Dieci tweet per capire cosa sta succedendo con la Brexit

Foto di


Jake Krushell.

Questa notte sono arrivati i risultati definitivi del voto sulla Brexit—l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. A sorpresa, nonostante i primi sondaggi dicessero il contrario, ha vinto il voto per il “Leave”. Dopo l’annuncio dei risultati, la sterlina è crollata del 10 percento e il primo ministro David Cameron—che aveva promosso il referendum dopo averlo usato come arma elettorale per raccogliere consensi tra gli euroscettici, pur schierandosi contro l’uscita—ha annunciato le sue dimissioni questa mattina.

Videos by VICE

Mentre le destre e i partiti euroscettici esultano, il resto dell’Europa è visibilmente scosso dal risultato, le cui conseguenze per ora restano per la maggior parte ancora nell’ambito della speculazione. Ma per quanto possiamo rimanere imbambolati davanti alle infografiche o riversare le nostre opinioni su Facebook, la Brexit è una realtà con cui bisogna confrontarci sin da subito. Abbiamo raccolto dieci tweet che spiegano quello che è successo, quello che sta succedendo e quello che potrebbe succedere.

1. Il 51,9 percento ha votato per lasciare l’Unione Europea.

2. Stando alle intenzioni di voto, a votare per l’uscita sono stati per la maggior parte gli anziani, mentre i giovani—quelli che dovranno convivere più a lungo con questa decisione—erano in maggioranza per rimanere.

3. Ai mercati questo risultato non è piaciuto. La sterlina è crollata al minimo dal 1985.

4. Anche David Cameron è crollato. Il Primo Ministro britannico ha annunciato le sue dimissioni questa mattina.

5. Le destre europee invece si sono svegliate di buonumore. Il portavoce del M5S Carlo Sibilia ha fatto i complimenti a Nigel Farage.

6. Anche Salvini ha esultato affermando che “ora tocca a noi.” Adesso il rischio è che ci sia una reazione a catena in altri paesi dell’UE.

7. Intanto, ecco quali potrebbero essere le conseguenze a breve termine dal punto di vista economico.

8. Anche gli italiani a Londra sembrano non averla presa bene. Comunque, se vivete nel Regno Unito, sappiate che ci vogliono due anni prima che l’uscita dall’UE sia effettiva.

9. Intanto, in molti stanno cercando di approfittare della situazione e del crollo della sterlina per fare affari. Per ora, il sito di ASOS è in down.

10. Nel frattempo, per diversi giornali italiani non è successo nulla.

Segui Mattia su Twitter.

Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: