Perché certe droghe funzionano così bene con certi generi musicali?

Ci siamo passati tutti. Sono le due del mattino, sei in un locale sotterraneo pieno fino a scoppiare, stai sudando e senti i primi brividi dati da quella pasta che ti sei calato venti minuti fa. Poi qualcuno mette “Let Me Be Your Fantasy” di Baby D nelle casse. Tu sei convinto (più convinto di quanto tu sia mai stato nella tua vita) che sia la più vera, più sentita e, a dir la verità, ora che ci pensi, geniale canzone che sia mai stata scritta. Come può essere così triste e così felice allo stesso tempo? Chi ha potuto concepire una melodia così coinvolgente ed euforica? Le parole si rivolgono a te a un livello viscerale. L’avevi già ascoltata, ma non l’avevi mai davvero ascoltata, capisci cosa intendo? Cominci a piangere. All’inizio sono poche, piccole lacrime di gioia. E poi cominci a singhiozzare. Ora stai urlando. Stai urlando, in mezzo alla pista, per Baby D.

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