Il mese scorso, Ben Westhoff ha pubblicato su LA Weekly una cover story su Riff Raff aka Horst Christian Simco che analizzava lo sfuggevole passato del rapper. Fino ad ora, della sua giovinezza e dei suoi albori di carriera non si sapeva nulla; lo scorso Giugno, Complex lo ha nominato “senza dubbio il più eccentrico ed imprevedibile rapper moderno.” Nelle interviste, Riff dice di venir scambiato per Bill Cosby e Danzel Washington (eh?) e che suo padre era un giocatore professionista di basket da strada (mentre in realtà era un poliziotto.) Ha anche detto a the FADER, che nonostante lui interpreti ovviamente un personaggio, puo’ fare comunque ciò che vuole. “Non è necessario essere un personaggio; Il modo in cui mi vedete è una delle mie molteplici identità e una delle mie tante formule ed ingredienti che fanno di me quello che sono.” Le ricerche di Westhoff hanno portato alla luce la sua gioventù nei sobborghi da timido topo di biblioteca che è in evidente contrasto con l’uomo che adesso è diventato: una semi-parodia del rap sudista che, anche grazie alla sua continua presenza mediatica e all’assurdità delle sue lyrics, lo ha reso famoso sia sul web che nella vita reale.
Basta guardare Rick Ross per rendersi conto di quanto il passato di una persona possa differire dal presente. I testi di Riff sono spesso incomprensibili, una forma di anti-commedia dove l’incoerenza e le sottigliezze creano rime immediate che, a posteriori, fanno intuire guizzi di genialità inconsueta.
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Rime tipo “Swung through East Switzerland in a dope fiend rental […] Swung through Olive Garden getting Egyptian massages” / “Oscillando fino all’est della Svizzera per una dannata partita di droga […] Oscillando nel Giardino degli Olivi facendomi fare massaggi Egiziani” mischiano immagini incongruenti con una parodia del rap spaccone. Lui modella l’inglese a suo piacimento ed il modo in cui fa rimare facciale, glaciale navicella spaziale, o jacuzzi, Ruby Tuesday’s e Oklahoma Sooners è impressionante, e questa è la maggior ragione per cui la sua popolarità sta salendo alle stelle.
Per questo motivo abbiamo apportato un analisi testuale del canone di scrittura di RIff Raff. Abbiamo analizzato tutti i testi di Riff su Rap Genius: 116 canzoni e featurings, prestando attenzione ad oltre 20,000 parole. Abbiamo poi usato quel gigantesco documento di Word per alcuni esperimenti interessanti.
Ecco un diagramma delle parole più usate da Riff (escluse ovviamente parole comuni ed articoli.)
E’ evidente: Jody ama Versace ed i diamanti (anche chiamati “catene” e “ghiaccio” nel suo vocabolario.) Sente anche una grossa affinità nei confronti il designer Marc Jacobs. I suoi verbi preferiti sono ball, play, rap, freestyle, drop, might, e broke. Gli piace anche schiacciare sui suoi haters e sui suoi polsi ci sono spesso oggetti costosi. Rivela anche una natura curiosa e filosofica: alcune delle sue parole preferite sono “perché”, “calcolato”, “vita” e “causa”. Lui non è solo un tizio che sarebbe potuto diventare giocatore di basket professionista, dando forfait alla vita per amore di droga, gioielli e soldi: è un pensatore. Le sue parole più usate sono “game (80 volte), “diamonds” (70), “rap” (66), “might” (60), “pull” (59), “riff” (59), “down” (52) e “ice” (52.)
(Clicate qui se volete provare questo programma voi stessi, ma tenete conto del fatto che funziona su Safari e Firefox, necessita di Java 7, e cambierà tutto ciò che avete sempre saputo riguardo alla musica rap. Potrebbe causare l’esplosione del vostro computer – il prezzo da pagare per queste preziose scoperte.)
