Dmitry Itskov vuole vivere per sempre. Il miliardario russo e magnate dei media 32enne pensa di poter raggiungere questo obiettivo costruendo per se stesso (e chiunque altro) un corpo androide, entro il 2045.
L’idea di Itskov ha qualche falla, ma la cosa non ha impedito a 20.000 persone di dare il proprio sostegno al sito su cui descrive il suo piano per usare corpi androidi e raggiungere l’immortalità. Dopo averla soprannominata “2045 Initiative,” Itskov sta vendendo la sua idea come il “prossimo passo” nell’evoluzione umana, o “neo-umanità,” come la definisce lui.
Videos by VICE
La cosa non si ferma ai corpi androidi, peraltro. Quelli di 2045 hanno anche lanciato l’idea di una nuova religione e di una nuova etica, perché credono che nessuno dei sistemi attuali sia in grado di gestire le implicazioni sociali del vivere per sempre—dato che nella maggior parte delle religioni attuali la morte è una condicio sine qua non dell’immortalità.
Itskov ha anche fondato un proprio partito politico in Russia chiamato “Evolution 2045.”
Ma facciamo un passo indietro. Come pensa davvero Itskov di diventare immortale?
“Il principale mega-progetto scientifico della 2045 Initiative è quello di creare le tecnologie necessarie per trasferire la personalità di un individuo in un supporto non-biologico più avanzato e che permettano di allungare la vita, fino alla soglia dell’immortalità,” spiega il sito.
Itskov definisce questo “supporto non biologico avanzato” artificiale come “avatar,” ed è controllato da un’interfaccia cervello-computer.” Funziona più o meno come i finti corpi nel film di James Cameron del 2009 che ha lo stesso titolo. Che a Itskov sia venuta questa idea guardando il film? La foto qui sotto, che ho trovato sulla sua pagina Facebook pubblica, sembra suggerire che sì, è andata proprio così.
Ma non è solo una questione di ispirazione cinematografica per Itskov. L’ha pensata davvero bene, e ha coinvolto un’intera squadra di esperti. Ha anche incontrato il Dalai Lama e ha ottenuto la sua benedizione per Initiative 2045.
“Siamo di fronte al momento in cui l’era dell’evoluzione inconscia sta per finire, e sta per cominciarne una nuova, un nuovo periodo di evoluzione controllata,” dice Itskov in un’intervista.
Il suo futuro, “un nuovo periodo di evoluzione controllata,” sarà una cosa del genere:
Entro il 2020, la Initiative 2045 vuole rendere la tecnologia degli avatar disponibile su larga scala—poco importa che mancano solo sette anni e non esiste ancora un prototipo funzionante.
Entro il 2025, Itskov si aspetta di vedere un “sistema di sostentamento autonomo per i cervelli umani collegato ad un robot.” In altre parole, avranno la tecnologia necessaria per impiantare cervelli umani nei robot. Entro il 2035 un essere umano dovrebbe essere in grado di caricare il poprio cervello su un robot, ed entro il 2045 i nostri corpi saranno sostituiti con ologrammi. Quando succederà, Itskov dice che diventeremo “una nuova specie.”
La timeline dell’immortalità, via 2045.com
Oltre a creare la tecnologia necessaria per questo genere di evoluzione, Initiative 2045 vanta una serie di progetti “chiave” futuri, nel tentativo di dare il via ad un “movimento sociale internazionale.” Insieme a un social network chiamato immortal.me, Itskov enumera i progetti che ha in cantiere: una fondazione caritatevole chiamata Global Future 2045, il “centro di ricerca scientifica ‘Immortality,’” “un incubatore d’impresa” su cui non ha approfondito oltre, una “Università di ‘Immortality,’” e un “premio annuale per il contributo dato alla realizzazione del progetto ‘Immortality.’”
In aiuto alla realizzazione di questi obiettivi c’è il Global Future Congress, che si è riunito per la prima volta l’anno scorso a Mosca. Il congresso si riunirà ancora a New York City questo giugno, dove ha promesso di mostrare al mondo il robot più simile all’uomo che si sia mai visto.
Sono però del tutto assenti in ciò che scrive Itskov, e in quello che scienziati, filosofi e leader spirituali presenteranno alla conferenza di quest’anno, quegli esperti di cyber sicurezza e quel tipo di filosofi di Internet che amano pontificare sugli effetti della connessione del cervello a Internet.
È il problema più grave che ho riscontrato nel modello di Itskov: ha ignorato completamente l’ossessione che abbiamo per Internet. Se potessimo impiantare il web nel nostro cervello e scaricare nuove abilità come in Matrix, lo faremmo. Nel bene e nel male, non si può ignorare questa cosa. (Itskov otterrebbe anche maggiore sostegno se si mettesse in contatto con Google e provasse a incorporare i Google Glass nei suoi avatar.)
Un’altra omissione curiosa riguarda il gruppo con cui Itskov sta lavorando al momento: È concentrato su transumanisti e filosofi, ma non sembra aver ancora calcolato il mondo degli hacker. Il mondo è pieno di persone interessate al mind hacking, e Initiative 2045 sembra essere un primo tentativo a far diventare la cosa realtà.
L’antagonista principale nel pioneristico film di animazione Ghost in the Shell è un hacker conosciuto come Il Signore dei Pupazzi, che penetra nei “cyber-cervelli” delle persone, ruba i loro ricordi, e poi usa i loro corpi per i suoi fini criminali. Visto e considerato che Itskov sembra farsi ispirare molto dai film, direi che deve inserire nella lista Ghost in the Shell con urgenza. È un racconto con un monito importante: se anche Itskov riuscisse a costruire il futuro dei suoi sogni, l’immortalità non gli servirebbe a molto senza più un’identità personale.
Per quanto strana e superflua tanto quanto altri obiettivi della Initiative di Itskov, la conferenza del Global Congress è riuscita ad attirare personaggi illustri legati alla ricerca sull’immortalità, sulla robotica e sulla cibernetica, come il direttore tecnico di Google, Ray Kurzweil, e il direttore dell’Intelligent Robotics Laboratory, Hiroshi Ishiguro. Parleranno anche personaggi spirituali tipo l’arcivescovo di Ottawa e Lazar Puhalo.
Non fraintedetemi, ci sono alcune implicazioni pratiche nel genere di tecnologia che Itskov sta progettando. Oltre a creare corpi di ricambio per scopi medici, questi avatar permetterebbero di “lavorare in ambienti pericolosi” o “condurre operazioni di salvataggio,” scrive Itskov sul suo sito. Le possibilità date da un corpo dronico sono relativamente infinite, ammesso e non concesso che riesca mai ad alzarsi da terra.
Altro
da VICE
-

Nvidia -

Silent Hill 2 key art -

Photo via Jimmy Eat Brisket -

Derek White/Getty Images