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I trend che quasi sicuramente non vedremo in Italia nel 2019

Food trend

Meno 35. Sono i giorni che mancano al primo hangover del 2019. Non vorrei mettervi ansia, e nemmeno saltare direttamente all’anno nuovo, senza passare dall’Immacolata, Gesù bambino, Santo Stefano e il più profano cenone di Capodanno, ma tanto sappiamo già cosa dobbiamo sorbirci a Natale. Tartine, paté, salmone affumicato, pasta al forno, e qui chiudo.

E io, venerdì pomeriggio, da buon tradizionalista mi sono messo in cerca dei panettoni più assurdi per il Natale di MUNCHIES (coming soon), quando la mia caporedattrice mi ha regalato un volo (virtuale, sigh) per gli Stati Uniti, spedendomi a scoprire, fra le corsie dei supermercati americani, i trend gastronomici del 2019.

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Ancora una volta gli esperti di marketing della catena americana Whole Foods, specializzata nel commercio di prodotti biologici, hanno stilato il quarto resoconto annuale sulle previsioni alimentari più attese e innovative del 2019.

Stando al comunicato stampa di Whole Foods, le possibili tendenze dell’anno prossimo arrivano da articoli e prodotti indagati in oltre 490 market, sul suolo americano. Una ricerca basata fondamentalmente sui numeri delle vendite, che in teoria non fa una piega. Ma la pratica è un’altra cosa.

E, come mi suggerisce la logica, un trend col passare del tempo dovrebbe diventare mainstream: vale a dire che nasce come uso e abitudine di pochi, per poi dilagare in una vera e propria moda, a largo consumo. Nel linguaggio statistico, leggo da Treccani, un trend si caratterizza per la sua durata sul lungo periodo. Un leggero vento passeggero non è un trend.

In primis, fra i must have, impossibile evitare i richiami esotici, dalle coste del Pacifico: e allora via con la Longganisa, una salsiccia di maiale speziata, proveniente dalle Filippine, dove assume millemila varianti, ma che in realtà ricorda molto il chorizo spagnolo. Però è filippino, quindi. Decisamente meno confort, è, invece, l’ennesima linea di prodotti dedicata ai frutti esotici: vinaigrette di guaiava, acqua frizzante con passiflora di ananas, budino al mango e barrette congelate al cocco. Il jackfruit, o giaca, potrà sostituire un bel barbecue di maiale, per i nostri amici vegani, mentre gli estratti di Luo Han Guo, un frutto dal potere dolcificante 300 volte superiore allo zucchero, si dice allunghino la vita. Magari.

Sale sul palco il corridoio surgelati. Superata l’ossessione per il gelato Mochi, che io comunque non ho ancora assaggiato, New York ora impazzisce per lo shaved taiwanese, che fonde gelato e granita e si ricopre con topping impensabili, o la nieve de garrafa, un gelato messicano, truccato con ghiaccio e sale, lavorato a mano in un rudimentale cilindro d’acciaio.

Gusti che vanno per la maggiore: gamberi essiccati al lime, petali di rosa o semi di chia infusi nella tequila.

Ma l’ultima moda è Dondurma, un gelato turco dalla consistenza elastica e gommosa, ricavata dal mastice, che a Istanbul è una vera e propria attrazione per i turisti.

Ma il super food del 2019, erede del tè matcha e dell’alga spirulina, che a confronto sembrano già vecchi, è la polvere di moringa, in grado, secondo la medicina ayurvedica, di prevenire ben 300 malattie. Saremo immortali finalmente!

E chissà se andremo a caccia di snack soffiati ai semi di ninfea? O ci accontenteremo delle chips d’albume? Il gusto di un’omelette in un sacchetto delle patatine.

Impazzano i probiotici, tanto che li troveremo non solo in alimenti come la granola, la farina d’avena, il burro di noci, zuppe e barrette nutrizionali, ma anche in un fantastico detergente al lemongrass. Per la cura della pelle, Andalou Naturals ha pensato una linea di prodotti per il corpo, in cui compaiono le cellule staminali della canapa. mentre il CBD rimane ancora tecnicamente un tabù per il mondo del cibo.

Inutile dire che l’anno scorso Whole Foods ha toppato su buona parte delle sue scommesse, nel senso che ben poco si è trasformato in una moda e ben poco si è visto anche qui in Europa: niente hype sulla limonata ai fiori di sambuco, per non parlare del caffè di funghi e del latte alla lavanda..

Ah, e dato che la vita frenetica del giorno d’oggi impone pause pranzo sempre più veloci e tanti spuntini giornalieri, sapete cosa hanno pensato come lunch box del futuro: una demi baguette con formaggio fresco di capra spalmabile. Io continuo con la pasta del giorno prima.

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