Vice Interviews – The Cribs

The Cribs sono tre fratelli di Wakefield che suonano indie-punk da anni. Ogni album che fanno sembrano diventare leggermente più famosi ma senza raggiungere il successo crossover di altre band paragonabili, come i loro amici Kaiser Chiefs. Ed è un peccato perché i loro ritornelli super melodici sono una gioia totale e hanno già suonato un sacco di volte alle nostre feste e ogni volta è finita a birra e sangue.

Il prossimo mese esce il loro nuovo disco che hanno registrato in America con Alex dei Franz Ferdinand e hanno appena fatto un club tour dove fuori in coda c’era tanta gente quanta ce n’era dentro.

Videos by VICE

VICE: Com’è stato registrare il nuovo disco con Alex Kapranos? Era un po’ come essere in studio con papà? Lui non ha tipo 56 anni?
Gary: No ma va, cazzo dici, Alex spacca.
Ryan: Credimi, è fuori. Una volta ha mangiato un calamaro e ci ha vomitato addosso.

Pazzerello direi. Come vi siete trovati a suonare negli stadi in America prima dei Franz? Penso sia abbastanza diverso che suonare a Wakey, no?
Gary: Wakefield è un posto di una noia mortale, c’era un bar e potevi entrarci solo se avevi più di 14 anni. Era l’unico posto dove andare. Dovevi essere socio; potevi andarci a qualsiasi ora, bastava avere la tessera.
Ryan: Di solito suonavamo a casa della gente, negli squats, c’erano dei promotori improvvisati che cercavano di organizzare concerti non-profit, ma prima dei Cribs e Ladyfest e di una serata del 2002 che si chiamava Strangeways, era una città fantasma.

E Leeds? Era dietro l’angolo…
Ryan: Leeds era dietro l’angolo ma era dominata da dei promoter e delle band indie del cazzo la cui unica preoccupazione era suonare bene tecnicamente e avere gli amplificatori più cari e firmare un contratto. Noi ci facevamo i cazzi nostri e suonavamo nei salotti e nelle cucine. Non è che cercassimo di suonare più duri o più indie, ma è come siamo cresciuti e questo ci da quella cosa in più che altre band non hanno.

State parlando di qualcuno in particolare?
Gary: Guarda, non facciamo nomi e non sputtaniamo nessuno ma sembra tutto così usa e getta. I gruppi firmano per le major prima che abbiano fatto un singolo. Nessuna delle band che sono fuori adesso può puntare alla longevità.
Ross (mentre Gary e Ryan si scagliavano felicemente contro il mondo bevendosi le loro birre, Ross se n’è stato zitto in un angolo con la sua Coca Cola evitando di incrociare lo sguardo con il nostro, rigirandosi il bicchiere in mano e generalmente sembrando un dolce ragazzino. Poi se n’è uscito con questa): Tutti questi gruppi a me sembrano inutili.
Ryan: La gente ora mette su le band per vanità e per firmare con le major. Se vai da MySpace a una major, praticamente stai firmando per metterti un po’ di soldini su per il culo, dare il peggio di te e poi sparire. Ma sembra che sia quello che vogliono- diventare famosi e fare il botto piuttosto che cercare di costruire gradualmente qualcosa. Tutto questo circo delle celebrità indie mi fa schifo. Essere punk significa odiare la fama. Alcune major ci avevano avvicinato prima che facessimo un disco, ma noi volevamo crescere gradualmente. Stiamo per far uscire il nostro terzo disco e in tutto questo tempo ci siamo costruiti una solida base di fans. Siamo un gruppo punk-rock puro, e non sembra una cosa così diffusa ormai.

Ma avete appena suonato negli stadi in America e avete dato in licenza un pezzo per uno spot in Canada. Non mi sembra così punk…
Gary: Primo, non sappiamo un cazzo di quello spot e sicuramente i soldi che fa la nostra etichetta americana con questa roba non finiscono nelle nostre tasche. Ma comunque, quella compagnia ha usato Belle & Sebastian e i Daft Punk prima di noi, quindi abbiamo venduto l’anima in ottima compagnia!
Ryan: Mi pare che Bill Hicks abbia detto che quando fai una pubblicità non puoi considerarti un artista quindi è un peccato, ma per ciò che riguarda i concerti, abbiamo appena fatto 200 date nei club. Siamo un po’ tornati alle origini.

Com’è andata?
Gray: Strano. C’era un botto di gente, un sacco è rimasta fuori. I locali erano tutti esauriti. Il concerto al Water Rats a Londra è stato incredibile (video sotto).