Se hai mai lavorato in un bar o un ristorante, avrai sicuramente notato quanto è diversificata la forza lavoro al suo interno. C’è Davy, che viene da Stoke nel bel mezzo del Regno Unito, che sta per pubblicare un EP ma “aspetta che il suo amico gli faccia un sample grunge,” c’è lo studente italiano che studia e lavora contemporaneamente, ed è incredibilmente entusiasta di parlare con la gente, e poi c’è Paulo, 42 anni, che ha due lauree in storia del cinema e vende coltelli su misura su Etsy.
Entrare nel settore della ristorazione e dell’ospitalità è semplice, quasi chiunque può servire un piatto di pasta, versare un bicchiere di bianco fermo o accompagnare i clienti al tavolo.
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In un ambiente così aperto e inclusivo, però, sembra assurdo che manchino iniziative all’avanguardia nell’ambito del sociale, che si preoccupino delle esigenze della società e del prossimo. Ed è proprio questo che Lucy Taylor ed Eva Arnaiz stanno cercando di cambiare.
Sia Eva che Lucy lavorano nel settore dell’hospitality ormai da anni e si sono specializzate nell’ambito della responsabilità sociale. Eva è responsabile delle associazioni di beneficienza al The Breakfast Club, mentre Lucy si occupa di assunzioni responsabili presso la catene di ristoranti vietnamiti Pho. Entrambe credono che i ristoranti dovrebbero dare maggiore peso alle proprie scelte etiche e sociali, dall’assunzione del personale all’utilizzo degli spazi, invece di limitarsi a fare donazioni occasionali alle cene di beneficenza. Secondo le due giovani imprenditrici, il cambiamento non solo gioverebbe al settore, che sta attraversando una grave crisi per mancanza di personale, ma allo stesso tempo potrebbe aiutare nella risoluzione di diversi problemi sociali, riducendo il numero di senza tetto, la povertà e la solitudine delle persone anziane.
Partendo da questa idea, Eva e Lucy hanno creato Good Day Productions alla fine del 2017. La piattaforma ha lo scopo di insegnare ai gestori di ristoranti, bar e bistrot come servire cibo e bevande e allo stesso tempo fronteggiare alcuni dei problemi sociali contemporanei.
“L’assunzione responsabile è una necessità nel settore,” spiega Lucy Taylor mentre prendiamo posto in un bar di East London, “ed è per questo che [Pho] si impegna a praticarla, sono davvero in tanti là fuori che hanno bisogno di un lavoro, e noi possiamo dare a queste persone l’opportunità che potrebbe cambiare la loro vita.”
“Fondamentalmente, il nostro scopo è far sì che il settore dell’hospitality si impegni sul fronte sociale.”
Eva è d’accordo con lei. “Entrambe abbiamo fatto la stessa cosa, in modo leggermente diverso, siamo andate dai nostri direttori e abbiamo fatto pressione, ‘dobbiamo fare di più.’ E siamo state fortunate ad avere la possibilità di intervenire. Non tutti hanno questa fortuna, ci siamo rese conto che impegnarsi socialmente ha un vantaggio per l’azienda. Per esempio, i proprietari dei locali—che in genere sono spietati—spesso vengono da noi e ci abbassano volontariamente l’affitto perché riconoscono che stiamo facendo del bene alla comunità.”
Eva e Lucy si sono incontrate a un evento del settore lo scorso anno. Lucy aveva supportato Pho nella collaborazione con un’associazione di senza tetto per offrire opportunità di lavoro a queste persone, garantendo supporto e orari flessibili, mentre Eva stava organizzando incontri tra anziani della comunità LGBT al Breakfast Club dove lavorava. Hanno iniziato a parlare, e si sono rese conto di avere tante cose in comune, e così hanno pensato di collaborare a un progetto tutto loro.
