Attualità

Perché gli uomini adorano lanciare le pietre in acqua

È molto semplice, dà grande soddisfazione ed è un'attività che risale all'alba della nostra specie.
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT
Un uomo lancia una roccia in acqua
Foto:Image Professionals GmbH

 / Alamy Stock Photovi

Gli uomini tendono a lanciare qualsiasi cosa su cui riescono a mettere le mani più o meno da sempre. Dai dischi di pietra dell’Antica Grecia alle semplici pietre di fiume, non esiste ragazzo che non abbia provato a lanciare un sasso il più lontano possibile. E ora, grazie all’avvento dei social e dei video, molti di loro hanno deciso di mostrare il loro “talento” a milioni di persone.

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Basta andare su YouTube per trovare qualche uomo esaltato all’idea di lanciare una macchina o un distributore automatico dall’alto di qualche decina di metri, così, tanto per farsi una risata. Su TikTok, nel frattempo, diverse centinaia di tizi si divertono a lanciare le pietre da un ponte, tanto che l’hashtag #ThrowingRocks ha accumulato oltre 4 milioni di visualizzazioni.

La maggior parte di questi video è identica: qualche tipo su di giri vacilla sotto il peso di un masso, cerca di lanciarlo giù da un ponte e verso il corso d’acqua sul fondo. I commenti sono pieni di elogi e apprezzamenti di altri uomini che condividono osservazioni sull’impatto del masso—“la cosa migliore della giornata”, “meglio della droga”, “fallo ancora”—o fanno richiesta di massi più grandi e impatti ancora più spettacolari.

In uno dei video più popolari su TikTok, @jayteeemm lancia un lastrone di circa 69 kg verso il fiume verdastro sotto di lui. Il video è stato visto da oltre 48 milioni di persone, e la maggior parte delle reaction—cioè, i Duetti—sono state create da altri uomini che adorano lanciare pietre. Su TikTok—e forse persino nel resto del mondo—questa particolare fascia di utenti che amano scagliare pietre sta diventando sempre più visibile.

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Dopo che Phoenix, 25 anni, ha caricato anche lei un video in cui lancia una pietra, ha notato un’impennata di follower maschi. “I miei post e i contenuti erano fatti su misura per le donne e la comunità queer, e ho voluto fare il video considerandolo una maniera carina, positiva e genuina per ringraziare anche i ragazzi,” spiega. Phoenix ha così lanciato in acqua e fatto rimbalzare pietre e ciottoli, finché non ha avuto una strana sorpresa.

“Ho visto aumentare i miei follower di 60.000 persone nei primi tre giorni,” racconta. “E alla fine probabilmente ne ho accumulati circa 100.000 in più solo grazie ai video in cui lancio pietre.” Dopo questa impennata di attenzione, Phoenix ha controllato il genere di chi la segue e ha scoperto che i follower uomini erano aumentati dal 20 al 60 percento, e che la sezione commenti si era riempita di richieste di nuovi video dedicati al lancio di pietre e ciottoli. Adesso ne realizza di nuovi ogni lunedì, tutto “per i ragazzi.”

Ma cosa lega gli uomini, i sassi e l’acqua? Secondo Reid Ferring, archeologo e geologo, è probabile che gli esseri umani abbiano comportamenti simili da centinaia di migliaia di anni. Durante la parte finale dell’esistenza dell’Homo erectus, o all’inizio del periodo che vede la comparsa dell’Homo neanderthalensis, il lancio delle pietre era un’attività comunitaria, tra l’altro collegata alla sopravvivenza spicciola—in quale altro modo, infatti, puoi tenere lontana una tigre dai denti a sciabola?

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“Un tizio dotato di una singola pietra non ha molta scelta. In pratica, ha un solo colpo in canna,” spiega Ferring. Se però riesce a riunire diverse persone, con quelle stesse pietre può arrivare a creare una tempesta di colpi. La storia della nostra specie, dunque, può spiegare perché questo trend tende ad essere ancora oggi così affascinante per gli uomini. In sostanza, è una forma caotica di condivisione di esperienze e legami.

La maggior parte dei video contiene infatti più uomini che cooperano per alzare dei massi troppo pesanti per il singolo. Ma anche i video con una sola persona sono diventati spunti di conversazione per migliaia di tizi su internet. “Da ragazzini tutti lanciano pietre. Se poi riesci a rompere una finestra e a scappare, è ancora più divertente,” ricorda Ferring. “E vuoi sempre scoprire chi riesce a scagliare la pietra più lontano. È un gran modo per capire chi è l’uomo più forte del gruppo.”

In più, c’è la questione estetica. Pensa alle increspature causate dalle pietre nell’acqua come a un qualcosa con il quale le persone come Vincenzo Carbone—22 anni, in bio si auto-definisce “il tizio che lancia le pietre”—possono identificarsi o riconoscersi. Il suo video più popolare è stato visto da 11 milioni di persone e a suo dire era il frutto di un miscuglio di competizione e catarsi.

“Per quanto mi riguarda, allevia lo stress,” spiega. “Quando vedo gli schizzi cerco sempre di crearne di più grossi e imponenti al lancio successivo. Se sono insieme ad altri cerco di lanciarla più lontano di loro. Alle volte per sentirmi meglio, altre per la competizione e per mostrare chi è il migliore.”

Secondo Carbone, gli uomini sono creature dai bisogni basilari. “Vediamo delle pietre? Le lanciamo. Vediamo dei rami? Li usiamo per ‘tagliare’ l’erba più alta,” racconta. “Non credo ci sia una ragione particolare. Semplicemente, amiamo le piccole cose.”