Identità

La discussione sul Ddl Zan è tornata in Senato, e abbiamo già perso il conto delle assurdità dette

La destra è tornata a fare propaganda nel tentativo di affossare il disegno di legge Zan contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
ddl-zan-senato
Grab via Senato TV.

Aggiornamento del 27/10/2021 delle ore 14: Con 154 voti a favore e 131 contro, il Senato ha approvato il blocco all’esame degli articoli del ddl Zan (la cosiddetta “tagliola”). Questo significa che l’iter parlamentare è bloccato, di conseguenza la legge è definitivamente affossata.

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Dopo il lungo rinvio disposto lo scorso luglio, da oggi è ripartita la discussione in Senato sul disegno di legge Zan contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo. Il testo è però tornato in aula senza un accordo tra i partiti, e c’è il concreto rischio che il provvedimento non vada avanti.

I punti del contendere sono rimasti gli stessi, e riguardano gli articoli 1, 4 e 7 del testo. Il primo presenta una serie di definizioni, tra cui quella sull’identità di genere; il secondo contiene la cosiddetta “clausola salva idee,” che esclude dalla punibilità certe opinioni su orientamento sessuale e identità di genere, a patto che non determinino “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”; il terzo istituisce una Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” da celebrare anche nelle scuole.

Su questi articoli la propaganda di destra presenta—ormai da mesi—argomentazioni fuorvianti che non c’entrano nulla col testo, parlando di “censura” o sventolando l’inesistente spauracchio dell’“ideologia gender” imposta a bambini e bambine.

Anche oggi, senatori e senatrici del centrodestra hanno ripetuto alcune di queste argomentazioni. La parlamentare Licia Ronzulli di Forza Italia, ad esempio, ha detto che “se volete imporre ai bambini di tre anni le teorie ‘gender fluid’, siamo qui per impedirlo.” Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia ha detto di essere stato vittima di “discriminazioni” per la sua “appartenenza politica,” ma che il ddl Zan è un “tentativo di introdurre il pensiero unico.” Altre affermazioni notevoli le abbiamo raccolte qui:

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1) Se volete imporre ai bambini di tre anni le teorie gender fluid siamo qui per impedirlo. Non lo voteremo mai — Licia Ronzulli, Forza Italia

2) Bisogna dare ai bambini il tempo necessario per essere ciò che vogliono. Si vuole indurre i bambini a cambiare sesso ancora prima che si accorgano di averlo — Massimiliano Romeo, Lega

3) Solo la famiglia tradizionale può proteggerci dalla decadenza della società moderna — Maria Saponara, Lega

4) Il diritto all’autopercezione dell'identità di genere rischia di mettere in pericolo anni di battaglie femministe — Gaetano Quagliariello, gruppo misto-Idea e Cambiamo

5) Potrebbe diventare reato che un bambino ha una madre e un padre, o che un uomo non partecipi a competizioni femminili di donneAlberto Balboni, Fratelli d’Italia

Su Twitter, il giornalista Simone Alliva sta continuando a raccoglierne.

Il centrodestra, comunque, punta esplicitamente a non far passare la legge. La proposta, a firma Lega e Fratelli d’Italia, è che non si proceda con l’esame degli articoli del ddl (nel gergo parlamentare si chiama “tagliola”): nel caso in cui tale proposta venisse approvata dalla maggioranza del Senato, il provvedimento tornerebbe in commissione, dove sarebbe definitivamente affossato.

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