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Slim Jxmmi si tuffa di faccia sul divano della sua stanza d’albergo. Swae Lee, con l’aria un po’ confusa, fa roteare in aria una bottiglia d’acqua di vetro, con le palpebre a mezz’asta. I Rae Sremmurd, le menti dietro a “Black Beatles”, la colonna sonora del meme supremo del 2016, il Mannequin Challenge, si comportano come se si fossero appena svegliati in un appartamento sconosciuto alle due del pomeriggio dopo giorni di festa ininterrotta.
Sono arrivati a Londra da Parigi la sera prima e non si sentono al top della forma. “Leggermente hungover”, dice Jxmmi. Ci chiediamo come sia un hangover pesante per loro. “Vomitiamo dappertutto, chiediamo aiuto in lacrime… vomitiamo sulle ragazze, anche”. Per un attimo sembra che i due stiano per addormentarsi, finché non chiedo com’è andata la sera prima a Parigi. “È stato fantastico”, esclama Jxmmi. “Fantastico, cazzo! Ho visto la Eiffel Tower accendersi!” E improvvisamente tornano a essere i Rae Sremmurd che conosciamo.
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I fratelli multi-platino di Tupelo, Mississippi, hanno ottimi motivi per festeggiare dopo un anno come questo. Ma anche senza una ragione specifica per lasciarsi andare, probabilmente sarebbero comunque su un treno espresso per il nirvana dell’edonismo. Le loro costanti celebrazioni in stile Spring Break è ciò che li rende quello che sono, ciò che conferisce loro una positività senza limiti che sembra essere l’ingrediente principale delle loro hit. Fa tutto parte del codice “Sremmlife”.
“Noi predichiamo lo Sremmlifestyle”, dice Swae, che rimane in piedi per tutta l’intervista, con i suoi dread biondi che penzolano mentre abbassa lo sguardo sullo schermo del suo telefono. “La felicità, uno stile di vita da rockstar. Noi stiamo facendo i pazzi, facciamo quello che ci pare ma continuiamo ad avere successo allo stesso tempo a modo nostro. Non importa se lavori in ufficio, se fai 800 euro al mese, l’importante è che ti prenda cura di te stesso e faccia quello che devi fare. Sremmlife”.
È la solita attitudine positiva a dispetto di ogni cosa, “segui i tuoi sogni” che hanno molti rapper (cioè molti americani), ma ogni frase è punteggiata dall’amen “Sremmlife” quindi sembra di parlare con una coppia di testimoni di Geova in fattanza. Nel 2016, però, la gente non aveva molta voglia di positività e divertimento. Il secondo album del duo—Sremmlife 2, naturalmente—contiene due delle tracce più famose e migliori dell’anno, “Black Beatles” e “Look Alive”, ma manca da praticamente tutte le classifiche di fine anno (anche da quella di Noisey USA). Pare che le top ten abbiano preferito la contemplazione riflessiva di Solange, Beyoncé e Frank Ocean alla gioia incontrollata e le hit da dancefloor dei Rae Sremmurd.
Quindi, anche loro pensano di unirsi a questo gruppetto di specialisti dell’introspezione? “Assolutamente no”, dice Jxmmi. “Non mi interessa quella roba. Non voglio parlare di merda triste. La gente ci critica dicendo che siamo sempre felici, ma che cazzo dobbiamo fare, rappare solo del fatto che ‘la mamma non arrivava a fine mese’ e stronzate del genere? Alcuni addirittura mentono e non vogliono ammettere che apprezzano la nostra musica. Non voglio nemmeno piacere a gente che si comporta così, fa schifo. Dicono ‘mi spiace ammetterlo’, ma se è musica bella… perché devi avercela con la musica bella?”
Non aiuta il fatto che il loro maggior successo abbia dato vita a un meme, forse l’unico modo perché il contingente delle mamme americane si accorga di due adolescenti selvaggi dal profondo Sud. Ma questo non significa che “Black Beatles” non fosse destinata a fare il botto anche prima del Mannequin Challenge. È istantaneamente riconoscibile come hit spaccatutto e fonde l’abilità sovrannaturale di Swae Lee di produrre una linea vocale pazzesca con il beat tempestoso di Mike Will Made It – ogni parte della canzone converge nel pezzo più convincente del duo. La stessa cosa è successa con l’Harlem Shake di Baauer: nel 2013 questo bangerone trap ha sconvolto i dancefloor di tutta l’America, e oggi è ricordato semplicemente come il ritornello su cui gli impiegati annoiati ballano in mutande su YouTube. Non è il modo migliore per ricordare queste canzoni.
Ma forse “Black Beatles” non subirà lo stesso destino. “C’è stato un gruppo di persone che ci hanno detto la stessa cosa, ma dopo aver smesso di fare il challenge hanno continuato ad ascoltare la canzone”, dice Swae, “quindi mi sembra che le persone che dicono queste cose non vogliano accettare che certe persone che vogliono solo fare musica tranquilla da festa raggiungano il numero uno. Hanno bisogno di qualcosa da incolpare”.
