Cosa ci dice la vita virtuale di Elliot Rodger

Il 26 maggio la polizia della California ha confermato che Elliot Rodger avrebbe ucciso sei persone per poi togliersi la vita. In un video pubblicato sul suo canale YouTube, Roger anticipa la strage di Isla Vista con queste parole: “In questi otto anni, da quando sono diventato adolescente, ho dovuto sopportare una vita di solitudine, rifiuto e desideri insoddisfatti. Tutto perché le ragazze non sono mai state attratte da me. Le ragazze danno affetto, sesso e amore ad altri uomini. Ma non a me. Ho 22 anni, e sono vergine.”

Da queste parole emerge un profilo piuttosto chiaro: Elliot si definisce il “ragazzo perfetto”, e dichiara che “vi punirà tutte” per non aver riconosciuto “il gentiluomo supremo” che è in lui. Nel video espone i dettagli di un piano di massacro in cui le vittime sono ragazze descritte come “troie fatte e finite” che vivono nella “sorellanza più sexy” dell’Università della California di Santa Barbara. 

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In un articolo della scorsa settimana Business Insider segnalava un profilo utente a nome di “EliotRodger” su un forum chiamato PUAHate. PUA è l’acronimo di pick-up artist, un’arte di seduzione manipolatoria ampiamente sviluppata da The Game di Neil Strauss, in cui si illustrano tecniche come il “negging,” che insegna agli uomini a insultare le donne al fine di conquistarle e portarsele a letto. Il forum in questione è invece formato da persone che hanno dedicato tempo e denaro a libri come quello di Strauss, e che dopo gli insuccessi si sono coalizzati contro le tecniche usate dai guru e dalla comunità di pick-up artist definendole una truffa.

Da quando il nome di Elliot Rodger è diventato tristemente noto, il forum è stato completamente rimosso da internet, ma consultando la cache è possibile ripercorrere molte delle sue conversazioni. Tra queste c’è il thread citato da Business Insider, quello in cui i membri di PUAHate commentano la strage.

Un post mette in guardia i membri del forum, aggiungendo che gli occhi del mondo saranno presto puntati sul loro angolo di internet: “Questo sito, troll a parte, contiene materiale potenzialmente pericoloso. Immaginate cosa succederebbe se tutti gli incel uscissero allo scoperto. Immaginate le possibili ripercussioni. Chiuderebbero il forum, indagherebbero sugli utenti, e si rischierebbero indagini per reati tipo istigazione ecc. Saremo braccati per i vili abomini che siamo… Fate in fretta, nascondete tutti i possibili collegamenti a questo forum.”

Se non avete mai sentito la parola “Incel” prima d’ora (io ero tra questi), si tratta di un termine che indica chi è involontariamente celibe [involountary celibate]. Elliot Rodger, a giudicare da quanto spiegato nel video, si sarebbe considerato uno di loro.

Sempre tramite Google Cache ho visitato la sezione di PUAHate denominata Shitty Advice (la stessa in cui è stata pubblicata la citazione riportata poco sopra) e ho trovato una lunga serie di commenti nauseanti. Uno di questi dice: “Elliot Rodgers = re degli incel […] Gli Incel diventano mainstream, rabbia Incel, il terrorismo Incel ESISTE… SIAMO IN TV. CIAO MAMMA!”

Esistono anche altri thread—intitolati “Necrologio per Elliot Rodger, RIP EROE 1992-2014”, “Il Daily Mail ha collegato PUAHate a Elliot Rodger, è finita”, “quando la società capirà che tutti gli stragisti sono incel?” e “Il lato innocente di Elliot”—che sembrano contenere materiale rilevante, ma non risultano disponibili su Google Cache.

Mentre gran parte dell’attenzione della stampa sul massacro dell’UCSB si è focalizzata sul controllo delle armi, in gioco c’è anche una componente molto più complessa. Sul New Yorker, Adam Gopnik sostiene che “la filosofia misogina” di Rodger è una “questione marginale” rispetto al tema del controllo delle armi. Secondo me invece il suo odio per le donne è altrettanto importante, se non più importante, rispetto a un dibattito esausto e sostanzialmente fermo dal 20 aprile 1999, quando la tragedia della Columbine ha scosso l’America.

Quello che emerge ora, attraverso la lente di PUAHate, è che i giovani che non riescono ad avere rapporti con le donne—presumibilmente a causa delle loro idee su come e quando queste dovrebbero prestar loro attenzione—sono talmente frustrati dai loro insuccessi da organizzarsi online. Da quello che ho potuto notare su Google Cache, si evidenzia anche una certa dose di simpatia, se non adorazione, per le azioni di Elliot Rodger.

In un tweet, la collaboratrice di VICE Molly Crabapple ha scritto, “Il massacro di Elliot Rodgers è un atto di terrorismo volto a punire le donne perché esercitano un controllo sulla loro vita sessuale. Le armi sono un’altra storia.” Il dibattito che deve scaturire attorno agli uomini e alla misoginia è molto più complicato rispetto a quello che si concentra sull’arretratezza delle leggi americane in fatto di armi. Perché quel treno ormai è andato. In Canada abbiamo un precedente piuttosto noto: è Marc Lépine, che nel 1989, armato, uccise quattordici donne e ne ferì più di dieci nel tentativo di “combattere il femminismo”.

Dobbiamo parlare di uguaglianza di genere, e dobbiamo parlarne ora, perché non è solo un problema americano. Dobbiamo sradicare il fondamento ideologico della misoginia prima che un’altra generazione cresca con l’idea che andare a letto con le donne è un suo diritto, a qualsiasi costo, e che se non scopano è colpa delle donne. 

E ovviamente c’è la necessità di un servizio di supporto psichiatrico capace di mettere persone come Elliot Rodger nelle mani di professionisti, qualcuno che possa gestire una chiara instabilità mentale. Le armi forniscono i mezzi per creare terrore, ma i semi della violenza arrivano da una situazione molto più complessa.
 

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