Per chi non è nativo digitale, c’è tutta una categoria di musiche legate alla TV dell’infanzia che supera qualunque gusto, tendenza e formazione musicale. Per me, nato nell’86, gli esempi più importanti sono “Lunedì Cinema” di Lucio Dalla, “Cuccurucucu” di Franco Battiato, “One Of These Days” dei Pink Floyd. Per altri c’è la terrificante “O Superman” di Laurie Anderson, o le varie sigle composte dal maestro Roberto Colombo, o “What I Am” di Edie Brickell & New Bohemians. Fatto sta che la regina delle canzoni che sono sigle televisive ma anche canzoni della madonna composte da musicisti della madonna è senza dubbio “Jazz Carnival” degli Azymuth—anche conosciuta come la sigla di Mixer.
Il programma di Giovanni Minoli era totalmente incomprensibile per i bambini della nostra età ma non importava: avevamo la favolosa parodia di Corrado Guzzanti e una sigla latin-jazz-funk-rock travolgente per imprimere il concetto di Mixer nella nostra mente. Il basso galoppa, la batteria alza la tensione e il synth asfalta tutto con una delle melodie più irruente e memorabili della storia. Sono nove minuti che passano velocissimi e ti lasciano col fiatone.
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“Jazz Carnival” è contenuta in Light As A Feather, uscito nel 1980, una vera e propria pietra miliare della musica brasiliana. Quello che è successo è che la band, con il suo disco precedente Águia Não Come Mosca aveva raggiunto un successo incredibile negli Stati Uniti grazie ai campionamenti dei loro brani effettuati dai primi DJ elettronici. Così a loro volta gli Azymuth hanno incorporato nel loro sound la ripetitività e l’attenzione al groove proprie del genere disco, sfornando questo incredibile ibrido tra jazz e ritmi da danza a piedi nudi nel bosco. “Jazz Carnival” sarà il primo singolo brasiliano a entrare nelle classifiche UK, e grazie a Mixer anche in Italia la sua popolarità è senza pari.

A quasi 45 anni dalla fondazione, gli Azymuth sono ancora in giro a dispensare vorticose jam tropical-psichedeliche in tutto il mondo (anche se purtroppo senza il fondatore e tastierista José Roberto Bertrami, morto nel 2012). Il loro tour toccherà anche l’Italia, precisamente Milano, a essere esatti Santeria Social Club, venerdì 20 ottobre. Sarà anche l’occasione di festeggiare l’arrivo imminente di Jazz Re:Found, il festival torinese specializzato in musica black che tra novembre e dicembre ospiterà James Senese & Napoli Centrale, Cory Henry & the Funk Apostles, Goldie, Motor City Drum Ensemble, Casino Royale e tanti altri. La seconda preview del festival sarà sempre a Milano con Thundercat, il 25 novembre.
Acquista i biglietti per la serata e i pass early bird ancora disponibili per il festival sul sito di Jazz Re:Found.
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