Banksy graffito. Immagine: Flickr
Google è il principale artefice dell’estrazione di dati per le imprese; Edward Snowden è la spina nel fianco del’NSA e di tutti i cacciatori di dati come Google. I due adesso stanno unendo le forze nella battaglia di Fight for the Future Reset The Net, una “campagna di reazione nazionale” promossa dagli utenti di Internet e dalle compagnie tecnologiche che vogliono ripristinare la privacy e proteggere Internet con strumenti che resistano all’NSA.
Un anno fa Snowden rivelò l’enorme portata della sorveglianza dell’NSA. Una delle prime divulgazioni, che rivelò l’esistenza di PRISM, insinuava che Google e altre compagnie della Silicon Valley stessero dando all’NSA l’accesso diretto ai dati degli utenti.
Videos by VICE
Le compagnie tecnologiche negarono immediatamente il loro coinvolgimento, e Google dichiarò il proprio supporto alla privacy degli utenti. Le azioni di Google dopo la fuga di notizie, e il suo attuale coinvolgimento in Reset The Net, hanno perfettamente senso dal punto di vista commerciale: la sorveglianza su larga scala ha causato la reazione degli utenti contro l’estrazione di dati, che è l’essenza del modello di business di Google.
Quindi Google e Snowden sono troppo ideologicamente lontani tra loro per associarsi in Reset the Net? Forse no. Snowden crede che l’adozione di una forte criptazione e di altre tecnologie per la privacy siano il punto di partenza.
“Questo è l’inizio di un periodo in cui le persone iniziano a proteggere i nostri diritti umani universali con le leggi di natura piuttosto che con le leggi delle nazioni,” ha detto Snowden in una dichiarazione rilasciata dal suo legale.
“Abbiamo la tecnologia necessaria, e adottare un sistema di criptazione è il primo vero passo che ognuno può fare per interrompere la sorveglianza di massa. Per questo sono entusiasta di Reset the Net—segnerà il momento in cui la nostra espressione politica diventerà azione pratica, e potremo proteggere noi stessi su larga scala,” ha detto.
Google ha ribadito l’appello di Snowden alla creazione di un forte sistema di criptazione. Qualche giorno fa la compagnia ha fatto il proprio ingresso ufficiale nella campagna Reset the Net con un codice di estensione di Chrome, End-to-End, progettato per semplificare la criptazione.
“Gmail ha sempre supportato la criptazione negli scambi grazie a Transport Layer Security (TLS), e cripterà automaticamente le email in entrata e in uscita, se potrà,” si legge in una dichiarazione di Google. “Il punto importante è che entrambe le parti dello scambio di email hanno bisogno di installare la criptazione perché questo funzioni; Gmail non può farlo da solo.”
Google ha anche creato una nuova sezione nel suo rapporto sulla trasparenza intitolato Safer Email, che fornisce dettagli su quanto sia criptata la posta in transito e chi supporta la criptazione, e dà inoltre agli utenti l’opzione di scaricare tutta la base di dati.
Anche se è incoraggiante vedere che Google si è unito all’impresa, c’è qualcosa di strano nel fatto che la compagnia sia alleata a Snowden. Forse sta semplicemente conducendo delle battaglie per il bene di tutti, e per i sostenitori della privacy è chiaro che il focus è ora la riduzione delle attività del governo.
“Un anno fa Edward Snowden ha fatto la soffiata sui programmi abusivi di spionaggio del governo. Il Congresso e l’amministrazione Obama hanno fallito nella protezione dei nostri diritti,” ha affermato Tiffiniy Cheng, portavoce di Fight for the Future. “Si trovano di fronte a una rivolta, ora che le compagnie tecnologiche e gli utenti di internet lavorano assieme per intervenire direttamente sulla sorveglianza di massa e per bloccare l’NSA e i suoi simili dal web.”
“La sorveglianza di massa non è inevitabile. Crediamo di poter fare in modo che la raccolta in grande quantità di informazioni diventi troppo costosa e difficoltosa,” ha aggiunto Cheng. “Da oggi, interverremo sempre di più nella rete in luoghi che l’NSA e gli altri governi non potranno vedere. Chi nel Congresso chiederà più soldi per togliere ai cittadini i diritti che essi si sono ripresi?”
Anche se ora respingere lo stato di sorveglianza è la preoccupazione maggiore, c’è ancora un grande business dell’estrazione di dati che sta crescendo in vaste proporzioni e non accenna a diminuire. E, a meno che non smettiamo di usare questi prodotti, è poco probabile che qualcosa cambi. Nonostante ciò, il discorso non può essere tenere in sospeso per sempre.



