La notte del 22 dicembre 2016, fuori dalla stazione di Sesto San Giovanni, due agenti di polizia fermano un uomo per un controllo di routine, ne nasce una sparatoria, l’uomo muore e si scopre che era Anis Amri, il responsabile dell’attentato di pochi giorni prima a Berlino.
Il giorno dopo, l’allora ministro degli Interni Marco Minniti fa i nomi degli agenti—Luca Scatà e Cristian Movio—e li ringrazia pubblicamente. Subito parte una santificazione a reti unificate con petizioni per dar loro la medaglia al valore e pagine Facebook come “Luca Scatà is my hero”. Finché qualcuno non va sulle loro pagine social e scopre che condividevano principalmente meme su Mussolini.
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Il caso in questione non è niente di particolare, ma è stata la prima occasione in cui sono penetrati nel mainstream i meme e le immagini prodotte da account personali e un sottobosco di pagine Facebook celebrative della polizia, spesso divise per corpo e in alcuni casi gestite da poliziotti.
È un mondo gigantesco: la pagina più grande che ho trovato, Sostenitori Delle Forze Dell’Ordine, ha quasi 800mila like; Noi Poliziotti per sempre ne ha quasi 350mila; Amici e sostenitori delle forze dell’ordine 100mila; Polstrada Fanpage Site, dedicata alla stradale, 200mila like. Potremmo citarne molte altre, tutte nell’ordine delle decine di migliaia di like: Noi Che Amiamo Le Forze Dell’Ordine, Siamo TUTTI Cretini, PoliziottiNoi FanPage, Sostenitori Della Polizia di Stato, Polizia DI Stato.Sempre con voi, Sostenitori Forze di Polizia e Forze Armate.
Benvenuti nello sbirro-Facebook italiano.
L’attività principale di queste pagine, ovviamente, è celebrare la polizia in tutte le sue forme e ricordare i suoi eroi. Una celebrazione che raggiunge dimensioni da culto, con veri e propri “poster dei martiri”, meme e fotomontaggi con frasi ispirazionali dedicati a agenti morti. Il pantheon comprende Filippo Raciti, Nicola Calipari, i caduti di Nassiriya, Fabrizio Quattrocchi (che non era un poliziotto), Salvo D’Acquisto, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e ovviamente Falcone e Borsellino.
Un altro tema ricorrente su queste pagine è la preoccupazione per l’incolumità dei poliziotti. Ci sono moltissimi contenuti sulle difficoltà e i pericoli del mestiere, a volte rivendicati come utili perché “un pizzico di paura è necessaria, salva la vita” ma più spesso denunciati come qualcosa che passa troppo spesso sotto silenzio. A volte questa denuncia è affidata alla satira—un genere che va forte su queste pagine:
La colpa è spesso attribuita ai media, colpevoli di manipolare l’informazione e mettere in cattiva luce le forze dell’ordine:
Accanto al ricordo dei caduti e alla sensibilizzazione sui rischi del mestiere c’è poi tutto un filone più leggero che si potrebbe definire di “buongiornismo sbirro”—i classici meme del buongiorno sul caffè postati dai nostri parenti cinquantenni, solo che nel caffè c’è il riflesso di una volante.
O anche:
A tutto ciò si aggiungono poi le pagine che fanno informazione. Alcune pagine si comportano proprio come giornali online dedicati alla cronaca e alla criminalità. Sostenitori Delle Forze Dell’Ordine e Noi Che Amiamo Le Forze Dell’Ordine (99mila like, un gruppo chiuso da 12mila iscritti) hanno proprio i loro siti collegati alla pagina: Sostenitori.info è “un blog indipendente dedicato alle Forze dell’Ordine,” mentre Grnet.it si presenta come un “network di informazione su sicurezza e difesa.”
In entrambi i casi—ed è lo stesso anche per le altre pagine—la maggior parte degli articoli di cronaca postati riguarda l’ISIS/il terrorismo islamico (non mancano le citazioni di Oriana Fallaci,); i migranti/i clandestini/l’invasione, i rom, i violenti dei centri sociali/antifascisti/buonisti. Molti commenti si focalizzano poi sulla reintroduzione della leva obbligatoria, la chiusura delle frontiere e la legittima difesa.
