Nella stampa inglese e americana stanno venendo fuori un sacco di articoli sull’omologazione nei festival musicali: la tesi, piuttosto reale, è che ormai ce ne sono così tanti che i cartelloni si assomigliano tutti. Il fenomeno si palesa anche da noi, chiaramente in scala minore e solo per gli artisti italiani di turno dato che di festival enormi, in Italia, non ce ne sono mai stati ed è dura che se ne facciano a breve. A livello di organizzazione concerti siamo il Molise dell’Europa, e quindi periodicamente non ci resta che emigrare per qualche giorno in giro per il mondo. Spendiamo cinque euro per le birre, dormiamo tre ore e mezza in una tenda per trovarci di fronte, al risveglio, un gruppo di clubber olandesi in canottiera che fanno i pesi ascoltando il primo degli Arctic Monkeys e tutto va bene.
I nostri amici inglesi, invece, non hanno certo di questi problemi data la masnada di festival che ogni estate vengono organizzati alle loro latitudini. Il risultato, però, lo potete vedere dalla foto qua sopra. La reunion degli LCD Soundsystem è una di quelle cose che hanno fatto bagnare la stampa musicale di mezzo mondo e lagnare tutti i vostri contatti su Facebook per l’assenza dell’Italia dal tour estivo di James Murphy e compagni. E intanto domenica scorsa al T in the Park, in Scozia, la band dance-punk più famosa di sempre ha suonato davanti a due stronzi. In contemporanea, i Red Hot Chili Peppers (o i Metallica? Non siamo sicuri) si esibivano di fronte al proverbiale mare di gente. Trovate qua sotto un po’ di indignazione da Twitter:
Questo che cosa ci insegna? Che chi ha il pane non ha i denti e viceversa? Che l’organizzazione a caso dei festival grossi non è una malattia solo italiana? Che agli scozzesi della DFA e delle reunion e di ballare non frega un cazzo? Non lo sappiamo. L’unica certezza è che stanotte Murphy e i suoi dormiranno su un sacco di migliaia di dollari in più, indipendentemente da quanta gente avevano di fronte. Viva i soldi!
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