nkisi – Collective Self Defence
23. Automatics Group – Snap Rhythm Is A Dancer
24. Kelela – Bootleg
25. Broshuda – Octahau
26. Rashad Becker – Themes
27. Bosco – Rosenwood