Cominciamo dal suo oggetto preferito, la mela d’oro per la quale Jody si espone a critiche di giornalisti e haters nel tentativo Indiana Jones-iano di sopravvivere nel tempio del rap: i diamanti.
Riff ha ghiaccio su polsi, orecchie, collo, dita, nelle Nike, dietro le gengive e sui denti tipo portaghiaccio. I suoi “ice” [“ghiaccio”, i diamanti] brillano tanto raggianti da accecare, sono tanto freddi da provocare gelo al cervello, gelo ai denti, gelano gli oggetti nei paraggi e te lo rendono duro come il ghiaccio. Ne ha più di una miniera, dice che non hanno prezzo e che le sue catene sembrano un formichiere se accatastate. Ha “rice” [“riso”, vale a dire cocaina] nelle sue barche di vodka, nella sella (potrebbe trasformarsi in un cowboy al chiaro di luna,) impaccato e insaccato come la linea difensiva dei Giants o come una borsa porta dischi, per tutti i sacchi di riso “registrati” (collezionati) in una singola stagione. Riff dichiara di riuscire insaccare riso per due ore di seguito, arriva nei locali in un elicottero carico di riso e pasta.
Westhoff, nel suo articolo, racconta di quando Riff verniciava macchine a Houston nell’allora popolare stile caramella. Ancora oggi, Riff dichiara una profonda ammirazione per tutti gli oggetti caramellosi: ha rappato di succo di mela caramellato e di mele candite, foglie di bonsai fatte di caramelle I cereali e alla zucca, delle sue caramellose Buick e Hummer, di un “caramelloso John Wayne fuori di testa,” di cigni caramellosi, nunchaku, conchiglie, banane fritte, nachos, salse, marmellate, fili, zucche, pesci rossi, cromature, Vidal Sassoon, canditi, cactus, aceri e lime. Queste sono solo alcune delle centinaia di macchine color caramella che Riff possiede; il mondo non verrà mai a conoscenza della lista intera.
Che altro possiamo imparare? Le possibilità sono infinite. Per esempio, sapevate che Riff ha sonagli da bambino, pantaloni della tuta, pattini da ghiaccio, luci notturne, carri merci, lattuga, acqua, lasagne, elicotteri, bare, zuppe di noodles e cerchioni, tutto di Versace?
Sapevate anche che i suoi polsi sono come un bicchiere di ghiaccio figo, una ballerina, un contenitore per il ghiaccio e sono così pesanti che gli hanno slogato le mani? Sapevate che le sue catene sono “super stupide” e sembrano petti di manzo, Mufasa del Re Leone, la cintura di Orione, punch Hawaiano, l’ebola e una bufera di neve – e che sono così grosse e fredde che potrebbero cambiare le condizioni metereologiche nei suoi paraggi?
A Riff Raff piace anche il basket, e qui è dove la sua personalità affiora di più. (Westhoff ha scoperto che la tanto propagandata borsa di studio per giocare a basket all’ Università della Louisiana era una fregatura, ma è vero che giocava per il team della sua scuola superiore a Hibbing, in Minnesota.) E’ un peccato che l’Università della Louisiana abbia ignorato il suo talento: se avessero visto Riff giocare, sicuramente sarebbero stati catapultati negli annali della NCAA. Gioca a basket “come un libro di fantascienza”,” come se non fosse niente”, “come Emanuel Ginobili”, “da costa a costa”, “attraverso i sette mari”, “attraverso l’atlante intero”—è così potente, infatti, che puo’ facilmente sradicare il canestro dal tabellone.
Ancora più impressionante è l’incredibile lista di team della NBA e della lega basket dei college per i quali Riff ha giocato. Ha giocato per i Raiders, Bulls, Phoenix Suns, Colts, Lakers, Chargers, Bruins, Ruckus, Seahawks, Mavericks, Pistons, Hornets, Sooners, Rangers, Raptors, Nets, Redskins, Vanderbilt e i Cougars. Non solo, ha anche praticato sette diversi sport contemporaneamente in diverse leghe per 20 anni, si diletta nel tennis e ha fatto talmenti tanti touch downs a football che avrebbe potuto portare i Raiders alla loro originale gloria, e si destreggia in tattiche di football con cotanta disinvoltura che ne inventa anche alcune (non c’è dubbio che sia in grado di farlo dato il suo talento sportivo).
