Chicoria è un personaggio storico del rap romano: dagli anni Novanta con gli In The Panchine e il TruceKlan, passando per ‘La calda notte’ con Noyz Narcos, fino ad arrivare al suo ultimo disco ‘Servizio funebre II’, ha contribuito a costruire un immaginario unico nel suo genere, quello violento, sporco e immorale a cui tutti pensiamo quando si parla di quella scena.
Armando, il Chico, chiamalo un po’ come vuoi, è da che mondo è mondo uno dei più autentici, crudi e sinceri. Ha sempre raccontato la vita di strada per quello che è, senza fronzoli né fandonie, con tutti i problemi, le incognite e gli strascichi che si porta dietro. Parlare con lui è come interagire con una macchina di ricordi, intuizioni e verità sparate a raffica una dietro l’altra che da un lato ti fanno entrare nel vivo del suo passato segnato da soldi facili e scelte sbagliate, dall’altro ti catapultano nel suo presente fatto non solo di rimpianti e rimorsi, ma anche e soprattutto di responsabilità e di arte.
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Noi l’abbiamo invitato sulla poltrona di Noisey Personal per farci raccontare nel dettaglio gli episodi che più l’hanno formato durante l’infanzia e l’adolescenza, gli anni immischiato nello spaccio di droga, la detenzione in carcere e la rinascita attraverso il rap, la pittura e la condivisione delle sue esperienze—dai suoi discorsi agli studenti nelle scuole alla sua serie video su VICE ‘Dietro le barre’.
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