Spero che non ci sia bisogno di troppe parole per introdurre chi è The Bug, visto che quello di Kevin Martin è uno dei nomi più fondamentali nella musica underground degli ultimi decenni: colonna portante dei GOD e dei Techno Animal, collaboratore di Justin Broadrick, autore di compilation importantissime (una per tutte Ambient 4: Isolationism del 1994), grande teorico e amante della musica, grande divulgatore, dopo tutto questo realizza almeno un altro capolavoro nel 2008 con London Zoo, fonda i King Midas Sound e collabora un po’ con chiunque lo meriti (recentemente ha pubblicato un lavoro con Burial). Questo soltanto in brevissimo.
Una cosa che va detta è che da un certo punto in poi della sua ricerca si è appassionato molto alla musica giamaicana, dapprima al dub per poi arrivare fino alla dancehall.
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La storia narra che un giorno del 2011 Kevin si trovi a Tel Aviv e stia facendo un DJ set particolarmente infuocato in un seminterrato imballato fino all’inverosimile. A un certo punto una ragazza gli chiede il microfono, lui è perplesso ma lei praticamente se lo prende. E così The Bug scopre un talento. La ragazza è una MC locale che si chiama Miss Red e i due già durante la serata si trovano talmente bene che il giorno dopo vanno in studio insieme a registrare dei pezzi; poi lei finisce la leva militare obbligatoria e va a vivere a Londra dove diventa parte integrante dei suoi live insieme a Flowdan, e compare anche sul suo Angels & Devils del 2014.
Nel 2015 esce il primo mixtape di Miss Red, Murder, sempre prodotto dal nostro (mentre sia lei, ormai amica inseparabile, che Kevin e famiglia si sono trasferiti a Berlino), e ora giunge il momento del primo album vero e proprio, autoprodotto sull’etichetta di The Bug, la Pressure, primo LP a uscire per questa label dopo un paio di 12”.
I due si sono trovati: lei è una MC potente, originale e dotata e ha trovato sulla sua strada uno dei migliori produttori del mondo; lui voleva una voce all’altezza delle sue produzioni e della sua esplorazione di una dancehall oscura e futuristica, e ha trovato una forza della natura.
Sia nei pezzi più infuocati che in quelli più sperimentali le cose funzionano benissimo, c’è sinergia tra i due e una ventata di freschezza per un genere ormai molto uguale a se stesso e un po’ conservatore, una serie di ipotesi entusiasmanti per quella che si potrebbe inquadrare come dancehall del futuro.
E, francamente, qui non vediamo l’ora che lo portino live da queste parti.
K.O. è uscito il 13 luglio per Pressure.
Ascolta K.O. su Bandcamp:
TRACKLIST:
1. Shock Out
2. One Shot Killer
3. Money Machine
4. Alarm
5. War
6. Come Again
7. Big
8. Clouds
9. Dust
10. Dagga
11. Slay
12. Memorial Day
13. K.O.