Recensioni


WOLF EYES 


ADULT.

Videos by VICE


DRACULA LEWIS


GAZEBO PENGUINS

GHOSTFACE KILLAH Twelve Reasons To Die Soul Temple

Oltre ad essere un Dio del rap e una delle persone più stilose sulla terra, Ghostface Killah ha anche il diabete di tipo 1, proprio come il sottoscritto. Questo insieme di cose lo rende una delle mie persone preferite in assoluto e non credo che riuscirò mai a parlare male di un suo album. “Che testa di cazzo,” penseranno alcuni, “non è così che si fanno le recensioni.” In effetti se la pensate così non posso che darvi ragione. A quelli che invece mi capiscono, e ai nostri lettori che come me e Ghost soffrono di diabete di tipo 1, mando un grande abbraccio.

RENZO STUCAZZOPENDO


SNOOP LION
Reincarnated
Doggystyle/VICE/RCA

Ha senso che io stia qui a raccontarvi che un disco di Snoop Comecazzosifachiamareora è figo, considerato che lo ha coprodotto VICE? Ci sono giorni in cui mi convinco di avere un’etica (ahem) giornalistica, e oggi è uno di quelli: non vi parlerò del disco ma gli faccio pubblicità uguale, per risolvere diagonalmente il conflitto di interessi. In più non c’ho davvero voglia di fare un cazzo.


BELLA ZION

TRICKY False Idols False Idols

Quanto fa ridere un disco che si chiama come l’etichetta su cui esce? Pe niente, direi. Non ascoltavo un disco intero di Tricky da quella volta dieci anni fa che si era tinto i capelli di biondo, e ammetto di essere partito prevenuto. In realtà è uno di quegli album che mi fa odiare il nostro sistema di valutazione, perché in fondo si tratta di un lavoro onesto, ben prodotto, con buone idee ma anche sticazzi.

ANGELO PERUZZI ZOMBIE

NEON NEON Praxis Makes Perfect
Lex

Sai quando la notte prima eri fatto perso, ti svegli rincoglionitissimo, ti capita di vedere una cosa molto strana e non sai è vera o un’allucinazione? Mi è successo con questo album del tipo dei Superfurry Animals: un concept su Giangiacomo Feltrinelli (WTF?) in forma italo-disco- synthpop (WTF???) con dentro Sabrina Salerno (WTF????). Abilissima operazione di detournement anticapitalista che nonostante tutto fa cacare uguale. Lo sapevate che è colpa di Feltrinelli se hanno beccato Che Guevara? Qua mica lo dice…

POTERE OPERATO

MISS KITTIN
Calling From The Stars

Wsphere

Caroline Hervé è ingrassata come un bove. Normalmente non lo noterei, ma il suo album è talmente inutile che ho avuto bisogno di cercare qualche fatto degno di nota che la riguardi. Non ce ne sono, a parte questo e il fatto che tra Adult., The Knife e lei, pare  sia in atto una cospirazione per far tornare di moda l’elettronica dei primi Duemila (per favore, no).

SANDRO JACOBI ULTRADEMON
Seapunk
Fire For Effect

A rischio di passare per deficiente, devo  ammettere che ho trovato dei pregi nel primo LP del fondatore del più irritante pseudo-trend-genere-movimento-”cosa” degli ultimi dieci anni: è prodotto come si deve, a differenza delle vaccate partorite dalla stessa scena su label da scuola elementare come Post-Religion. I primi tre pezzi paiono addirittura gradevoli, ma poi ingrana con la tamarraggine e io mi chiamo fuori.

BRADIPO ASCOLANO

ALESSANDRO PARISI
Hic Sunt Leones
MimimalRome

MinimalRome, nonostante il nome, fa uscire bei dischi, come le robe più ignoranti di Polysick e questo album di Alessandro Parisi in cui pare di ascoltare Legowelt e Fred Ventura che si iscrivono ai terroristi insieme. Oppure  la colonna sonora del film Teste Rasate con Gianmarco Tognazzi. C’è “Positron Gladio” che ha un gran bel titolo, e “Gabriel’s Horn” in cui canta Andrea di Le Rose. Bene così.