“Volevo creare qualcosa di molto diverso dal tradizionale abbinamento aziendale,” spiega Arnaiz, ancora in hangover dalla festa dellla sera prima. “Ho scelto di avviare la piattaforma [Good Day Productions] lo scorso dicembre, per capire cosa stessero facendo gli altri e condividere idee e ispirazioni, per dare il via a un movimento. Il settore dell’hospitality secondo me è un settore chiave, perché interagisce con persone nuove e sconosciute ogni giorno.”
Inizialmente Good Day Productions nasceva come un progetto parallelo al Breakfast Club, ma da quando le due si sono incontrate, hanno deciso di lanciare la piattaforma in modo indipendente. Ad oggi, stanno portando avanti una campagna social chiamata “100 good buys,” che promuove prodotti di aziende solidali, tra cui dei produttori di gin che donano i profitti per aiutare una comunità di giovani emarginati e un bar che offre formazione a ex-criminali. Eva e Lucy vorrebbero organizzare un evento a Spitalfields Market, a Londra, per promuovere questi prodotti e offrire lavoro alle giovani donne rifugiate nel Regno Unito. Insomma, le due ragazze non scherzano.
L’attività principale di Good Day Productions, però, sono gli eventi per il personale del settore dell’ospitalità. Ogni trimestre, Arnaiz e Taylor tengono convegni e workshop in cui spiegano ai ristoratori come migliorare concretamente il proprio impegno per il sociale, concentrandosi sull’assunzione responsabile e inclusiva, e sull’organizzazione di eventi di beneficienza nei propri spazi.
“Vogliamo mostrare loro quanto sia semplice fare la differenza,” spiega Arnaiz. “Spesso le persone sono spaventate all’idea di approcciare un gruppo a cui non si sono mai avvicinate, come gli ex-criminali, ma noi possiamo dire loro ‘Guardate, noi lo stiamo già facendo, venite a vedere quanto è facile, e quale impatto può avere.’”
“Non vogliamo risolvere i problemi solo con i soldi,” spiega, “ma con soluzioni creative e la collaborazione con le associazioni di beneficienza.”
Per la Good Day Productions, le associazioni benefiche sono partner importanti con cui stringere collaborazioni di successo, e non solo uno strumento di vanto, che l’HR deve per forza promuovere.
“Siamo in un momento delicato per il settore, e lo sappiamo,” dice Arnaiz, “ma quando ho iniziato io, i soldi erano tanti, donarli era semplice, e ci si toglieva il pensiero. [Ora], si tratta di educare le persone, cambiare la loro idea di iniziativa solidale.”
“Fondamentalmente,” aggiunge Taylor, “il nostro scopo è far sì che il settore dell’hospitality si impegni sul fronte sociale.”
Oggi sembra il momento perfetto per farlo. Il consumo etico e responsabile è in rapida crescita nel Regno Unito, dalla mia cover del telefono che ho pagato 30 Euro perché è fatta di plastica riciclata, all’ascesa del veganismo nel paese.
Cosa ne pensano Taylor e Arnaiz?
“Alcuni brand sono sempre stati attenti al tema, ad esempio Pret, e le cose stanno cambiando,” mi spiega Arnaiz. “Ora la cosiddetta ‘assunzione inclusiva solidale’ e le iniziative sociali sono sempre più diffuse. Molti brand ne parlano.”
“Generalmente succede dopo un periodo di massima austerità, penso,” dice Taylor. “I settori creativi e le persone diventano frustrati e vogliono usare la propria creatività per fare del bene, e qui emergono le varie idee politiche. Più la scena politica è in crisi, più le persone cercano idee per cambiare la situazione.”
È triste rendersi conto di quanto siano necessarie queste iniziative solidali in questo periodo, in particolare da parte di organizzazioni la cui principale funzione dovrebbe essere fare toast deliziosi e servire cocktail freschi e dissetanti. Prima di andare via, Arnaiz mi lascia con una grande verità, “in un modo ideale, non ci sarebbe nemmeno bisogno di associazioni di beneficienza.”
Speriamo quindi che Good Day Productions possa prima o poi smettere di esistere. Ma per ora, sono molto contenta che ci sia.
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Quest’articolo è originariamente apparso su Munchies UK.