Circa ogni due anni capita che qualcuno, per vie piuttosto ufficiali, rammenti alla gran parte della fauna milanese di non essere accoppiata. L’ultima statistica a riguardo è uscita proprio qualche giorno fa, e rivela che in città i nuclei monofamiliari sono più del doppio delle coppie.
Di per sé la notizia non è affatto una breaking, e ormai in molti hanno iniziato a ipotizzare un anomalo campo magnetico ancora inesplorato dagli esperti. In attesa che la scienza faccia il suo corso, ho quindi pensato di andare alla ricerca della verità rivolgendo alcune domande alle principali vittime di questa indagine.
Videos by VICE
Tutte le foto dell’autore.
VICE: A quanto pare Milano è la capitale italiana dei single. Secondo te è così? E perché?
Federica: Credo sia perché, in quanto città che offre tante possibilità lavorative, attira molti italiani da tutto il Paese, trasformando molti legami sentimentali in relazioni a distanza. Riuscire a gestire questo tipo di rapporto lavorando in una città frenetica come Milano, spesso, diventa difficile e di impaccio alla carriera lavorativa, motivo principale per cui ti sei trasferito.
Parli per esperienza personale?
No, o meglio, sono single, ma sono nata e cresciuta a Milano, quindi non è il mio caso. Tuttavia ho moltissimi amici che si sono trasferiti qui, sia per l’università che per lavoro, lasciando fidanzati/e nelle loro città originarie e che hanno preferito dare un taglio netto alla loro storia d’amore per ricominciare da zero. Quando ti trasferisci lo fai magari per crearti nuove opportunità. Di conseguenza sei concentrato sul tuo futuro, lavorativo prima di tutto. La vita sociale, intesa come voglia di costruirsi un rapporto stabile, viene dopo.
È per questo che sei single?
In questa fase della mia vita ho scelto di concentrarmi sugli studi universitari, che mi portano via gran parte del tempo. Non sono una sostenitrice delle storie brevi e senza impegno, ma riconosco anche di non potere investire molte energie in una relazione impegnativa e stabile. Quindi, anche se non escludo che possa accadere, ora voglio dedicarmi a realizzare i miei obiettivi lavorativi.
Per quanto riguarda invece le tue ultime storie, quanto sono durate e dove hai conosciuto l’altra persona?
L’ultima storia è durata meno di un anno, e l’ho conosciuto in palestra. Poiché ultimamente sta spopolando la moda delle app per incontrare l’anima gemella ho voluto provare Tinder. Non credo molto in questi mezzi usati come strumenti per trovare l’amore, né tantomeno nei rapporti basati sulle chat, preferisco sempre una genuina chiacchierata dal vivo, ma li trovo comunque mezzi utili per fare nuove amicizie.
VICE: Uno dei tanti single a Milano. Perché, secondo te, e perché così tanti?
Alessandro: Forse perché essere single è uno stile di vita che funziona un po’ meglio degli altri. Nel senso che, a oggi, vince un po’ la mobilità per l’università, il lavoro, le specializzazioni. E spesso le relazioni sono un ostacolo a tutto questo.
Ne parli da un punto di vista personale?
Parlo ovviamente da un punto di vista personale, ma anche per i miei conoscenti vari. Ho visto che è naturale che chi è legato sentimentalmente deve rinunciare ad altre cose. E quindi chi punta di più sulle prospettive economiche e lavorative, deve fare un po’ i conti su questo.
E tra le tue conoscenze, quanti single ci sono in media?
Single magari non tantissimi, ma non si tratta comunque mai di relazioni super durature come capitava una volta. Ai tempi del liceo ci si frequentava più a lungo, anche se si era più piccoli. Poi tra università e lavoro, le cose sono cambiate. Almeno, per quanto riguarda la mia esperienza e il mio ambito.
Quindi vedi un po’ una relazione come un ostacolo? Quanto è durata la tua ultima relazione?
No, questo assolutamente no. È però vero che è più facile fare progetti da soli. Se nel momento in cui devi iniziare a fare progetti a lungo termine sei da solo, ci penserai poi due volte a legarti a qualcuno e a doverli fare in due. La mia ultima relazione risale a circa un anno fa ed è durata meno di un anno. Da allora, ho avuto rapporti occasionali con ragazze conosciute nell’ambiente lavorativo o tramite amici. Niente app.
VICE: Da quanto e come avete conosciuto i rispettivi ragazzi?
Ilaria: Io sono fidanzata da sei anni e mezzo, che è tanto. Il mio ragazzo l’ho conosciuto in discoteca.
Camilla: Io un anno e mezzo, anche io in discoteca. Non è proprio il luogo in cui ti immagini di trovare una relazione stabile, ma ci siamo scambiati il numero e un bacio, e dal giorno dopo lui mi ha corteggiata in modo molto classico, e alla fine è diventata seria.
Perché secondo voi a Milano ci sono così tanti single?
Ilaria: Milano è una città grande, magari esci con i tuoi amici, becchi qualcuno ma non lo rivedi più. Credo sia un problema di dimensione, io ho studiato a Urbino, uscivo sempre con le stesse persone, dopo qualche mese conoscevo tutti e tra i tutti c’era chi mi interessava; a Milano questo non succede.
Camilla: Per me [che vengo da Genova] Milano era la città dei sogni, diciamo che che mi sono divertita per un po’, c’è un sacco di scelta e questo fa sì che sia difficile entrare nell’ottica di costruire qualcosa di serio.