A volte questi temi vengono trattati in modo molto user-friendly, con post studiati per far interagire il pubblico. Così non è raro trovare in post che chiedono “Siete favorevoli a reintrodurre la leva miliatare obbligatoria? Sì o No?” o “Al via l’uso del taser in 6 città italiane. Sei d’accordo? Sì o No?”.
In genere le opinioni sono miste e i post accumulano migliaia di commenti. Nel post che chiede ai fan se sono d’accordo con la chiusura delle frontiere, invece, non sono riuscito a trovare un commento a sfavore.
A volte questa dimensione politica si fa particolarmente esplicita e alcune di queste pagine finiscono per sembrare in tutto e per tutto delle pagine di propaganda di destra: esprimono apprezzamento per l’attuale governo (in particolare per Salvini), condividono immagini di propaganda sui contenuti del sul decreto Salvini, postano foto in ricordo delle foibe, vignette di Ghisberto e meme contro politici dei governi precedenti.
Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, Polizia DI Stato.Sempre con voi ha postato un meme con Renzi e Del Rio e la scritta “Arrestateli!” sotto cui ci sono decine di commenti di questo tenore: “Io li ammazzerei tutti e due tanto non servono a niente,” “Da impiccarli sui piloni di quello che rimane del ponte!” “Merde ma sicuramente SALVINI&DI MAIO gli romperanno il culo.”
Mentre una settimana fa Siamo TUTTI Cretini—pagina gestita, ci informa il sito, da un gruppo di appartenenti a diversi corpi delle forze dell’ordine—ha commentato la notizia del sequestro della nave Aquarius per traffico illegale di rifiuti pericolosi con un “Però…”
Al di là della politica, un aspetto interessante di questo mondo di pagine fan della polizia (oltre alle dimensioni) è il modo in cui sono gestite e seguite. In alcuni casi dietro c’è un gruppo di agenti che agisce come una specie di redazione che sceglie i contenuti da postare, indirizzando la pagina verso un’attività più da sito di informazione.
In altri c’è un singolo agente che le usa come il proprio blog personale e che a volte diventa una specie di influencer. È il caso per esempio di IMD, gestore della pagina Imd 100% Sbirro Catturandi, che come dice il nome è un anonimo poliziotto—con tanto di volto pixelato in copertina—che è stato 15 anni nella catturandi di Palermo e ora “si occupa di criminalità straniera.” IMD ha scritto diversi libri e sulla pagina spiega di essere “impegnato da molti anni in una massiccia campagna di sensibilizzazione dei giovani sui temi della legalità e della lotta alle mafie.”
Un altro esempio è quello di Tano, admin di PoliziottiNoi FanPage, che sulla pagina racconta molto spesso fatti personali—ad esempio ha scritto di non aver passato il concorso interno per diventare vice ispettore—e posta spesso i suoi selfie a inizio o fine turno, sempre nascondendo il volto. Nei commenti i fan (in massima parte donne) gli augurano buon lavoro o buona notte, gli mandano cuori e baci e gli chiedono quand’è che si farà vedere in faccia.
Da qualche tempo a questa parte, la polizia sembra cominciare a preoccuparsi che i suoi membri facciano un ”uso consapevole dei social network”. “Sono diversi i casi di battute, commenti e post sconvenienti tra colleghi o amici in un contesto privato che, divulgati in pubblico, hanno generato nei cittadini percezioni non positive sugli uomini in divisa,” spiega al riguardo il sito ufficiale della Polizia di Stato. Da qui la necessità di affrontare il problema—nel giugno 2017, ad esempio, c’è stato un convegno al riguardo alla Scuola di perfezionamento delle forze di polizia di Roma.
Basta farsi un giro nello sbirro-Facebook però per notare che questo “uso consapevole” del mezzo esiste già—ci si trova di fronte a un vero e proprio apparato di comunicazione parallelo, che spesso ottiene ottimi risultati in termini di interazioni e commenti ai post. E che non è poi così distante da quello ufficiale, viste le incredibili basi metal e trap dei veri video della polizia italiana.
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