Uno dei loro detrattori più accaniti è stato il DJ radiofonico di Hot 97 e Apple Beats 1 Ebro, famoso per averli chiamati “rapper da liceo” perché non sarebbero abbastanza concious o tecnicamente preparati (se l’è presa anche con Lil Yachty). Ebro attribuisce il successo di “Black Beatles” al meme che ha creato, un giudizio miope per una persona della sua età ed esperienza. Ma i Rae Sremmurd, come tutte le grandi band rock del passato, rappresentano il picco di un gap generazionale.
“È davvero strano che neghino la forza della nuova musica, come se non spaccasse. Dicono tipo: ‘Deve esserci un messaggio dietro’. È soltanto grande musica, accettatelo. È una nuova onda”, dice Swae. “È la stessa cosa che è successa ai tempi degli artisti che ascoltava mia madre. I loro genitori dicevano ‘Spegni quella merda!’, capisci cosa voglio dire? ‘Non fanno altro che urlare e sbraitare’. È quello che sta succedendo ora. L’hip-hop sta cambiando. La generazione prima di noi potrebbe non apprezzare questa evoluzione, ma la musica è in mano ai giovani”.
I Rae Sremmurd non sono proprio giovani-giovani. Swae e Jxmmi hanno rispettivamente 23 e 25 anni, ma non sembrano colpiti dalla crisi del quarto di vita. Il concerto di quella sera, un’ora dopo la nostra intervista, è una valanga di esuberanza giovanile: maglie costosissime strappate; ananas spiaccicati sul palco senza motivo; schermi che proiettano pixel art e riferimenti a videogiochi supercolorati; bottiglie di champagne scartate dopo un sorso. I rompipalle che vorrebbero bandire i telefoni ai concerti avrebbero un coccolone alla vista di Slim Jxmmi fermo sul ciglio del palco che aggiorna Snapchat e Instagram nel mezzo di una canzone. I due arrivano in ritardo, ma il pubblico li perdona immediatamente—come si fa a prendersela con tanto carisma?
C’è un nonsoché di rinfrescante nel rifiuto dei Rae Sremmurd di emanare energie che non siano basiche, positive, da festa. Bere, fumare erba, scopare, ascoltare la musica—viene da chiedersi se c’è davvero bisogno di tutto il resto. Non si preoccupano di dimostrare coscienza politica esplicitamente. Molti artisti si attaccano al fatto di avere Qualcosa Di Importante Da Dire, e condividono la loro opinione in tweet di varia qualità. Il duo non si lascia coinvolgere. Questo non significa che non abbiano una certa responsabilità, visto che hanno l’attenzione di così tante giovani orecchie. Se non altro sono a favore degli anticontraccettivi. “Non fate figli e non beccatevi malattie. Sremmlife”, dice Jxmmi. E i loro testi ultrasessuali? Sono preoccupati del significato che potrebbero estrarne i ragazzini, in particolare le loro giovani fan femmine? Non tanto.
“Non ci penso”, dice Jxmmi. “Quando ero piccolo guardavo BET: Uncut [un programma di inizio Duemila che mandava i video musicali più spinti, tipo la programmazione notturna di MTV], e so che anche le ragazze lo guardavano”.
“Noi abbiamo il massimo rispetto per le donne. Bad bitches. Lo intendiamo in modo positivo… È solo un modo dire”, aggiunge Swae. A livello personale, però, dicono di mantenere un atteggiamento rispettoso. “Penso che le nostre fan più giovani si divertano ad ascoltare la nostra musica. Non sono loro che chiamiamo sluts e bitches”, dice Jxmmi.
“Io piaccio alle mie ragazze”, Sway dice, “perché le tratto bene. Alla fine non facciamo nient’altro che divertirci e vivercela bene”.
Quello che forse non riusciamo a comunicare per iscritto è quanto siano vivaci Swae e Jxmmi. Non stanno mai fermi, sempre a fare suoni tipo armi e laser con la bocca mentre gesticolano come pazzi. Sarebbe ingiusto paragonarli a bambini, ma senza dubbio si comportano come i monelli della classe; quelli che finiscono per farti prendere qualche debito in più, ma non te ne importa niente perché fanno troppo ridere.
Ed è questa, essenzialmente, la funzione dei Rae Sremmurd: intrattenere e nulla più. Non sono qui per farti pensare, sono qui per fare festa con te, almeno per il tempo in cui riesci a catturare la loro attenzione. Ma la loro magia è che non sono così senza testa da essere inverosimili. Non sono i LMFAO o i New Boyz, o tutti gli altri inutili rapper da party. Queste sono grandi canzoni fatte da due che sono quello che cantano. I Rae Sremmurd esistono su un piano in cui il pop e il rap si incontrano, ben al di sopra dei loro colleghi, perché riescono a farlo senza sforzo. Non pensano troppo a come fare le cose, ma vengono fuori benissimo comunque.
“Noi sganciamo bombe”, dice Swae, tenendo in alto la sua bottiglia d’acqua anti-hangover. “Bombe Sremmlife. Vanno avanti da sole e fanno casino da sole. Arrivano anche in cima da sole”.