GIOVANNI FALEGNAME

LAUREL HALO Behind The Green Door Hyperdub


WINNIE THE PUSHER

MAJOR LAZER Free The Universe 
Secretly Canadian

Domani preparo un saggio di diecimila parole in cui parlo di quanto i Major Lazer siano una roba estremamente colonialista mascherata da multiculturalismo e ve lo faccio leggere. Domani. Oggi mi divertono, sono il peggio del peggio musicale ma oggi non riescono a starmi sulle balle. Gli va di culo.

IVOSTRI PESSIMIGUSTI

METASPLICE
Infratracts Morphine

Una volta ero in cucina e sono morta, ma poi sono risorta. Quello che mi è successo nel frattempo è questo disco. 


MARGHERITA HAKKEN

ADULT.
The Way Things Fall
Fire For Effect


ELENA.

IGGY & THE STOOGES Ready To Die Fat Possum


SUPREME TIX

ABORYM
Dirty
Agonia

Gli Aborym non hanno mai fatto un album decente. Questo poteva fare eccezione? Certo che no, vista l’evidenza del pessimo gusto estetico e musicale. Ma se agli esordi almeno una risata la strappavano, ora rabbrividisco all’idea di quanto una irragionevole sovraesposizione mediatica gli abbia permesso di rimacinare quelle quattro idee babbe per sei album.


MALFETOR FABIAN

ALTAR OF PLAGUES Teethed Glory And Injury
Profund Lore

Dal punto di vista del “flusso”, cioè di questa cosa di fare dischi con quattro pezzi di 15 minuti l’uno tutti più o meno impostati allo stesso modo, gli Altar of Plagues stanno migliorando: il nuovo disco contiene nove pezzi. Più o meno sempre la stessa roba: momento ambient/noise, momento tribale, sfogo post/black metal (=Pelican con uno che urla male) e via dall’inizio, per tre quarti d’ora. In certi momenti sembrano crederci davvero ma più che altro no.


FILIPPO MARRONE

PIG-TAILS So What? Autoprodotto

Sai cosa mi sta sul cazzo del ritorno della provincia e i valori e le cazzate della provincia? Che si parla solo delle province medie e non di quelle ricche. Perché discriminare le province dove ci sono più commercialisti che ristoratori? Anche nella provincia di Mantova ci si incazza e si suona nudi alla batteria. Cazzo mene, soprattutto ora che c’è la S.R.L.S.


IVA PARTITA

GAZEBO PENGUINS Raudo ToLoseLaTrack


ZERO PUNTI SCENA

INTEGRITY
Suicide Black Snake
A389/Magic Bullets


BILLY BATESON

GHOST
Infestissimumam
Universal

I Ghost guadagneranno la mia stima quando diranno “V’abbiamo preso per il culo fino a mo’, eppure c’avete comprato i dischi, deficienti!” Fino ad allora, però, continuerò a sperare che a un loro concerto inizi a piovere acido fluoridrico e a nevicare scaglie di soda caustica. Piuttosto che andarmi a cercare un pezzo loro su YouTube mi faccio un clistere d’idraulico gel.


DIOCANZEPAM

THE BODY Master We Perish At A Loss

A livello teorico è la classica sbobba tra doom noise e altri generi musicali citati a cazzo per non dire “tipo Neurosis” e ammazzare la poesia. A livello pratico sono diciotto minuti di musica, di cui più o meno dieci se ne vanno via per creare l’atmosfera e gli altri otto sono la roba più disturbata e violenta che s’ascolterà quest’anno. Ci basta.

