Música

Junkie XL racconta come ha creato la colonna sonora di “Deadpool”

Immagine dal film Deadpool. Foto di Joe Lederer. Per gentile concessione di 20th Century Fox.

Chi è il supereroe dalla bocca larga, vestito di spandex rosso, che spesso parla direto in camera? Si tratta di Ryan Reynolds nella parte della star dell’omonimo Deadpool, che lo scorso weekend ha superato tutti i record di incassi di un film vietato ai minori. Il nuovo super/anti-eroe ha dalla sua dei dialioghi unici, grandissime scene d’azione, e una stupenda colonna sonora by Tom Holkenborg ALA Junkie XL. Holkenborg, producer, musicista e compositore con all’attivo diversi dischi di platino e una nomination ai Grammy, è in giro dalla seconda metà degli anni Novanta, è stato il primo in assoluto a remixare un brano di Elvis Presley, e ora si trova tra i nomo più in vista della musica da film. Dal il suo lavoro pieno di percussioni esplosive per Mad Max: Fury Road alle inquietanti atmosfere di Black Mass con Johnny Depp, Holkenborg è in grado di dare nuova linfa allo stile tradizionale delle colonne sonore. Nel mini-documentario che vi presentiamo, Holkenborg parla di come ha combinato due diverse influenze musicali per creare il suono synthoso di Deadpool.

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Tom Holkenborg, a.k.a., Junkie XL, nel suo studio. Foto di Dirk Kikstra

Holkenborg ci ha spiegato come ha creato una colonna sonora così “funky, arrogante, giocosa e violenta”: “Sono stato contattato dal regista, Tim Miller, che molto curiosamente, era un mio fan da quando era un raver nei club di New York e ballava le mie tracce. Quando ha scoperto che ero stato io a fare la musica per Mad Max si è detto ‘cazzo, devo parlargli’.” Dopo aver visto il film assieme al regista, ai produttori e a Ryan Reynolds, Holkenborg dice che non poteva credere a quanto fosse divertente, “Era una bomba. Non sapevo cosa aspettarmi e fu una gran sorpresa, divertentissimo.”

Immagine dal film Deadpool. Foto di Joe Lederer. Per gentile concessione di 20th Century Fox.

“Ho analizzato il film, l’ho visto cinque volte prima di cominciare. Mi sono chiesto ‘Ok, cos’è che sto cercando?’ E mi sono reso conto che il personaggio non cresce dal 1990. Tutti i suoi riferimenti sono di prima di quell’anno, ha un Walkman dell’83, e anche il suo costume risale a quegli anni. Per cui ho iniziato a pensare di avere bisogno di un suono anni Ottanta. Ho un sacco di synth che risalgono a quel periodo, e mi sono impegnato a cercare effetti e processori di quell’epoca, che dessero il suono autentico che dovevo avere.” Quando poi ha trovato le macchine giuste, Holkenborg ha chiamato il regista e ha detto, “Penso di esserci: sarà una roba tra Frankie Goes to Hollywood, Michael Jackson e il tema di Miami Vice… ma sotto speed.’”

La cover della colonna sonora di Deadpool

Holkenborg sostiene che Deadpool è stato uno dei suoi lavori più difficili perché in ogni scena il tono emotivo può cambiare quattro o cinque volte, “Mi chiedono sempre ‘Qual è l’emozione più difficile da musicare?’ Nessuna, sono tutte semplici, il problema è quando sono messe una dopo l’altra in successione rapida. Passare da triste ad arrabbiato è facile, ma passare da un momento triste a uno estremamente divertente a un’altro di nuovo triste poi arivare a uno molto teso e arrabbiato quindi a un momento di incertezza per poi finire di nuovo in commedia… in 50 secondi! Be’ hai bisogni di fermarti un attimo a ragionarci su.’”

Deadpool sta andando meglio di quanto ci si possa aspettare, ma Holkenborg sapeva già che sarebbe stato una roba incredibile. “Lavorare su film come Mad Max e Deadpool, vuol dire sentire di stare facendo qualcosa di speciale. Speri sempre che il pubblico se ne renda conto. Con Deadpool è successo, e ne sono felicissimo.”

Ecco quindi a voi la genesi di Deadpool raccontata da Tom Holkenborg in persona.

Deadpool è appena uscito al cinema, mentre la colonna sonora sarà in vendita qui dal 4 marzo.

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