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Il primo vino alla cannabis in Europa è Italiano, e ci sono pochissime bottiglie in giro

Quando si parla di utilizzo della canapa, compresa quella light appena arrivata in Italia, si cammina ancora in punta di piedi, anche se i limiti secondo la legge sono abbastanza chiari ed è difficile sbagliarsi: è possibile coltivare piante, senza problemi legali per l’agricoltore, con una percentuale di THC che può oscillare dallo 0,2% allo 0,6%.

Ciò vuol dire che con i biscotti, i panini e le birre alla cannabis – o meglio con quelli venduti in Italia – non sentiremo mai gli effetti di una canna.

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E neanche con il vino alla canapa made in Italy appena messo in commercio.

Il primo vino alla cannabis in Europa viene dalle Marche: si chiama Canavì (nome non originale, ma quantomeno efficace) ed è realizzato con del Verdicchio – il vitigno bacca bianca tipico proprio della regione del Centro Italia – e Canapa Sativa. Il principio attivo qui è ben al di sotto della legge: 0,4%.

A lanciarlo sul mercato la Cantina Monte Schiavo insieme all’Azienda Canapa Verde, che insieme hanno unito gli sforzi per un vino 100% made in Marche. L’azienda Canapa Verde, infatti, coltiva nelle Marche canapa a fini tessili e alimentari.

Attenzione però: qui di vino vero e proprio – almeno secondo la legge italiana – non si può parlare. Piuttosto si può parlare di bevanda aromatizzata, che è tutta un’altra storia.

Chi usa la farina di canapa o mangia prodotti da forno a base di canapa, sa che le sue note amarognole sono abbastanza persistenti, ma alla cantina marchigiana sono bastati 10 giorni per trovare il giusto equilibrio fra uvaggio e pianta. La miscela ottenuta sembra – purtroppo non l’abbiamo provata – essere molto versatile: potrà accompagnare perfettamente primi piatti, carni, formaggi erborinati e salumi.

Ma l’idea viene per il vino alla cannabis non è di certo italiana, viene da oltreoceano: Alessio Amatori dell’Azienda Canapa Verde ad agosto dichiarava: “L’idea mi è venuta prendendo spunto dagli Stati Uniti, dove già hanno iniziato a produrre questo tipo di prodotto”. Il vino alla cannabis è infatti già una realtà in California, dove la cannabis è legale: lì si prepara un vino infuso alla marijuana che è già ricercatissimo, oltre ad essere molto costoso. “Cannabis e vino sono entrambi in giro da migliaia di anni” dice la cantautrice americana Melissa Etheridge attivista impegnata nel promuovere i vini infusi alla cannabis e che giustifica senza minimi termini il blend fra alcol e droghe leggere.

Per il momento solo 1200 bottiglie per Canavì, imbottigliate e già in distribuzione in cantine selezionate: una vera rarità che molto probabilmente diventerà un piccolo cult.