I geniali imbecilli di Non Sequitur

Il bambino più grasso del 1890 (Tutte le foto dal blog Non Sequitur)

Il primo ottobre 2013 qualcuno pubblica su un tumblr un’immagine di Cesare Lombroso. Non ci sarebbe niente di straordinario se questa ennesima foto del frusto psichiatra non avesse la seguente didascalia: “Ossessione per il fuoco, Atti sessuali con le statue, Furti di rame, Abbordare giovanissime vittime vestito da poliziotto, Vipere volanti, Il mistero dell’orologio svizzero ritrovato in un’antica tomba cinese, Ingestione di sabbia, Efebofilia, Malfunzionamento orribile dei cieli, I suoni dell’Apocalisse spiegati dalla scienza, Dante epilettico.”

Un’epigrafe schizofrenica in memoria del “Maestro spirituale” ma anche un collage di saggi di antropologia, titoli di giornali, frasi monche, bestialità e vaneggiamenti. È il manifesto di NON SEQUITUR. Difficile prevedere il contenuto dei successivi post del blog.

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Con una collezione di più di trecento post, NON SEQUITUR raccoglie le biografie di Geni dell’assurdo, eroi che sono passati alla storia per le loro gesta inspiegabili e le morti grottesche. Il sottotitolo recita: “Allucinazioni eccentriche, Ricreazioni pretenziose per ricchi strampalati, Forbite fantascienze.”

Simone, “dissipato damerino attivo dal 1977,” è il suo creatore. Anche se romano, incontrarlo di persona non è facile. Per lavoro è spesso in giro per l’Italia, e quando gli chiedo che tipo di lavoro mi dice: “Specialista in deprivazione sensoriale, oniromanzia, scienze astratte, geometria sacra e rumori sgradevoli in ambito evolutivo.”

La Morte Bianca, il cecchino più famoso della storia (dal post)

La dualità Genio/Cretino è il centro del suo blog; da prima di Cristo fino ai giorni nostri, i personaggi catalogati da Simone sono tutti figli di una demenza arcana. “Appassionato frenologo, ponderavo quei concentramenti estremi della sensibilità che i grandi acumi hanno in ricorrente coi matti,” mi spiega, “la manifestazione del delirio non come morbo o stato involutivo, ma fenomeno di possessione transitoria.” E così tra il geniale e l’insensato, Simone ripesca settimanalmente, “smarriti negli interstizi della Storia,” i suoi campioni d’imbecillità.

C’è Raja Maharana Prata, un generale indiano che nel 1576, dopo aver mascherato i cavalli del suo esercito da elefanti, persuaso che i pachidermi nemici grazie a questa intuizione non li avrebbero attaccati, venne annientato sul campo di battaglia e successivamente fritto nell’olio; o Shizo Kanakuri il maratoneta che impiegò 54 anni a tagliare un traguardo. E poi l’ultimo mangiatore di peccati, la più grande tirchia di sempre che morì per un colpo apoplettico dopo aver perso un francobollo da due centesimi, l’uomo che in una sola vita è riuscito a essere sia nano che gigante, ecc.

Impossibile da descrivere, 1870.

Chiedo a Simone quale tra i tanti sia il suo Genio preferito, ma siccome non è facile decidersi, ne sceglie due: “Friedrich Voigt, un vecchio stupendo, che nel 1899 mascherato da ufficiale prussiano fece un colpo di stato da solo, occupò il municipio, arrestò per alto tradimento il sindaco e fuggì col tesoro cittadino. Definito dal Kaiser ‘un amabile mascalzone’ venne graziato. E Otto Witte, clown tedesco che sfruttando una lontana somiglianza col sultano di Costantinopoli, un giorno andò a Durazzo su un cavallo bianco fingendo di essere il nuovo Re d’Albania. Fu incoronato Otto Primo. Regnò tre giorni, durante i quali ebbe in pregio un Harem, saccheggiò il tesoro di stato, dichiarò guerra al Montenegro e poi, scoperto, fuggì ridendo in Germania a fare il trapezista.”

