foreign fighter diretti in ucraina
Un membro delle forze ucraine che indossa una maschera di Anonymous e sorveglia il centro di Kiev. Foto: Aris Messinis / AFP 
Attualità

Foreign fighter da tutto il mondo stanno andando in Ucraina per combattere contro la Russia

Dopo l'appello del presidente ucraino Zelenskyy, migliaia di volontari stranieri si stanno arruolando nel nuovo battaglione internazionale di difesa.

L’appello straordinario del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy con cui ha chiesto a persone volontarie da tutto il mondo di unirsi alla lotta contro l’invasione russa ha generato un interesse enorme da parte di aspiranti foreign fighter, stando al governo ucraino.

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Il 27 febbraio, infatti, Zelenskyy ha annunciato la formazione di una legione internazionale di volontari e incoraggiato le persone ad arruolarsi. “Questa sarà la prova del vostro sostegno verso il nostro paese,” ha detto.

Hanna Maliar, vice ministra della Difesa ucraina, ha dichiarato che il suo ministero ha ricevuto “migliaia” di richieste da parte di volontari internazionali. Secondo il presidente ucraino, sarebbero già 16mila.

Nel frattempo, la persona a capo di un’unità volontaria che riceverà molte delle persone in arrivo dall’estero ha detto a VICE World News che circa 400 volontari internazionali hanno fatto richiesta dall’appello di Zelenskyy.

Mamuka Mamulashvili è il leader della Legione Nazionale della Georgia, un’unità volontaria formata principalmente da soldati georgiani che ha attirato foreign fighter in Ucraina—comprese persone provenienti da molti paesi occidentali—da quanto è stata formata nel 2014.

Mamulashvili ha spiegato a VICE World News che l’appello di Zelenskyy ad unirsi ai ranghi di una neonata “Brigata Internazionale” ha portato ad un incremento di volontari decisi a unirsi alla battaglia. Tra le persone che si sono arruolate ci sono circa 70 inglesi e 50 americani, dice.

Nelle tre settimane precedenti all’invasione erano arrivati circa 200 foreign fighter.

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“Vogliono combattere per la libertà e vogliono combattere per i valori della democrazia,” prosegue. “Non è una questione di rabbia. È una reazione umana e normale aiutare persone che stanno venendo ammazzate per strada, donne e bambini inclusi.”

Tra gli occidentali che si preparano a imbracciare le armi per difendere l’Ucraina c’è Mark Ayres, un ex militare inglese che precedentemente ha passato tre anni come volontario in diverse milizie curde tra la Siria e l’Iraq, fronteggiando lo Stato Islamico e milizie finanziate dall’Iran.

Ayres, che è stato per quattro anni nelle Giacche verdi reali dell’esercito, ha detto a VICE World News che “l’invasione dell’Ucraina è molto simile a quella fatta dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il nostro governo non può intervenire militarmente, ma io ho esperienza e sono stato in situazioni di conflitto armato.”

Dice che la situazione è paragonabile a quella che l’ha spinto a unirsi come volontario per combattere contro lo Stato Islamico.

“Daesh (ISIS) stava commettendo le peggiori atrocità immaginabili, e ancora una volta i governi del mondo non stavano facendo nulla,” spiega. “Così, essendo un ex militare, ho pensato di andare come volontario.”

Le brutalità dell’attacco sferrato dalla Russia non è servita a dissuaderlo, aggiunge.

“È proprio quello il motivo della mia scelta. A casa sono solo un povero idiota che vive in affitto e sta diventando vecchio. Là sarò un soldato che si batte per le persone e la loro libertà,” dice, aggiungendo che la resistenza dimostrata dal popolo ucraino è di grande ispirazione.

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“Penso che l’intero mondo abbia visto come stanno combattendo le persone in Ucraina contro una delle potenze militari più forti del pianeta, con onore e coraggio,” racconta. “Non solo l’esercito, ma anche la popolazione civile e lo spirito della nazione è una cosa incredibile da vedere alla televisione.”

Anche se i volontari stranieri sono presenti nel conflitto ucraino dal 2014, e la loro posizione è stata progressivamente regolata con contratti di vario tipo, l’appello di Zelenskyy ha generato un interesse senza precedenti in tutto il mondo.