Però se vogliamo metterla sulla dimensione, Roma è più grande di Milano, ma ci sono meno single. Perché?
Camilla: Credo che sia perché Milano è il centro economico d’Italia, la gente viene qua per lavorare e ovviamente a qualcosa devi rinunciare.
Ilaria, tu sei fidanzata da un sacco. Non pensi mai “Che peccato, con tutta questa scelta”?
Ilaria: No perché ho fatto un sacco di cose: ho viaggiato moltissimo, ho vissuto periodi all’estero, mi sono fatta tutte le mie esperienza, mi piace andare in discoteca. Questa cosa che non si ha tempo è una cazzatta. In realtà mi sono sempre sentita fortunata, è un lusso soprattutto andare in discoteca e non sentirsi costrette a limonarsi qualcuno.
VICE: Perché secondo voi la gran parte dei milanesi è single?
Pietro: Forse perché tutti quanti si vogliono divertire. Io ti parlo del mondo gay. E magari trovare al suo interno una persona che si vuole impegnare, avere una relazione fissa, e rinunciare a certi piaceri, non è cosa da tutti.
Siete fidanzati da più di un anno e non voglio farvi litigare, ma essendoci tanta libertà non pensate mai che vi state ‘perdendo’ qualcosa?
Marco: Be’, devi mettere in conto che sono più grande di lui ed è da dieci anni che sto qui. Avevo voglia di avere una relazione stabile.
Pietro: Io pure. Perché non ne avevo mai avuta una prima.
Tra gli amici single che avete, cosa li spinge a non essere in una relazione stabile?
Pietro: Credo che sia perché capita sempre più spesso che si sbaglino i presupposti. Il più delle volte avere un’altra persona accanto viene visto come una sorta di ostacolo alla propria vita, e non come qualcosa che ti completa. Se tu hai la coscienza di te stesso e sei sereno con te stesso e l’altra persona pure, nel momento in cui vi mettete insieme, starai meglio rispetto a quando stavi da solo. Ma, ovviamente, ci devono essere le basi.
Marco: Per quanto riguarda i miei amici c’è chi si è lasciato da poco, chi non c’ha cazzi, chi usa Grindr senza aspettative. Tendenzialmente, però, è tutta gente che lavora e alla ricerca di qualcuno. Poi ci sono le miei amiche che danno la colpa ai gay, perché dicono che a Milano ci sono solo gay, e non trovano un etero neanche per sbaglio. Ma scherzano.
VICE: Secondo te Milano è davvero la capitale dei single?
Veronica: Guardandomi intorno la maggior parte dei miei amici sono fidanzati, quindi in realtà non me lo sarei mai aspettato. Credo che sia semplicemente perché la gente è sempre impegnata, alla fine la vita in una grande città è più frenetica che altrove e devi gestirti tra spostamenti, lavoro, studio, e altro.
Parli per esperienza personale?
Anche. Ho i miei interessi e sono piuttosto impegnata, però lo dico soprattutto perché tutte le persone che ho conosciuto ultimamente, ragazzi che avrei voluto o potuto frequentare in un’ottica un po’ più seria, non avevano il tempo per stare in una relazione stabile.
Relazioni serie a parte, essendo più single a Milano dovrebbe essere abbastanza facile trovare storie facili. Giusto?
Non so se è più facile che altrove, ma sinceramente sì, se decido che stanotte voglio trovarmi uno non ci sono problemi. Adesso però sono nella fase in cui avrei voglia di una storia, e quindi la gente che incontro e con cui so che non ci sarà nulla di importante mi interessa fino a un certo punto.
Come si fa a conoscere ragazzi?
Personalmente non ho mai usato Tinder, anche se può suonare strano. Diciamo che si esce, si frequentano locali locali, anche se in realtà per la maggior parte si tratta di amici di amici: già parti con qualcosa in comune, e quindi è più facile che ci sia affinità.
VICE: A Milano ormai i single sono più del doppio delle coppie. Seconde te, come mai?
Francesco: Secondo me, in generale, è un fatto di mentalità, a cui si aggiungono una serie di altre motivazioni che fanno sì che creare un rapporto stabile sia particolarmente difficile. A dirla tutta, sono il primo che fa fatica a mantenerne una. Non dico che sia un pregio, anzi invidio le persone che ci riescono.
Quindi tu una relazione alla fine la vorresti pure?
Diciamo che probabilmente non ho trovato la persona con cui sentissi una particolare sintonia. La mia relazione più lunga è durata nove mesi, ma risale anche a tre anni fa.
Visto che sembra una questione archiviata, dove e come le conosci, invece, le ragazze a breve termine?
In giro, niente app. Con alcune passi solo una notte. Con altre, invece, inizi a vederti, ma non nella classica relazione standard. Nel senso che ti può capitare di frequentare una persona per un anno, nonostante non stiate insieme e non ti venga in mente di chiamarla per prima quando hai un problema. La chiami magari dopo una serata, a Milano ce ne sono tante di “relazioni” così.
Se, invece, consideriamo i fattori esterni quali sono quelli che ti impediscono di avere una relazione stabile qui?
Innanzitutto, un po’ tutta la routine: finisco di lavorare al negozio, poi passo dalla redazione con cui collaboro, il mattino seguente sono in università per studiare e cercare laurearmi. Però dire “non ho tempo” sa di scusa, perché il tempo se uno vuole lo trova. Forse c’entra il fatto che non si ho in programma di mettere su una famiglia nel breve termine. Succederà, ma la vedo come una cosa lontana.
Segui Vincenzo su Twitter
Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: