Nell’eterna disfida tra Spritz Aperol e Spritz Campari, presieduta con lo sguardo saggio degli anziani dallo Spritz Select, io ho sempre scelto lo Spritz Cynar. Non ricordo dove e quando ho assaggiato il primo ma da allora quella profondità amara, con una ruffianissima punta dolce proprio sul finale, mi ha fatto capire che non avrei più avuto altri Spritz al di fuori di quello — e soprattutto mi ha fatto appassionare al liquore a base di carciofo.Nel 1955 venne fatto un sondaggio Doxa in cui il Cynar figura come il secondo più apprezzato aperitivo italiano, secondo al Campari Soda e alla pari con il Bitter Campari.
Come viene fatto il Cynar
Partiamo dalle basi. Il Cynar venne creato dall’azienda padovana G.B. Pezziol (poi confluita nella G.M.A. o Grandi Marchi Associate) di proprietà dei fratelli Angelo, Amedeo e Mario Dalle Molle — è la stessa che, per intenderci, ha prodotto anche il VOV e il Biancosarti. Fu in particolare Angelo Dalle Molle che ritenne che le proprietà benefiche del carciofo fossero, leggiamo nel libro, “il valore aggiunto per seguire un’inedita linea commerciale orientata al benessere del consumatore.”Oltre alle foglie di carciofo c’era un infuso di altre diciotto erbe tra cui genziana, china, cardamomo e cannella
Curiosa la scelta del nome — che fino all’ultimo, leggiamo, se la giocava con Cynar, Cincinar (quasi mi dispiace non abbiano scelto quello), Cincinara, Cynar bit, Cinarcin, Carsciof, Carciol — che deriva sì dal nome scientifico del carciofo, Cynara scolymus, ma può anche, più poeticamente, venire ricondotto alla leggenda della ninfa Cynara. La ninfa dagli occhi verdi fa parte della schiera di povere sventurate della mitologia greca che dissero no a Zeus e pertanto vennero punite. Lei in particolare venne trasformata in carciofo, duro dentro, morbido fuori.“Lo slogan più famoso è ovviamente ‘Contro il logorio della vita moderna’ ma furono molto usati anche ‘Chi si difende si salva’ e ‘Be different! Drink Cynar’”
Il successo del Cynar e la vita di Angelo Dalle Molle
Quello del Cynar fu uno di quei casi in cui il successo di un prodotto è immediato: nessuna storia di sconfitta e rivincita, caduta e risalita. Matteo Zed, bartender ed esperto di amari su cui ha anche scritto un libro, spiega: “Si può dire che il Cynar sia nato dall’intuizione del genio di Angelo Dalle Molle, personaggio incredibile, il primo a capire che si potevano sfruttare le proprietà benefiche del carciofo quale combustile per attirare l’attenzione italiana verso un prodotto alcolico in un periodo di pieno boom economico. Inoltre le grandi capacità imprenditoriali di Angelo spingono i Dalle Molle a reinvestire i guadagni in massicce azioni pubblicitarie e di marketing, dapprima su carta e poi con l’avvento del televisione sul piccolo schermo tramite il famoso Carosello.Angelo Dalle Molle ha una storia privata decisamente particolare. Non era solo un imprenditore “illuminato” — fu uno dei primi a capire le potenzialità delle auto elettriche in Italia in tempi non sospetti — ma anche un filantropo e amante dell’arte: era membro del comitato d'onore del Museo Dalì di Figueres di cui faceva parte, per dire, anche Eva Petrescu, moglie del dittatore romeno Nicolae Ceausescu. Lui dalla vita moderna non era stato decisamente logorato.Angelo Dalle Molle ha una storia molto particolare. Fu ad esempio uno dei primi a capire le potenzialità delle auto elettriche in Italia, in tempi non sospetti
Zed dice che “Se le nuove generazioni lo conoscono non è di certo per la storia del suo creatore o per la storia della bottiglia, ma solo perché oggi finalmente anche in Italia come in USA, i liquori amari vengono usati per miscelare e dunque è molto facile imbattersi in drink che hanno il Cynar come ingrediente. Anche in tv e sulla carta stampata ha perso quel famoso impatto che lo ha reso celebre in tutto il Mondo. Personalmente credo che quando delle multinazionali mettono le mani su tali gioielli della liquoristica italiana non sia mai un bene — e i risultati anche per altri prodotti ne sono la dimostrazione. La poesia che da sempre lì accompagna svanisce spesso verso una lenta sparizione dall’immaginario popolare.” Ho provato a contattare Campari per parlare del Cynar ma non ho ricevuto risposta.“Quando delle multinazionali mettono le mani su tali gioielli della liquidistica italiana non è mai un bene. La poesia svanisce verso una lenta sparizione dall’immaginario popolare”