FILIBERTO CARTA


PRIMAL SCREAM
More Light
Ignition

Ho sempre messo Bobby Gillespie e Mark E. Smith su due piatti di una stessa bilancia, che è quella del “non capisco un cazzo quando parla.” Inizialmente pesava più Bobby, ma Smith l’ha battuto per sempre quando gli è cascato l’ultimo dente. Amavo anche i Primal Scream più dei Fall, ma direi che pure per loro il rincoglionimento è oramai irrecuperabile. Ora devo decidere con quale dei due farei a botte (le prenderei in ogni caso).


COGLIONE D’ALBIONE

YEAH YEAH YEAHS
Mosquito
interscope


SOTUTTOIO

THE KVB
Immaterial Visions
Cititrax


PORCO SENZA


DAFT PUNK
Random Access Memories

Daft Life/Columbia


ANARCHO-DAFT

DEERHUNTER Monomania
4AD

Garage/indie/pop psichedelico destrutturato e fritto di rumorini acidi. Strettamente parlando non è manco un brutto disco. Quantomeno è un disco così bruciato che tocca ascoltarlo 20 volte per capire qual è il punto. Mi rode solo il culo che non valga manco il dieci per cento del precedente Halcyon Digest, quindi mi tocca segarlo.

FABIO SCARRONE ELIO E LE STORIE TESE
L’Album Biango
Sony

Elio, da provocatore estremo, è oramai a suo agio nel mondo del mainstream, quindi gli vengono solo dischi di pop estremo. “Dannati Forever” vince premio brano migliore. Ancora meglio gli intermezzi, mentre il CLAMOROSO pig squeal noisecore ficcato in “Amore Amorissimo” vince premio promesse, ahimè, non mantenute. A parte questo fa venire i nervi. Pare che Kabobo prima di picconare abbia ascoltato tutto l’album, un po’ come il Manson che fu.


SPUTACCI AMLETO

THE 1975
Music For Cars
Dirty Hit

I 1975 hanno fatto due canzoni senza testi e due con i testi perché hanno capito che quelli dell’indie devono smettere di scrivere i testi perché tanto scrivono sempre di amori che non ci lasceremo mai e poi invece ci lasciamo sempre. Come la mettiamo? La mettiamo che quelli dell’indie dicono bugie. Odio le bugie.

G.I. JO SQUILLO


JENNY HVAL 
Innocence is Kinky
Rune Grammofon


LINTON BABY JOHNSON’S

DRACULA LEWIS
U$e Your Illu$ion$
Hundebiss


HONOR DARKMAN

DALHOUS
An Ambassador For Laing
Blackest Ever Black

C’erano una volta gli Young Hunting, band più unica che rara per il  semplice fatto di dare molta importanza ai testi delle canzoni, oltre che scriverli davvero bene. Ovviamente hanno cambiato nome e sono diventati strumentali: ora si chiamano Dalhous e sembrano i cugini romantici dei Raime, con un pizzico di new age pacchiana che nell’insieme ci sta molto stranamente bene. No, non sembrano gli Enigma, se è questo che avete capito.

ANGELFOOD MCSPADE

WOLF EYES
No Answers: Lower Floors
De Stjil


FIAT P’ANDÀ AFFANCULO

JOHN BELTRAN
Amazing Things
Dalsin

Non so, non è il mio ambient. 

BARBIE GRRRL

COH
Retro2038

Editions Mego

La Mego sforna talvolta cagate concettuali, talvolta capolavori. In questo caso le due cose si fondono, e il risultato è una frittura di technopop asciugata e impanata nel suono COH, che quando te la ascolti risulta leggera e croccante. Anzi, a tratti è resa ancora più gustosa da spruzzate di limone elettronico cerebrale alla Pluramon. Non sempre la nostalgia guasta la cucina se la nostalgia è già guasta di per sé. 

CASACCA RUBRA

DEAN BLUNT
The Redeemer
Hippos In Tanks The Narcisissit II The Redeemer


TORO SEDATO