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Come fare felice Geova

Un'incredibile avventura a puntate nel magico mondo dei piccoli Testimoni di Geova.

Con tutto questo proliferare di sex tra le zampe del Re Leone e cazzi sul palazzo della Sirenetta non possiamo mai essere certi di quali messaggi subliminali inseriti nei cartoni animati arrivino ai nostri figli. Messaggi che fanno diventare le persone gay, affiliate a Satana, motocicliste o tartarughe ninja. E anche se mi piace l'idea che mio figlio un giorno possa diventare un ninja felice alimentabile unicamente a base di pizza, il pensiero che dietro alle orecchie di Topolino si nascondano in realtà due gonadi mi angoscia.

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Fortunatamente non tutto il cinema di animazione è diseducativo e subliminale ed esistono messaggi chiari e decisi come quelli ideati dai sempre attivissimi testimoni di Geova, che hanno pubblicato una nuova avvincentissima serie a episodi, il cui scopo è educare la gioventù di Geova ad amare Geova.

Era da un po' che non li vedevo transumare di porta in porta con la loro testimonianza, ed ecco finalmente spiegato il motivo: il reparto comunicazione e marketing della loro congregazione ha riconosciuto che fosse ora di utilizzare mezzi più moderni. Da notare dunque il fine uso di flashback e voci fuori campo a sottendere un atavico super-io eticamente e religiosamente vigile, sempre pronto a togliere da un momento all'altro l'amicizia di Geova ai bambini. Con questo modernissimo metodo, i TDG sono finalmente approdati in maniera più capillare su internet, il che a tutti gli effetti permette loro di saltare il difficile passaggio del porta-a-porta e arrivare direttamente dentro casa di ogni convertibile piccolo pagano.

In qualità di appassionata di film d'animazione e religioni, mi sono autoeletta a vostra mentore nell'avventura dentro la mini-serie, che chiamerò The Geovas per chiara assonanza con il format cui gli episodi si ispirano.

So che non vedete l'ora di iniziare, quindi ecco l'episodio uno.

The Geovas - EPISODIO 1: Credere, Obbedire

La nostra serie inizia con una puntata il cui concetto portante è abbastanza lineare: disobbedire ai genitori è male, concetto soavemente esplicato con il metodo narrativo del fast-forward apocalittico. Il piccolo Lele, avvezzo all'utilizzo sconsiderato delle biglie, ha una prefiguratio futurorum di come terribili piaghe e carestie si abbatteranno sulla sua casa se non terrà ben saldi in testa gli ammonimenti dei genitori. Per la prima volta, come negli episodi successivi, gli spensierati divertimenti del piccolo Lele vengono bruscamente interrotti dall'inserimento in campo del Sensodicolpa™, che gli permette, sacrificando l'ingenuità dei propri giochi, di non deludere la mamma, il papà e neppure Geova. Tripletta!

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The Geovas - EPISODIO 2: Geova vs Satana

Decisamente la mia puntata preferita, nonché la più articolata a livello di trama e sceneggiatura. In questo episodio il piccolo Lele torna da scuola molto felice grazie a un giocattolo, regalatogli a suo dire da un amico, che va molto di moda tra i compagni di classe: il potente mago guerriero Orion. La mamma di Lele, però, avvezza agli infiniti éscamotage con cui Satana tenta di interferire nelle vite dei bambini devoti, riconosce immediatamente nel giochino un evidente riferimento a Satana e alla magia occulta per colpa della quale anche Adamo ed Eva persero ogni privilegio agli occhi di Geova, deludendolo. In un momento di alto cinema, Lele vede, grazie all'intelligente quesito postogli dalla madre, "A chi piace la magia? A Geova o a Satana?" proiettata sul proprio gioco l'immagine del serpente, a tutti gli effetti il galoppino principale di Satana. La madre, con nonchalance, rincara la dose: "Vuoi veramente giocare con qualcosa che Geova odia?" Accompagnato dalla suggestiva visione di Adamo ed Eva vecchi e logori perché "hanno disobbedito a Geova e lui c'è rimasto male," il piccolo Lele, che non vuole che Geova sia triste per colpa sua (nemmeno la madre vuole questo per lui), decide di buttare via il giocattolo e optare per una molto più devota gita in bicicletta.

The Geovas - EPISODIO 3: Preghiera Everywhere

Un episodio breve, intenso, dall'impatto decisamente canoro. In questa puntata, la piccola protagonista femminile della serie intraprende un viaggio introspettivo nelle mille sfaccettature del proprio rapporto quotidiano con Geova, rapporto che scandisce il tempo della giovane così come le note e i bpm soffici della canzone scandiscono il ritmo della puntata. Ma concentriamoci sulle lyrics: "Ogni giorno io ti pregherò / Dio sei il primo pensiero che ho" è la strofa iniziale di un inno alla devozione durante varie fasi della giornata. "In silenzio potrò / Dio pregarti lo so / anche quando c'è gente intorno a me" è un insegnamento importante, che ogni piccolo testimone di Geova dovrebbe tenere ben presente: non serve pregare ad alta voce, si può tenere la propria fede per sé. Spero vivamente che questo ultimo concetto venga inteso a pieno dai piccoli testimoncini.

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The Geovas - EPISODIO 4: L'antifurto di Dio

Certe volte la legge divina e la legge immanente uniscono le proprie forze per dare all'economia di un Paese il sostegno del consumatore onesto, dotato di carta fedeltà. Il piccolo represso Lele ha terribilmente voglia di sfogare i propri istinti soffocati su uno sgargiante lecca-lecca. La madre, stranamente, interrompe le sue elucubrazioni fantasiose impedendogli di acquistare l'oggetto del desiderio. Ed ecco intervenire di nuovo Satana, che subdolo si inserisce nella mente di Lele rabbuiando la realtà intorno a lui e accendendo un diabolico occhio di bue sulla possibilità di compiere un'azione malvagia. Subito, a soccorso del Bene, giunge il fatidico deus ex machina del Super-io supersviluppato di Lele, che gli rammenta che Geova non è amico dei ladri, e che lui vuole essere amico di Geova. Questa semplice equazione divina riporta la situazione allo status quo, e Lele può uscire dal supermercato con la propria igiene dentale e morale ancora immacolata.

The Geovas - EPISODIO 5: Passiamo all'azione!

Contrariamente al saggio consiglio espresso nell' Ep. 3, non basta più solo pregare, bisogna attivarsi per diffondere il verbo. E qual è lo strumento imprescindibile per il Servizio (a parte, ovviamente, la Bibbia)? Sofia ha circa due secondi e mezzo per scegliere tra una bambola, uno specchio, uno spazzolino da denti e LE RIVISTE. La risposta sembra lampante, più che a Sofia, al coro di voci angeliche che accompagnano dall'alto ogni sua decisione. E così in questo ultimo straziante episodio è esplicitato il link dalla realtà telematica all'effettiva azione quotidiana di proselitismo insistente, prerogativa di ogni TDG che si rispetti. Un'altra giovane anima è pronta per iniziare la sua crociata verso i campanelli del mondo. Non vedevamo l'ora.

Segui Virginia su Twitter: @Virginia_W_