Riff è anche molto portato per il freestyle: è il Bill Gates del freestyle, luogotenente, re, genio, scienziato, dentista, chimico, e dottore; il suo “gioco di freestyle è disgustoso”. Ha fatto del freestyle ad Atlanta ed in Tibet e con un monaco a Washington.
Inoltre, è uno dei più ferventi sostenitori dell’uso dei nomignoli nel mondo del rap: professa di impersonificare un numero infinito di personaggi nel rap game. Lui è il Cassius Clay, Kemosabe, Stacy Augmon, Alonz Mourning, Alfred Hitchcock, Alfalfa, Janet Jackson, Pink Panther, Ryan Sandberg, Warren Moon, Christian Laettner, Charles in Charge, Julio Franco, Bo Jackson, Action Jackson, Ferris Bueller, Drew Brees, Jack Sparrow, Chevy Chase, Zack Morris, Marilyn Manson, Peyton Manning, Michael Myers, Johnny Bravo, Herman Caine, Huckleberry Finn, Travis Tritt, Bernard Hopkins, Mozart, Barry Bonds, Bobby Bonilla, Peppermint Patty, Grim Reaper, Samuel L. Jackson, Shawn Kemp, Gary Payton, Lenny Dykstra, Bob Barker, Barbie, Chuck Norris, Jerry Springer, Clark Kent, Muhammad Ali, Axel Foley, Joe Frazier, Stromile Swift, Martha Stewart, I Dream of Jeannie, Dawson’s Creek, Mickey Mantle, Katy Perry e Matlock del mondo del rap.
Non contento, dice inoltre di essere il sergente, il chimico, un anello di diamanti, una vacanza, una lega sportiva di dieci, gioca a basket, Berry Gordy, fa il pappone di Garnett, Houdini, entra in negozi, va in giro con stampe di uva, Dan Marino, Lake Placid, arriva a Milano con l’Armand de Brignac. Forse dovrà proporsi come sindaco di New York, dovrà comprare due stati (North e South Dakota,) arriverà al tuo ballo della scuola con un bastone tra le mani, oscilla fino al Castello Bianco, ti trasforma il cuore in pietra, arriva al parco nazionale di Yellowstone. Potrebbe guidare una Diamondback o una GT, lavora il legno, mangia una bistecca, spacca un collo, o potrebbe arrivare con argento di zecca vestito con una mutanda brasiliana.
Digita ogni tipo di numero, verbo, nome o aggettivo dentro quell’arnese e lascia che Riff ti riveli la sua essenza.
Riff Raff potrebbe aver aspirato alla carriera rap per soddisfare la sua voglia di beni di lusso e macchine, come dice nell’articolo di Westhoff, o magari perché voleva rappresentare le sue fantasie più selvagge, o semplicemente per scappare da quella gioventù nei sobborghi che lui ha tanto cercato di nascondere. Ovviamente non possiamo prendere sul serio nulla di ciò che dice, ma ha sfumato le linee della sua personalità talmente tanto, che è diventato uno show ambulante. Guardarlo parlare di chi diventerà in futuro è già metà del divertimento; è difficile definirlo un poeta, ma ha comunque creato un nuovo stile all’interno del genere ed è emerso come l’uomo che porterà il rap spaccone a nuovi orizzonti di assurdità. Le sue catene portano diamanti così duri che ha fatto a botte con un pinguino per averli. È la storia esemplare di una trasformazione: se non ti piace chi sei, diventa qualcun altro; se non c’è archetipo che soddisfi ciò che vuoi diventare, createne uno. Il rap non ha mai visto prima nessuno come Riff, e la sua volontà di cambiare la scena finirà per creare una realtà più strana.