“Abandon è un esperimento che ha come obiettivo la ricerca di nuovi modi per pubblicare musica, video e raccontare storie. Parla del modo in cui passiamo il nostro tempo sulla Terra, e come possiamo cercare di sentirci liberi partendo da quattro diverse professioni: il minatore di carbone, l’uomo delle pulizie, il lavoratore di call center e il raccoglitore di ferraglia”. Filastine, producer e artista losangelino di stanza a Barcellona dal passato di attivista no global, mi spiega così il senso del suo nuovo progetto—quattro video e quattro pezzi, che vanno a ridare onore a versanti reietti del mondo lavorativo rappresentandoli in forma musicale.
Oggi vi presentiamo in anteprima il suo quarto e ultimo episodio, Los Chatarreros, che racconta le vicende dei ragazzi migranti che vagano per le strade di Barcellona in cerca di ferraglia da poter rivendere per guadagnarsi da vivere. È un pezzo mondialista, difficilmente riconducibile a una tradizione musicale definita e delineata—un’elettronica ibrida e aperta al mondo, se vogliamo.

Filastine vuole essere chiaro nei suoi intenti, e ci tiene a spiegare come il progetto sia profondamente personale per lui, passato in prima persona per una trafila di lavori annullanti e alienanti: “Abandon non è stato concepito come un progetto scolastico che vuole denunciare la precarietà del tardo capitalismo o cose simili. Il mio primo lavoro è stato a un fast-food cristiano fondamentalista in un centro commerciale dell’Oklahoma, dove servivo carne dalla provenienza dubbia che voleva essere pollo ai redneck del luogo. Ho lavorato in fabbrica fino ad annebbiarmi la mente, ho fatto il camionista, e ho passato dieci anni al volante di un taxi di Seattle. Ho anche lavorato a un peep show che si chiamava Lusty Lady, pulendo sborra in un labirinto senza finestre di cabine appiccicose in turni di dieci ore. Mi sono sentito infuriato e impotente, in tutto questo, mentre guardavo i minuti, le ore e i giorni della mia vita gocciolare via mentre a malapena facevo abbastanza soldi da poter sopravvivere.”
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Foto di Severine Sajous.
“In parte, Los Chatarreros parla del lavoro in sé: invisibile, compensato poveramente e considerato ancora peggio,” spiega Filastine. Ma parla anche del contesto globale che crea questa forza lavoro: un mondo che sta implodendo per colpa di ingiustizie economiche ed ecologiche. I chatarreros di Spagna sono tutti migranti senza documenti, fantasmi legali sopravvissuti a forche sotto forma di deserti, mari, guerre e trafficanti di essere umani arrivati a rovistare tra i nostri rifiuti in cerca di metallo.”
Trovate il video di Los Chatarreros qua sotto. Filastine è inoltre al lavoro su un album, Drapetomania, fuori il 28 aprile.
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