Mentre preparo questo pezzo ho appena finito il mio primo video-aperitivo con Giorgia e Victoria. Giorgia vive a Bologna, siamo abituate a vederci fisicamente poco; Vicky invece si trova a Milano, come me. Con lei normalmente ci diamo appuntamento almeno una volta a settimana, due se ci sono eventi di lavoro.

In questi giorni di lockdown siamo riuscite a mantenere la quotidianità, facendo quello che di solito ci viene molto bene: bere insieme, a distanza. Non vi sorprenderà: le video chat sono tornate in auge in questi giorni di isolamento, a causa delle misure adottate per contrastare il Coronavirus. Su Instagram fioccano schermate di amici che si parlano dalla rispettiva cucina, spesso con una birra o un bicchiere di vino in mano. Gli italiani possono rinunciare a molte cose, ma l’aperitivo non è certo fra queste.
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Però, come nella vita al di fuori della quarantena, gli aperitivi vanno organizzati. Ci si dà un orario, si sceglie “un posto”, o semplicemente cosa bere. E anche a casa diventa fondamentale questo aspetto organizzativo, per aiutare quella sospensione di incredulità, quel meccanismo narrativo che inconsciamente attuiamo quando accettiamo incongruenze o aspetti non realistici della trama, per godere appieno di un libro o un film.
Questa sospensione di incredulità non è ovviamente aiutata dal fatto che si parli di Covid-19, e dell’impossibilità di uscire, tutto il tempo, ma è comunque una buona base per imbastire un aperitivo.
Quindi, dopo la mia prova di aperitivo a distanza – a cui ne sono seguiti numerosi altri durante il fine settimana – mi sono appuntata tutti i passaggi fondamentali per rendere la video chat la cosa più simile a un rendez-vous alcolico. Con mia enorme sorpresa ho scoperto che ci si può ubriacare serenamente con uno schermo davanti, e che non dobbiamo per forza farlo di venerdì, visto che l’hangover lo si smaltisce tranquillamente a casa.
Darsi un appuntamento
Come nella vita vera del resto. Quando lavori da casa ti darà l’illusione di avere un appuntamento, di doverti “spostare”, interrompendo la tua quotidianità. “Andare in un altro luogo” significa farsi una doccia, togliersi il pigiama, mettersi un rossetto o sistemarsi la barba, insomma tutte quelle cose che facciamo la mattina, ma che con la quarantena stiamo dimenticando essere il fulcro della nostra routine.
Mettere in fresco una bottiglia di vino o farsi il ghiaccio per il drink

Visto che non c’è il tuo vinaio di fiducia o il tuo bartender a pensare a te – mi mancate moltissimo – bisogna un attimo organizzarsi. Quindi ciò vuol dire: bottiglia in fresco (se bianco o bollicine o birra), ghiaccio se intendi farti dei drink. Pensaci già all’ora di pranzo, così sarai pronto a bere per l’orario della videochat.
Prepararsi degli snack
Puoi ripiegare sulle care e vecchie patatine ovviamente, che però “fanno molto rumore e infastidiscono gli altri interlocutori”, mi dice Giorgia dopo la nostra video chiamata. Se sogni un aperitivo più sostanzioso – in memoria dei fasti dell’apericena -, allora fatti due crostini (burro e alici?) o un po’ di hummus con carote. Niente di sofisticato ragazzi, soprattutto se lavori da casa tutto il giorno nel normale ciclo 9-18.
WhatsApp, certo, ma ci sono anche altre app
Zoom se sei abituato a lavorare da remoto lo hai già istallato sul computer e va benissimo; WhatsApp funziona se siete tre o massimo quattro. In questi giorni di quarantena, il mio collega Vincenzo mi ha fatto scoprire HouseParty che, nonostante mi paia onestamente troppo “giovane”, poco intuitiva, e totalmente anti-privacy – puoi vedere con chi stanno parlando i tuoi contatti per dire – è comunque divertente. Se la conversazione langue, puoi iniziare a giocare a Trivia o ad altri giochi di società.

Occupati dei tuoi device
Per aiutare la conversazione, meglio dare l’impressione al tuo interlocutore di essere al tuo stesso tavolo. Se hai uno smartphone trova un appoggio abbastanza alto – evitando di doverlo tenere in mano per tutta la conversazione. Ricordati di caricarlo per tempo onde evitare scomode contorsioni a causa del plug (come è successo a me). Se usi Zoom invece puoi utilizzare comodamente il computer.
Non iniziare bere da solo
Se vogliamo continuare con questa sospensione di incredulità fino in fondo, aspettiamo che tutti gli interlocutori siano connessi e seduti. Inizia a bere e fai un cin. Sembrerà di essere al bar o una di quelle vinerie naturali che frequento di solito.
Brindare al fatto che siamo tutti in salute
Alla fine qui si ride e si scherza, ma ricordiamoci che siamo chiusi in casa. Però in salute. Certo ci sono i problemi economici dietro l’angolo, soprattutto per freelance o persone che hanno perso il posto di lavoro. Il sistema lavoro è labile, lo abbiamo visto disfarsi in poche settimane.
Parlatene se vi serve a esorcizzare o a sfogarvi, ma non incentrate tutta la conversazione solo su quello.
Sbronzarsi
Lapalissiamo, ma doveroso da mettere come punto.
Capire quando è ora di congedarsi
Come nei migliori appuntamenti, capire quando gli argomenti di conversazione sono finiti. In genere si usa la scusa “sono stanco torno a casa”; qui possiamo dire cose come “faccio mangiare il mio cane”, oppure “mi preparo la cena”. Nel peggiore dei casi millantare l’adesione a un flash mob dal balcone può essere un’idea.
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