Buongiorno! Stamattina mi sono svegliato e la prima cosa che ho visto è stato un video con Giancarlo Magalli. Ora, nel 2014 sarebbe stato un buon risveglio. Era il periodo in cui l’ultra-sessantenne conduttore de I fatti vostri era diventato un meme, ne era consapevole e divertito e tutti ridevamo con lui di questa cosa.
L’avevo anche intervistato al riguardo: non scorderò mai l’emozione di rispondere a una telefonata di un numero sconosciuto con “Pronto?” e sentirmi dire “Salve, è Magalli” mentre prendevo il caffè alle macchinette (caffè: sputato).
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Ah, bei tempi quelli. Nel 2018, invece, Magalli è “sovranista” e appoggia Salvini.
L’ha detto lui stesso questo fine settimana a Cantiere Italia, kermesse organizzata da Gianni Alemanno e altri esponenti di estrema destra (inclusi neofascisti romani ed esponenti del Rassemblement National) per un “sovranismo responsabile.” Il suo intervento si chiamava “Analisi semiseria dell’Italia di un mancato presidente della Repubblica.”
Sul profilo Twitter di Salvini c’è il video (con tanto di ringraziamento per l’endorsement): Magalli viene intervistato e alla domanda “secondo te Salvini è razzista?” risponde che no, “Salvini è un protezionista più che un razzista” perché “più che odiare gli stranieri preferirebbe che non venissero.”
Ma non è che preferisce non farli venire perché li odia in quanto stranieri, ci informa subito dopo Magalli, bensì “perché sono persone che spesso portano delinquenza, portano disordine.” E prosegue spiegando che visto che a ogni sparata Salvini aumenta il suo consenso, “forse esprime cose che la gente poi condivide.”
Applausi del pubblico. Subito dopo gli chiedono anche se si considera sovranista e lui risponde che il sovranismo è un’idea bella, a parte la desinenza: “gli hanno dato sta desinenza brutta, tutto quello che finisce in -ismo, dal nazismo, al marxismo, al leninismo, al socialismo, al razzismo sembra sempre una cosa brutta.”
E invece il sovranismo “in realtà si fonda sull’amore e il rispetto per la propria identità nazionale, sul fatto che non sta scritto da nessuna parte che la sovranità di un popolo debba essere esercitata da un altro popolo, o da un insieme di popoli addirittura, che non ci riguardano e non ci conoscono.”
Altri applausi. Poi inizia a parlare dell’Unione Europea, dicendo che ha fatto anche cose buone, ma per fortuna il video si interrompe per cui non sapremo mai cosa propone Magalli per l’Italexit.
Che morale possiamo trarre da questo breve video, a parte forse che non si dovrebbe intervistare su temi di scienza politica un conduttore tv settantenne la cui acme professionale è stata collaborare con Pippo Franco?
Io personalmente ne ho una: i nostri meme morti ritorneranno indietro dalle tombe per tormentarci.