In diversi forum di Reddit, alcuni utenti hanno parlato dei loro piani di vendere ciò che possiedono e unirsi alla lotta. Una rivista ha persino pubblicato un articolo che spiega passo passo come arruolarsi. BuzzFeed News ha raccontato che un gruppo di dieci veterani di corpi di forze speciali occidentali—provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Germania—avevano già raggiunto la Polonia con l’intenzione di attraversare il confine ucraino da lì.

La questione ha però creato anche un dilemma per i governi occidentali. Stati come Canada, Danimarca e Norvegia hanno fatto sapere che le persone volontarie avranno il permesso di unirsi alla battaglia. Il procuratore generale della Slovacchia ha sottolineato che unirsi a un esercito straniero è un crimine, mentre il primo ministro australiano Scott Morrison ha sconsigliato ai suoi cittadini di partire come foreign fighter.

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Nel Regno Unito, la ministra degli Esteri Liz Truss ha detto di essere “completamente a favore” dei foreign fighter britannici in Ucraina, suscitando polemiche anche all’interno del suo partito. Sul sito del ministero, infatti, c’è scritto che chi va in Ucraina per combattere potrebbe essere perseguito legalmente.

Ayres, il volontario inglese, dice che è stato arrestato ogni volta che è tornato da una missione nel Medio Oriente, nonostante le accuse siano poi sempre decadute.

“Sono stato interrogato, la mia casa è stata perquisita e sono stati confiscati i miei dispositivi elettronici,” dice. “Capisco le loro ragioni. Devono assicurarsi che non siano stati commessi crimini di guerra o altri reati.”

Molti dei foreign fighters diretti in Ucraina interagiranno con la Legione Nazionale Georgiana, ha spiegato Mamulashvili a VICE World News. In questi anni ha agito come una specie di centro di smistamento per persone volontarie straniere, e ora andrebbe a ricoprire lo stesso ruolo.

“Siamo già organizzati per farlo e lo facciamo da otto anni di conflitto,” dice Mamulashvili, che sostiene di controllare personalmente che ogni persona abbia la necessaria esperienza militare e non sia di estrema destra. “Non tolleriamo niente del genere nella Legione Georgiana,” puntualizza.

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Sempre negli ultimi anni, le autorità ucraine hanno aumentato gli sforzi per verificare le credenziali di chi si arruola, preoccupate che estremisti di destra possano essere attirati dal conflitto e generino problemi diplomatici.

Tra questi c’era l’ex soldato americano Craig Lang, che si è unito alla Legione Nazionale Georgiana per un breve periodo dopo aver servito nell’unità di estrema destra Pravy Sektor (Settore Destro). È stato accusato di aver ucciso una coppia di persone in Florida nel 2018, e stando a BuzzFeed News è indagato dalla giustizia federale statunitense per crimini di guerra nel Donbass.

Ryan Burchfield, ex soldato della marina americana ed ex membro del gruppo neonazista americano The Base, è stato deportato da agenti dell’intelligence ucraina a fine 2020.

Casi del genere sono stati ampiamente sfruttati dalla Russia, il cui governo sostiene che l’Ucraina sia in mano ai neonazisti. Putin ha usato più volte questa scusa per giustificare l’invasione.

Kacper Rękawek, ricercatore che studia il fenomeno dei foreign fighters in Ucraina e autore del libro “Brown-Red Cocktail: Extremist Foreign Fighters in Ukraine”, dice che il grosso della copertura mediatica sui volontari stranieri che combattono in Ucraina si è concentrato a lungo su gruppi come Azov e Settore Destro, per via dell’ideologia di estrema destra prevalente in questi gruppi.

Meno attenzione è stata dedicata alla Legione Nazionale Georgiana, che per Rękawek rappresenta una parte importante nel panorama dei foreign fighter in Ucraina. Il gruppo probabilmente ha visto molte più persone provenienti dall’Occidente di qualsiasi altra unità volontaria, “perché parlano inglese e sono disponibili—puoi trovarli su Facebook, non sono stati bannati dal social o da altri posti simili perché non sono nazionalisti. Sono un punto di riferimento per i volontari stranieri.”

Dal canto suo, Ayres si aspetta un conflitto “molto più grave” di qualsiasi cosa abbia visto in Medio Oriente. Ma la sfida non lo spaventa.

“Resterò finché sarà necessario,” dice.