Cultura

Una classifica delle app di incontri dalla meno alla più deludente

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Dopo anni di uso e tentativi con le varie app di dating lo abbiamo capito: il numero di incontri interessanti che puoi ottenere usando queste diaboliche applicazioni è direttamente proporzionale al tempo e allo sforzo che sei disposto a investire.

Insomma, bisogna capire se si è pronti a rispondere a ogni “Ciao”, “Ehi”, e “Di dove sei?” oppure se è meglio morire soli.

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In ogni caso, c’è una cosa che bisogna tenere bene a mente, e che vale sempre, nonostante gli slogan accattivanti e le promesse impossibili: ogni app di incontri finirà per deludervi. Di seguito cercherò di spiegare il perché, o almeno il mio punto di vista—di ragazza bianca cisgender ed eterosessuale (ma sono sicura che deluderanno tutti, in modo diverso ma altrettanto frustrante):

GRINDR

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L’autrice e un utente uomo con una bio inquietante.

Non ho mai usato Grindr, a parte dai cellulari degli altri. Ma da osservatrice, ho avuto modo di intravedere un mondo fatato in cui la gente che vuole scopare ci riesce senza troppi problemi.

Forse vi starete chiedendo: “Perché gli etero non si sono ancora creati qualcosa di simile?” Be’, a parte il fatto che se esistesse un Grindr etero gli uomini lo rovinerebbero all’istante inviando emoji di lingue viscide a tutte le ragazze nel raggio di 50 chilometri, in realtà Tinder avrebbe dovuto essere proprio quello. Poi, il giorno in cui qualcuno ha detto, “Mia cugina si è sposata con un ragazzo che ha conosciuto su Tinder,” quel sogno si è infranto. Non voglio dire che non esistano persone che hanno trovato l’amore su Grindr, ma sono ancora pochi anticonformisti.

TINDER

Tinder è meno deludente di qualsiasi altra app di incontri perché non promette altro che facilità di utilizzo e praticità. Non devi per forza scrivere una bio accattivante (bastano poche emoji e un selfie), e nessuno dei due deve obbligatoriamente scrivere o rispondere a un messaggio. Tinder non ti manderà mai avvisi in cui ti suggerisce di rispondere ai messaggi in sospeso—probabilmente farlo porterebbe a un sovraccarico distruttivo per i server—e poi ci sono sempre nuove storie che finiscono, e nuovi utenti che si aggiungono.

Fa schifo, lo so che fa schifo, ma cercare di convincere qualcuno a smettere di usare Tinder è come convincerlo a smettere di fumare: quasi impossibile. Ma non preoccupatevi, anche Tinder vi deluderà! Perché alla fine sarete in grado di vedere tutta quell’eccitata umanità per quello che è davvero. Avete presente quando trovi qualcuno che ti piace, matchi, e per un attimo ti senti invincibile, poi riguardi il profilo e… ma che roba è? Una foto con una tigre sedata? Mocassini senza calze? Il boomerang in palestra?

Cancella, cancella, cancella.

HINGE

Hinge promette un sacco di cose meravigliose: si propone come la perfetta via di mezzo tra i questionari con duecento domande sui tuoi valori esistenziali, e il mondo felice dello swipe istantaneo che la tecnologia moderna ci ha finalmente messo a disposizione. Per chi non lo usa: bisogna rispondere a tre domande preimpostate, e le risposte possono essere usate dagli altri utenti per rompere il ghiaccio e capire qualcosa in più di voi.

Ma: da quando l’uomo medio ha scoperto che nulla allontana una donna più di Rick & Morty nella bio, ora nel dubbio mette sempre il Peep Show, che secondo lui funziona. Ok. Inoltre, se non rispondi a un messaggio o se nel bel mezzo di una conversazione cambi idea e non vuoi più parlare con un tizio che nei weekend va ‘in montagna’, l’app ti tartassa con una notifica invadente con scritto “Tocca a te,” vicino alla foto profilo di lui. Ora, sia chiaro, una qualsiasi interazione digitale che non mi permetta di sottrarmi per noia, poca voglia o disinteresse non fa per me.

HAPPN

Happn è l’app che avrebbe dovuto mettere fine ai momenti imbarazzanti in cui ti innamori a prima vista di un tizio in metropolitana o in fila al supermercato ma non hai le palle di avvicinarti e iniziare una conversazione. Con Happn ti basta guardare il telefono per capire se il tuo interesse è corrisposto ed evitare qualsiasi rischiosissima e probabilmente fallimentare interazione umana. Ma questo metodo non funziona per una ragione molto semplice: nessuno usa Happn, punto.

BADOO

Non l’ho mai usato, e nemmeno i miei amici, eppure sembra che tutti conoscano qualcuno, amico di amici di amici, che è stato adescato da una modella ucraina che si è rivelata tutt’altro che una modella ucraina, quindi direi che possiamo definire anche Badoo abbastanza deludente da questo punto di vista.

THE INNER CIRCLE e TUTTE LE APP D’ÉLITE

Qui non c’è molto da dire, se senti il bisogno di unirti a un’app di incontri “d’élite” sei per forza di destra. Ad eccezione di tutte quelle persone che hanno avuto una pessima esperienza con Tinder e sono cascati nell’inserzione sponsorizzata apparsa “per caso” nel loro Messenger. Siccome io faccio parte di questa sottocategoria, posso dirvi quanto segue: 1. Non c’è nulla di elitario in Inner Circle, io ci sono entrata in un secondo mentre tornavo a casa dall’ufficio in metro, cosa che chiaramente non fa di me un membro dell’élite; 2. Peggio di Inner Circle c’è solo The League, che scaricherai e cancellerai subito dopo perché ti accorgerai di essere la 23578esima persona in lista d’attesa per la città di Londra.

BUMBLE

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La foto “offensiva” che Bumble ha rimosso dal mio profilo.

Ci sono davvero tantissimi motivi per cui Bumble è in assoluto la peggiore app di incontri mai concepita. Di seguito ho cercato di riassumere le mie ragioni, per quanto possibile:

  • Obbligare le donne a scrivere per prime non è un concetto femminista. Non è certo questo che migliorerà la mia vita e non mi emanciperà dalla società misogina e capitalista in cui vivo. È solo molto scomodo.
  • Quando scarichi Bumble ti sembrerà che tutti siano belli. Ma è solo l’algoritmo che ti sta fregando alla grande. Le persone che ricevono più swipe a destra (quelle più desiderate) compaiono tra le prime per invogliarti, e trarre in inganno quelli come te che in verità non raggiungeranno mai il match con loro.
  • Proprio per la sua “profondità”, Bumble attira un nutrito numero di tipi sensibili che ti parleranno per ore di come stanno pensando di distruggere il patriarcato ma che poi alla fine non concludono niente.
  • Le notifiche tipo “Hai fatto la prima mossa! Girl power” o “63 like, ognuno di loro potrebbe essere una persona fantastica!” sono del tutto inutili. L’unica notifica che avrebbe senso per un’app di incontri è se qualcuno di molto, molto ricco decidesse di venire molto, molto a letto con me.
  • Una volta hanno cancellato una mia foto perché mi si vedevano le mutande (molto carine peraltro): e allora mi chiedo, quale cavolo è il senso di queste app?
N.B.: Se per caso lavori per una di queste app, per favore non cancellare il mio account. In realtà vi amo e non voglio morire da sola.

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