Happa ha 17 anni. Sentirete ribadire questo concetto almeno fino a quando non ne compirà 18. Non cambierà granché neanche a quel punto: continueranno tutti a insitere sul fatto che ha SOLO 18 anni, o solo 19, o solo 20 e così via… almeno fino a quando non avrà l’età giusta perché tutti abbiano voglia di chiedergli come è stato crescere in “pubblico”, con gli occhi di tutta la scena techno/noise/sperimentale/boomkat puntati addosso. Questo mi fa provare una certa pena per lui, e non so bene se augurargli di avere una crisi mistica che lo porterà a iscriversi a giurisprudenza, oppure se proseguire con la musica sviluppando però un caratteraccio di quelli che ti metto le mani addosso se mi fai quella domanda lì.
Intanto ci si attacca spesso al mix di giovane età e supporto di una label di rilievo per smerdargli l’hype, senza usarlo per giustificare una certa mancanza di rifinitura/direzione precisa nel suo suono. Poteva farlo, per esempio il recensore di Resident Advisor che ha massacrato il suo EP. Certo, probabilmente si può riflettere sull’opportunità da parte della label di rilievo di cui sopra di pubblicare un disco così acerbo, se non per dire proprio “guardate, abbiamo fatto uscire un diciasssettenne che fa nosietechno.” Poi penso che io a 17 anni facevo cover suonate male degli Stooges e dei Bauhaus e non trovo più nulla da eccepire. Tutto questo pippone per introdurvi al fatto che, siccome gli andava, il ragazzo ha postato una nuova traccia che spacca su Soundcloud.
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Senza cassa dritta e con più rumori molesti, non rinuncia comunque ad avere un beat intellegibile. Il commento di un utente recita “mi fanno male le orecchie.” Come se dalla musica si potesse esigere altro…