Interludio, sospensione d’arme (foto dal post)

A corollario delle storie ci sono molte immagini e foto di repertorio bellissime, istantanee di soldati con pinguini, bambini condannati ai lavori forzati e reali in pose cazzone, come Giorgio VI serissimo sul cavalluccio e lo Zar Nicola II mentre sale sulla schiena di un amico a fare le boccacce.

Proprio per l’ultimo imperatore di Russia Simone ha una vera ossessione, tributi fotografici allo spensierato zar al grido di: “Uno di noi”. “Sovrano di impareggiabile distinzione sartoriale, arbitro di bontà, illustre per galante portamento e vaghezza spiritosa. Savio di guerra e prode di sua persona, lontano da Ragion di Stato e Palazzi dei Principi, passò con piacere e senza noia il tempo, distraendo l’animo da curie e pensieri molesti.”

Surf a motore, 1940 (dal post)

Ciò che rende NON SEQUITUR un blog letterario e allo stesso tempo seducente è lo stile, solenne e ironico, con il quale Simone scrive i post. Esempio, fra i tanti, è il frammento di John Montagu, IV conte di Sandwich inventore dell’omonimo panino: “Di sapore cordiale e facile al maneggio, surse per accidente finissima pietanza, da consumare in prestezza, dicevole a chi ha premura di sbrigare, tutti fecero a somiglianza, nella foga dei negozi o delle crapule. E nella cultivatura popolare, germinò il Sandwich.”

Il layout del tumblr, con l’allineamento del testo al centro e le foto in bianco e nero, suggerisce la forma di un’iscrizione funeraria, come tante lapidi scolpite per i lettori futuri. “La morte, esemplare per i posteri, sia sigillo che porti a compimento vite straordinarie.” Eroi sprezzanti, colti nella rivelazione del momento fatale, “morti per morti, sempre ben pettinati.


Nicola II uno di noi (dal post)

Come degli exempla medievali al contrario, gli eroi sfortunati raggiungono alla fine una goffa dannazione. Ed è proprio dalla novellistica medievale che si rintracciano i modelli di NON SEQUITUR, dalla Disciplina Clericalis di Petrus Alfonsi e dal De Viris Illustribus di Petrarca. Opere storiografiche di Tito Livio, ma anche “icone, ex voto, medaglie, reliquiari, pseudologia romanza.”

La ricerca delle fonti è la parte più stimolate e complessa del blog . Si lavora non soltanto sulle fonti online, ma soprattutto su quelle cartacee. Una ricerca libera, soltanto con una restrizione: “Evito la trattazione di tematiche morbose, eccessivamente tormentose, prive di pur sottaciuta ironia.”

Questo perché le storie che Simone riporta sono sì ironiche, ma non rivelano mai una facile e banale presa in giro, alla base sembra esserci sempre una sincera pietà, “un ordine che impianti un legame tra le Genti, tra il passato e il presente, tra i vivi e i defunti.”

Nicola II uno di noi (dal post)

A giugno uscirà il primo adattamento cartaceo di NON SEQUITUR, edito da Ultra, con la soprintendenza di Gabriele di Giuseppe. Sarà “un libello audace che con motti sentenziosi ecciti l’uomo al ben fare.” Chiedo allora a Simone cos’è che si deve imparare dalle vite dei suoi Geni. “I miei Eroi risultano affascinanti quanto più il loro eroismo sia insensato, gratuito, tragicamente innato, e naturalmente posto contro ogni utile e guadagno. Uniscono scalpore e idealismo, maledizione e genialità nell’insensatezza dell’azione scapigliata.”

A leggere attentamente il suo blog di eroi italiani se ne trovano davvero pochi. Così, prima di lasciarci, gli chiedo se pensa che ci sia poca sprezzatura nel nostro Paese. ” Dolente,” si è scusato: “ma non vi sono lemmi con le caratteristiche da lei richieste.”

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